mercoledì 25 settembre 2019

Isteria anti-comunista di ogni giorno e manifestazioni “ecologiste” del venerdì...

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Negli ultimi giorni, oltre alle solite squallide vicende che coinvolgono il più che mediocre personale politico della Repubblica (l’incredibile scissione nel PD operata da Renzi è l’ultimo episodio), due avvenimenti, da valutare attentamente, hanno attirato l’attenzione di chi scrive. Il primo riguarda la vergognosa votazione del Parlamento Europeo - ricordata già in un articolo dell’amico Santoianni sull’Antidiplomatico - che ha cercato di riscrivere la storia del secolo scorso, equiparando Comunismo e Nazismo, negando il contributo decisivo dell’URSS e dell’Armata Rossa nella sconfitta del Nazismo (costata oltre 20 milioni di morti tra i militari ed i civili sovietici), ed auspicando addirittura l’abbattimento dei monumenti che ricordano la vittoria delle truppe sovietiche sui Nazisti con la liberazione di interi paesi, ed il divieto di simboli “comunisti”. 

Incredibilmente la causa della Seconda Guerra Mondiale viene attribuita al Patto di non Aggressione Ribbentrop-Molotov del 1939, patto cui l’URSS fu costretta (guadagnando 2 anni di tempo utili a riarmarsi) dopo che per 10 anni aveva tentato inutilmente di creare un’alleanza contro Hitler, cui Inghilterra, Francia e Polonia si erano sempre rifiutate di partecipare. 

Inghilterra e Polonia preferirono mettersi d’accordo con i Nazisti sulla spartizione della Cecoslovacchia con il famoso Patto di Monaco del 1938 che aveva lasciato l’URSS completamente isolata ed esposta da sola ad un probabile attacco nazista.
Le ragioni di questa riscrittura stanno nel tentativo in atto di isolare la Russia, estendendo la NATO fino ai suoi confini, compiacendo nel contempo i regimi fascistoidi o apertamente filo-nazisti instauratisi in paesi come Estonia, Lituania, Ucraina, dove vengono esaltati i partiti ed i combattenti che si schierarono con i Nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, i cui militanti parteciparono al massacro di Ebrei e Comunisti, e montarono la guardia ai campi di sterminio. Non a caso fu proprio l’Armata Rossa a liberare il campo di Auschwitz, ed altri campi, dai loro aguzzini.

Hanno votato massicciamente a favore di questa infamia, non solo le “destre”, ma anche i partiti “socialisti”, tra cui il PD, i Popolari centristi ed i Verdi. Questo non può meravigliare: basterà ricordare che il PD ed i Verdi tedeschi furono tra i più accaniti sostenitori dell’aggressione alla Jugoslavia che si risolse nella distruzione di quel paese. Diamo atto che due deputati PD, Smeriglio e Majorino non hanno votato a favore, mentre un terzo – Bartolo – si è “pentito”. Mauro Gemma ha diffuso un dignitoso comunicato di protesta del deputato di 5 Stelle Pino Cabras, che contestava il fatto che il suo partito si fosse astenuto, invece di votare contro. Anche l’ANPI fortunatamente ha protestato e si è detta preoccupata.

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L’altra notizia – apparentemente di segno opposto – è l’organizzazione di manifestazioni ecologiste ogni venerdì a livello mondiale, indirizzate in particolare contro l’aumento dei gas serra che stanno facendo pericolosamente aumentare la temperatura del Globo. Alla testa di queste manifestazioni troviamo vecchie ONG ed organizzazioni spuntate dal nulla come “Fridays for Future” ed “Extinction Rebellion”, sostenute dai media e da molti politici e governi. Il ministro italiano dell’istruzione, Fioramonti, ha deciso che gli studenti che si assentano da scuola per manifestare siano “giustificati”. 

L’icona di queste manifestazioni è la sedicenne svedese Greta Thunberg, che viene ricevuta all’ONU dove tiene discorsi infuocati, ma anche ricchi di dati tecnici e statistici. Tuttavia vi è una serie di evidenti omissioni in queste manifestazioni che coinvolgono tanti giovani, certamente in buona fede, ma anche molto spesso sprovveduti e manipolabili. Sono completamente assenti i temi della crescente disparità tra un piccolo gruppo di ricchi che detengono il potere politico ed economico, e che consumano molto, ed enormi masse che restano o diventano sempre più povere. Non si toccano i temi dell’imperialismo, del neo-colonialismo, della pace e delle guerre, cioè del fatto che un piccolo gruppo di paesi ricchi mantiene i privilegi delle proprie classi dirigenti con la forza, scatenando guerre, aggressioni, sovversioni, sanzioni, sabotaggi economici contro quei paesi che cercano di rimanere indipendenti, e di emergere, e di uscire dall’arretratezza. 

Non ci si chiede se il capitalismo, un sistema basato sulla necessità di tenere sempre alti i profitti ed accrescere il capitale, possa realmente aderire ad un programma ben studiato e vincolante di salvataggio del pianeta. Non vengono affrontati nemmeno temi fondamentali scottanti e sgradevoli, che forse potrebbero “offendere” il Papa, le Chiese Cristiane e le gerarchie musulmane, come quello del controllo delle nascite. La popolazione mondiale cresce esponenzialmente (siamo già 7 miliardi) specie in Africa, Medio Oriente, Asia del Sud, ed altri paesi non ricchi. Se la specie umana non trova una soluzione, nessuna nuova tecnologia potrà salvare gli ultimi bacini ecologici della Terra come l’Amazzonia, e la Terra stessa. Solo la Cina finora ha risolto con molti sacrifici questo problema, attirandosi anche le solite accuse di violazione dei diritti umani. L’Europa, dove c’è un calo demografico naturale dovuto alla variazione degli stili di vita, ricorre invece ad un traffico di nuovi schiavi, spacciato per umanitario, per ricostituire un esercito industriale di riserva con i migranti africani o mediorientali, che poi spesso finiscono ad essere impiegati in lavori faticosi e non garantiti ad 1-2 Euro l’ora.

Sorge allora la domanda: chi paga le trasferte di Greta (senza nulla voler insinuare sulla buona fede della ragazzina)? Chi le scrive i discorsi (non certo da sedicenne)? Chi finanzia e sostiene sui media le organizzazioni dei venerdì “ecologici”? Il sospetto, o forse più di un sospetto, è che le manifestazioni attuali siano manipolate da una parte della classe dirigente globale che vuole deviare l’attenzione da problemi più scottanti ed impostazioni che scavino più a fondo, e magari lanciare nuovi prodotti considerati “ecologici” per risollevare il capitalismo dalla stagnazione. Complici di questo disegno sono spesso le stesse forze politiche, come Verdi tedeschi, PD, Democratici americani, che poi, gettando la maschera, scatenano guerre e colpi di stato in Jugoslavia, Libia, Siria, Afghanistan, Ucraina, ecc., e poi votano vergognosi documenti anticomunisti che intendono stravolgere la storia guardando al presente. 

L’ecologia è un tema certamente fondamentale, ma, stiamo attenti alle ambiguità di questo movimento, e manteniamo la barra dritta nel solco dell’antimperialismo, del socialismo e della pace.

Vincenzo Brandi

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