giovedì 16 agosto 2012
Ebrei contro polacchi.. la polemica sull'olocausto assume nuovi risvolti retrogradi
«I polacchi complici dell’Olocausto?» - Articolo di Maurizio Blondet
È accaduto il 29 maggio scorso. Il presidente Barack Obama tributa una medaglia postuma a Jan Karski, un eroe della resistenza polacca, per aver salvato molti ebrei durante l’occupazione nazista. In quell’occasione, parla dei «campi di sterminio polacchi» invece che «nazisti» (i più famosi lager erano in Polonia): una gaffe, un lapsus o forse ignoranza. Il governo di Varsavia si irrita, Obama fa le scuse, il governo polacco non le ritiene sufficienti... Questo è l’antefatto.
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Il giorno dopo Debbie Schlussel (J), una molto ritoccata giornalista-superstar dell’impero Murdoch, che scrive per il Wall Street Journal e New York Post, pubblica un articolo furente dove, con la bava alla bocca, sostiene, anzi urla: «I polacchi sono stati complici nell’Olocausto» (Poles were complicit in Holocaust: Outrage over Obama Gaffe is Fraudulent, Ignorant).
Debbie Schlussel
«I polacchi hanno assassinato milioni di ebrei», scrive letteralmente la Schlussel, «hanno gestito diversi campi di sterminio, hanno spazzato via entrambi i rami della mia famiglia, insieme a centinaia di migliaia di altre famiglie ebree».
Erano ben contenti di lavorare per Hitler nel dare sfogo al loro antisemitismo, «rastrellando gli ebrei con le SS». Difatti: «C’è un motivo per cui la Polonia è stata così facilmente occupata dalla Germania», insinua la Schlussel.
Sorvolando sul fatto che la Polonia fu tanto facilmente occupata nel settembre 1939 perché, mentre da un lato la invadevano i tedeschi, dall’altro – in base al Patto Ribbentrop-Molotov, che prevedeva la spartizione del Paese – l’invadeva l’Armata Rossa di Stalin. Accolta da manifestazioni di entusiasmo e sventolio di bandiere rosse dagli ebrei polacchi, quinta colonna del potere sovietico.
perché a Varsavia, il 65% dei membri del partito comunista erano ebrei. Nel 1930, «gli ebrei costituivano il 51% della Unione Comunista della Gioventù Polacca, mentre i polacchi etnici erano solo il 19% (gli altri erano bielorussi e ucraini)» [Jaff Schatz, The Generation: The Rise and Fall of the Jewish Communists of Poland, Uni. Of California Press, Berkeley, 1991. Schatz è stato il direttore dello Institute for Jewish Culture, Lunds University, Svezia].
Il commentatore ebreo Aleksander Smolnar ha scritto: «L’evidenza è schiacciante: grandi quantità di ebrei salutarono l’invasione sovietica, piantando nella memoria polacca l’immagine delle folle ebraiche che festeggiano l’Armata Rossa come loro liberatrice».
E non si limitarono a festeggiare i sovietici. Il sociologo Tadeusz Piotrowski: «Migliaia di testimonianze di sopravvissuti polacchi, memorie e ricerche storiche, parlano delle vessazioni di ebrei contro i polacchi, del collaborazionismo ebraico (delazioni, cacce all’uomo, retate di polacchi per la deportazione), della brutalità ebraica e delle esecuzioni a sangue freddo commesse da comitati e milizie di cittadini ebraici pro-sovietici , oltre che dell’alto numero di ebrei negli organi sovietici di oppressione dopo l’invasione sovietica del 1939» [Tadeusz Piotrowski, «Poland’s Holocaust», pagine 50-51. Piotrowski è oggi riparato in USA, dove insegna sociologia all’università del New Hampshire].
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