mercoledì 19 luglio 2017

Storia di vaccini, guappi e merdacce - Recensione cinematografica



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«Lei non è un uomo, ma una merdaccia».
La citazione è solo per ricordare il grande Paolo Villaggio scomparso recentemente. Le merdacce fantozziane però sono estremamente diffuse nel mondo odierno, più di quello che possiamo immaginare. Non passa giorno infatti senza che uno scandalo investa il mondo della scienza, della politica e della medicina.


Partendo dallo scandaloso Matteo Renzi che come premier invitò a Palazzo
Chigi i CEO delle più importanti case farmaceutiche del mondo, soprattutto
quelle legate ai vaccini come la Glaxo. Era il 7 ottobre 2014. Sempre lui
dalla sede della Glaxo dichiarava ai media che i medici che mettono in
discussione i vaccini devono essere radiati. Ha detto questo dalla sede
della più losca casa farmaceutica che sforna vaccini da mattina a sera, e
li sforna guarda caso nella Toscana la regione del pinocchietto…

L’anno seguente nel 2015 il direttore dell’AIFA Sergio Pecorelli fu
costretto a dimettersi per accuse pesanti su conflitti di interessi con
aziende farmaceutiche che producevano vaccini.
Pecorelli infatti riceveva contributi (cioè finanziamenti) da aziende come
la Sanofi-Pasteur, che casualmente produce sempre vaccini. Era pure
presidente della Healty Foundation e advisor per un fondo di investimenti e
venture capital (Principia Sgr) da 400 milioni di euro, di cui 40 sarebbero
stati investiti nell’industria dei biomedicali e dei farmaci.

L’ultimo in ordine cronologico investito dallo scandalo è l’illustrissimo
megadirettore galattico (con tanto di lampada in pelle umana) Walter
Ricciardi, il capo dell’Istituto Superiore di Sanità.
Ricciardi avrebbe gravi conflitti d’interesse che meritano un chiarimento e
un’interrogazione parlamentare, dicono giustamente alcuni senatori del Mdp.
Si parla di un finanziamento da parte della Merck la multinazionale
farmaceutica leader nel settore dei vaccini, al dipartimento di Igiene
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, diretta dal 2002 proprio
dal Ricciardi e dove l’esimio insegna.

La donazione di 600mila euro (anche se l’università dichiara 200mila)
finanzierebbe un posto da ordinario a chiamata diretta nel settore Igiene
generale e applicata della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il nome del
beneficiario è già uscito: Stefania Boccia, professore al dipartimento di
igiene della Cattolica e segretario nazionale della SItl, la Società
Italiana di Igiene e Medicina Preventiva. Guarda caso la società che ha
partecipato alla stesura del Piano Vaccinale.
Molto interessante è venire a conoscenza che il dottor Walter Ricciardi,
consulente del Ministero per il decreto sui vaccini, che ha svolto con il
suo Iss un ruolo significativo nella predisposizione del Piano Nazionale
Vaccinale 2017-2019, sembrerebbe collegato con la ditta che produce vaccini…

Se confermato questo è un conflitto d’interessi gravissimo visto il
vergognoso, illiberale e incostituzionale decreto che stanno votando
proprio in queste ore al Senato.
Ricciardi è quello che ha pubblicamente ringraziato l’ordine di Treviso per
aver radiato - senza alcuna motivazione - uno dei più bravi medici
italiani, il dottor Roberto Gava. «Grazie, è il primo allontanato per il
suo comportamento non etico e antiscientifico nei confronti dei vaccini».
Aveva perfettamente ragione Ricciardi, perché dopo Gava è stato radiato il
dottor Dario Miedico. E ora le epurazioni andranno avanti senza tregua fino
a che la classa medica non avrà un rigurgito di dignità e moralità.

Quindi colui che critica senza mezzi termini il dottor Roberto Gava per
comportamenti non etici è quello che avrebbe collegamenti e intrallazzi con
le lobbies farmaceutiche. Ipocrisia e arroganza a livello patologico!

La tristissima situazione italiana è la seguente: i politici sono i
camerieri dei banchieri; l’economia è controllata e fagocitata dalla
finanza internazionale; la Scienza, quella basata sulle evidenze, è gestita
dalle corporation chimiche che decidono e impongono i protocolli
terapeutici; la salute pubblica è nelle mani di una ministra incapace di
parlare ma bravissima nello sfornare dati falsi; l’Istituto Superiore di
Sanità è diretto da un medico che collabora con i produttori di farmaci e
vaccini. Non male direi…

Forse era meglio per l’Italia intera se il dottor Ricciardi invece di fare
il medico avesse proseguito la carriera di attore iniziata negli anni
Sessanta con la serie televisiva “I ragazzi dello zio Tobia” e proseguita
poi negli anni Ottanta con ruoli di primo piano a fianco di attori
importanti. Nella sua filmografia vanno ricordati i film “Io sono mia”
(1978), “Il mammasantissima” e “Napoli... la camorra sfida e la città
risponde” (1979).

Infine, inquietante e alquanto profetico è il suo capolavoro del 1978
“L’ultimo guappo” con Mario Merola (vedere locandina film).
Il guappo significa camorrista ma ha più significati e per estensione
indica la persona sfrontata e arrogante.
Nella storia della cinematografia mai attore e titolo del film sono stati
più azzeccati.

Speriamo solo si tratti dell’ultimo “guappo”…

Marcello Pamio II - 12 luglio 2017
 

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