mercoledì 17 aprile 2013

Se l'evento mediatico diventa il "vero attentato".....


La storia ci insegna che gli attentati nascondono sempre molte verità, quello di Boston che colpisce atleti e bambini  è certamente un messaggio chiaro di tipo emozionale (come del resto quasi tutti gli attentati di sistema) che vuole ottenere una reazione del popolo di indignazione e di insicurezza in modo che il potere costituito se dovrà prendere delle misure di controllo più restrittive avrà non solo la scusante di realizzare maggior sicurezza ma addirittura il consenso del popolo affinché gli riduca la libertà ed aumenti i controlli. 

Ora gli attentati a hanno sempre un target preciso, c'è uno o più messaggi che devono essere mandati ad un interlocutore specifico che deve capire tale messaggio. 

La politica fatta dagli ingenui (l'80% dei parlamentari ossia quelli che credono che il parlamento serva a qualcosa) è uno degli obbiettivi, magari per facilitare l'approvazione di una legge oppure la creazione di un governo, o la elezione di un presidente, ricordiamoci, l'attentato di Falcone e Borsellino e la elezione di Scalfaro. 

Poi tra i destinatari c'è sempre il popolo perché muovendosi per emozione fa sempre scattare delle reazioni pro o contro, di vicinanza o di repulsione, e tutto ciò dipende molto dal tipo di attentato, come viene fatto e chi sono le vittime. 

Senza voler togliere l'importanza ed il dolore per ogni morte, che ha sempre un valore assoluto, non si comprende perché un attentato a Boston deve avere un significato umano superiore ai mille attentati anche più feroci che si fanno sistematicamente ogni giorno nelle centinai di guerre fatte per imporre la democrazia neoliberista. Quindi tolto l'aspetto umano, che rimane certamente grave, ancor più grave è l'aspetto mediatico di strumentalizzazione e manipolazione. 

Gli attentati per cambiare le sorti della storia ci sono sempre stati da Giulio Cesare in poi, oggi la differenza sta nel fatto che l'evento mediatico diventa il "vero attentato"che viene utilizzato manipolato e spesso creato (torri gemelle) che in termini di risultato è più importante dell'attentato stesso che alla fine è solo un "danno collaterale", certamente chi ha scelto il posto ed il momento sapeva che li c'erano tutte le televisioni del mondo a riprendere.  

Gli attentati, ricordiamo,  servono sempre anche per innescar delle guerre, e "dio denaro"  sa quanto sia utile in questo momento una guerra che resetti un po' di debiti e distrugga un po' carte e  di città per poter poi spartirsi la ricostruzione, Iraq e Liba insegnano, giusto per citare quelle più vicine alla memoria storica. 

Una indignazione mediatica, sull'attentato per focalizzare l'attenzione sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, (la loro sicurezza è la più importante del mondo a danno della sicurezza degli altri) oppure, per distogliere l'attenzione da qualche altra cosa che sta succedendo ma che non si deve sapere o magari entrambe le ipotesi? Questo per protocollo di magistratura e segreti di stato, si saprà fra trenta anni come se è saputo finalmente, dopo vari suicidi e sparizioni di prove, che il DC9 di Ustica è stato abbattuto da un missile. 

Naturalmente gli americani avrebbero anche avuto il coraggio di dire che è stato un siriano mandato da Assad, oppure un Nord coreano scappato che è contro il capitalismo corrotto e vuole portare il comunismo in tutto il mondo, ma forse in questo momento, la balla sarebbe stata troppo grossa, non bisogna neanche sfidare troppo la provvidenza della ignoranza popolare che si beve tutto, anche il fatto che hanno ucciso l'uomo più ricercato del mondo e poi lo hanno buttato in mare. 

Certamente le crisi sono un momento propizio per gli attentati, e non solo in America ma anche in Europa, quando gli usurai battono cassa come in questo momento le rivolte sociali sono facili a scoppiare, e il protocollo vuole che in questi casi con un po' di attentati lo stesso popolo che è stato già massacrato di tasse, di espropri, di tagli ai servizi ed indotto al suicidio sarà lui stesso che invocherà il caporale (quel che resta degli stati) di mettere su un regime di polizia (magari privata e quindi a debito) con un po'  di coprifuoco al fine certamente di evitare gli attentati (sic!!! fatti da chi?) ma sicuramente a non fare più manifestazioni di rivolta. 

Giuseppe Turrisi

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