venerdì 19 novembre 2010

Collage scolastico sulla "riforma gelmini" con note di Doriana Goracci, Adriano Rebecchi e Antonella Pedicelli



"La cultura é un ponte. E noi ci stiamo in mezzo, senza saper dove andare... né di qua né di là..." (Saul Arpino)

Tagli alla scuola: "Occupate a Roma ed in varie parti d'Italia numerose scuole per protestare contro la Riforma Gelmini"

“...forse non è mai troppo tardi? Che arrivi questa crisi di coscienze…: Sei andato a scuola e ti hanno detto “siedi al tuo posto”, e già lì hai smesso di credere che il tuo posto sia dappertutto. L’ha scritto Silvano Agosti, ne Il Ritorno di Pinocchio. Ce lo auguriamo tutti e tocca dirlo e farlo...” (Doriana Goracci)

Ed ancora sul tema scolastico... Oggi parlando al telefono con Caterina Regazzi, la mia compagna, ho saputo delle proteste studentesche anche in Emilia.. ma la cosa avviene un po' dappertutto in Italia. Ad esempio oggi alle 18 ci sarà un collettivo a Roma in cui il prof. Nicola Cospito interviene all'assemblea degli studenti del Liceo Scientifico Avogadro. I tagli voluti dal governo Berlusconi alla pubblica educazione evidentemente hanno un significato politico... il popolo deve stare nell'ignoranza.. e apprendere solo dalle sue televisioni la politica, la storia, la cultura, la scienza, etc.

Nel frattempo anche la speranza di un cambiamento operato all'interno del governo, da parte dei Finiani, si affievolisce... Hanno paura di perdere la pensione e stanno facendo marcia indietro, non voteranno contro il Berlusca per evitare di dover andare tutti a casa... Ecco la triste realtà dei fatti in Italia!

Ed in verità: “L'amministrazione Gelmini si è occupata, agli ordini di Tremonti, unicamente di tagliare i posti di lavoro. E intanto il governo di cui fa parte spende miliardi per armamenti inutili -vedi il bombardiere invisibile l'F35 in costruzione a Cameri - e in guerre costosissime quanto inutili, spacciate per missioni di pace che hanno messo in subbuglio mezzo mondo”

Non esiste in Italia una politica per la scuola che sia degna di questo nome. Essa si basa da decenni solo e unicamente sui tagli. Nelle finanziarie che sono state approvate alla scuola sono state destinate solo briciole. I tagli non riguardano il personale insegnante e il personale ATA (Bidelli, addetti di segreteria, ecc.), ma anche le ore di lezione e i materiali didattici. Per risparmiare si è proceduto all'accorpamento di classi, creando classi numerose. Si è passati da venti- venticinque alunni per classe a classi di 33 alunni, soprattutto in quelle iniziali. La qualità dell'insegnamento si è pertanto ridotta notevolmente.
Gli insegnanti che hanno 8-10 classi, come per quelli di arte, scienze, ed. fisica, non fanno in tempo ad imparare nemmeno i nomi degli studenti. Nelle scuole si lavora male. Per risparmiare sulle supplenze, i presidi sono costretti, in assenza dei titolari, a parcheggiare gli studenti in altre classi, affidando in modo illegale la sorveglianza ai docenti che sono così ostacolati nell'espletamento del loro lavoro. Anche questo danneggia l'attività didattica in quanto riduce il lavoro dell'insegnante a quello di una baby sitter.

Nei licei i laboratori multimediali, quando esistono, sono insufficienti e desueti. Nell'insegnamento delle lingue, mancano le giuste attrezzature. L'edilizia scolastica è fatiscente e in molte scuole non esistono le necessarie condizioni di sicurezza.

Dati gli stipendi bassissimi, nella scuola cominciano a scarseggiare gli insegnanti di matematica e quelli di diverse materie tecniche, meccanica ad esempio. In ultimo sono arrivati i tagli ai viaggi di istruzione in quanto il ministero pretende che gli accompagnatori, pur costretti ad una vigilanza di 24 ore su 24, lavorino gratis. Anche questo sta creando una situazione di disagio in tutta Italia con conseguenze letali anche su tutto il settore delle agenzie turistiche. Il governo mette a repentaglio in questo modo migliaia di posti di lavoro.

Mariastella Gelmini è un ministro incompetente. Le sue riforme sono a costo zero e ridicole. La Gelmini non conosce la scuola, lo ha dimostrando creando confusione con le circolari sul voto di condotta, con la valenza della religione ai fini del computo del credito formativo. Ha ridotto il numero delle ore di inglese e non è capace di una seria riforma dell'insegnamento delle lingue che tenga conto dell'integrazione europea e del mondo del lavoro. Dopo l'inglese il tedesco è la lingua più richiesta nel mondo del lavoro in Italia, ma la Gelmini continua ad ignorarlo. Si alla rivolta studentesca contro il governo dei tagli e dell'ignoranza! (Adriano Rebecchi)

Ed ora l'accorato sfogo di Antonella Pedicelli, insegnante di scuola media superiore, che scrive: "….E in questa nostra bella e “disperata” patria, quali “diritti” ormai possiamo accogliere come “nostri”? Chi siamo? Quale ruolo impersoniamo all’interno di una quadro percepito solo attraverso gli occhi dei potenti?

Le nostre lingue hanno chiuso le saracinesche, le nostre bocche sono appestate dal fetore di un “cibo” che non ci appartiene, ogni parte di noi sa che sta recitando un ruolo ormai scaduto da tempo. Eppure il macabro spettacolo continua tra il silenzio e l’indifferenza! Si, perché anche là dove si tenta di “parlare”, ma non si “urla” abbastanza forte quello che si sta dicendo.. beh, anche lì si permette al “mostro” di agire indisturbato tra schiamazzi e risa di noncuranza!

Il popolo “muore di fame”…il popolo ha freddo, il popolo grida nel profondo della notte, perché è come un figlio allattato ad un seno arido, che si contorce dal dolore, in una continua ricerca di vita! Questa è la terra che Enea benedisse un tempo come la più perfetta creata da volere umano e divino insieme? Questo è l’orgoglio di una “famiglia” rallegrata da un sole sempre lieto di vestire a festa ogni ramo d’albero presente sul suo grembo?

Un dolore antico permea le coscienze di chi ha vissuto l’età beata, di chi ha letto storie vere su libri “veri” e di chi ha amato intensamente un “banco di scuola”, sapendo che avrebbe sempre potuto dimorare in quel “posto” come “abitante” della cultura e della “conoscenza”. Schiavi di un unico padrone: il timore di vedere la “luce”, il timore di perdere ciò che in realtà non si è mai posseduto, schiavi di un sogno in cui tutto appare magico, in cui l’oblio vanifica la vera scoperta di se stessi e in cui il sorriso è un ricordo che merita di essere riscoperto!"

Collage a cura di Paolo D'Arpini, con testi di Doriana Goracci, Adriano Rebecchi e Antonella Pedicelli

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