sabato 23 settembre 2017

USA in Siria - Volli, volli, fortissimamente volli (la guerra)


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L’aspetto principale della stagione politica che stiamo vivendo è costituito  dalla guerra. Gli Stati Uniti d’America sono strettamente coinvolti con il problema della guerra. Come sappiamo, le forze armate americane, che nessuno ha mai invitato ad intervenire in Siria, continuano ad attaccare le posizioni dell’esercito siriano. *
* Questo a tutto vantaggio  delle milizie dell’ISIS e di Al Nustra, per i quali gli americani svolgono di fatto un’attività di consulenza, oltre che di armamento, sebbene ufficialmente dicano di combatterli.
Ma  bombardare soldati siriani non significa soltanto dichiarare guerra alla Siria, ma anche alla Russia, impegnata al fianco di Assad. La misura è colma.*
*Certo i vertici americani hanno  dichiarato che si è trattato di un errore e hanno chiesto alla dirigenza russa di non lasciarsi prendere dall’emozione. Ma gli americani possono stare tranquilli, perché grazie alla moderna tecnologia tramite i satelliti è possibile seguire quanto accade sul terreno da un desktop. Tecnicamente non possono essersi semplicemente confusi. E cosa più importante: se ti avessero detto che si stavano preparando a bombardarti, e tu non hai detto niente, allora vuol dire che tu eri d’accordo?*
*E’ evidente che gli Stati Uniti si stanno preparando una guerra contro la Russia. *
*Tali incidenti di frontiera somigliano molto ad operazioni effettuate per sondare un’eventuale reazione. Che fa a questo punto Putin? Il Cremlino reagisce? Il punto di non ritorno non è ancora stato raggiunto, ma la reazione di Mosca non sta a dimostrare che tanti russi sono pronti ad uno scontro diretto, frontale, con la NATO e gli Stati Uniti? E’ questa la vera ragione per la quale è stato sferrato l’attacco contro l’esercito siriano.*
*Quindi la situazione, in questo momento, è molto, molto grave. Gli ideologi della NATO e i globalisti americani, ormai sull’orlo dell’abisso, hanno bisogno della guerra ora. Di una guerra contro di noi. Non tanto per conseguire la vittoria: ciò che interessa loro è lo stato di guerra in sé. Questo è l’unico modo attraverso il quale possono prolungare il loro dominio e spostare l’attenzione degli americani e del mondo intero dalla loro serie infinita di fallimenti e di crimini. Il gioco dei globalisti è stato ormai scoperto. Presto dovranno cedere il potere e comparire davanti al tribunale della storia. Solo una guerra può salvarli.*
*Ma che dire di noi? Noi (Russia-ndr) non vogliamo la guerra. Né oggi, né domani, né mai. Nella nostra storia noi non abbiamo mai desiderato la guerra. Ma abbiamo sempre combattuto e, in effetti, non abbiamo quasi mai perso. Certo abbiamo sopportato perdite terribili e sacrifici colossali, ma alla fine abbiamo vinto. E vogliamo continuare a vincere. Se non fosse stato così, oggi non saremmo una nazione così grande e libera dal controllo straniero. *
*Ma questa volta è necessario guadagnare tempo, il più possibile. Gli americani hanno sostanzialmente attaccato le nostre posizioni, come i georgiani a Tskhinvali nell’agosto del 2008. I Russi sono sotto il fuoco nemico e questo non può essere ignorato. La nostra reazione è stata estremamente cauta ed equilibrata. Abbiamo detto ciò che pensiamo di questo atto di aggressione americano, ma con termini molto posati. *
*La fatalità della situazione, però, sta nel fatto che se Washington decide di optare per la guerra in questo momento, noi non possiamo impedirlo. Se dovessero continuare a ripetersi episodi di aggressione noi saremo costretti ad accettare la sfida e a scendere in guerra, o ammettere consapevolmente la sconfitta. *
*Questa volta, l’esito finale della lotta per la pace, che è come sempre il nostro obiettivo ed interesse, non dipende da noi. Abbiamo davvero bisogno di mantenere la pace. Dopo, tutto sarà più semplice. Ma il colosso al collasso ci concederà questo tempo?*
*Dio non voglia che accada. Ma chi poteva pregare, ha pregato alla vigilia della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. In ogni caso il nostro obiettivo è sempre e solo la vittoria. La nostra vittoria. *
*Gli americani stanno bombardando i nostri ragazzi. La Terza Guerra Mondiale non è mai stata così vicina.*
Stralcio di un articolo di Alexander Dugin 
Fonte: Katehon

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