mercoledì 24 ottobre 2012

I Ching - Appunti di Caterina Regazzi al seminario tenuto a Modena, nell'Associazione "Senza Nome"


Caterina Regazzi allo specchio



Il posto dove si svolge il seminario è molto bello, accogliente, coreografico, pieno di colori, candele, luci, divani, tappeti.

Patrizia, la simpatica padrona di casa, mi ha detto che mi devo abituare ai baci e agli abbracci, che loro, quelli dell'associazione  "senzanome" sono così, che la cosa più importante, oltre alle conoscenze e ai seminari è che la gente si senta bene, perché la gente ha bisogno di stare bene. Concordo. Lei mi è molto simpatica, oltre che per la sua vivacità, anche perché somiglia incredibilmente a mia zia Mimmi da giovane, ma neanche tanto perché la zietta a quanto ricordo si mantiene molto bene. Quasi una sosia, sia nell'aspetto che nelle movenze e atteggiamenti, nell'essere così estroverse.

Mi sono chiesta al mattino, prima di partire da Spilamberto, perché avessi avuto  il desiderio di partecipare a questo incontro.  Le risposte sono varie: l'I Ching è un testo ben conosciuto da Paolo e l'ho sentito tante volte parlare di esagrammi, ecc., ma immaginando che Gianfranco Bertagni avrebbe fatto un'esposizione "didattica", volevo approfittare di questa base. Gianfranco l'avevo già sentito ad un corso sulla filosofia indiana e l'avevo trovato una persona brillante e simpatica, e anche se questo argomento non è che fosse proprio leggero, sono riuscita a seguirlo, grazie anche all'infarinatura che ne avevo, senza soffrire troppo, anzi, trovando spesso corrispondenza fra le sue parole e l'immagine che me ne ero fatta.

Mi faceva poi piacere partecipare ad una cosa organizzata da questa associazione di cui Manuela, una nuova amica, fa parte, in un luogo dove prossimamente, se tutto va bene, andremo anche con Paolo a fare qualcosa.

Ecco un breve resoconto del seminario.

Jung intrattiene con l'I Ching un rapporto stretto.Il suo interesse ha fatto si che il libro abbia avuto successo in occidente.
Cominciamo leggendo alcuni brani della prefazione di Jung: "La mentalità cinese, quale io la vedo all'opera nell'I Ching, sembra preoccuparsi esclusivamente dell'aspetto accidentale degli eventi. Ciò che noi chiamiamo coincidenza sembra essere la cosa della quale questa peculiare mentalità si interessa principalmente, mentre ciò che noi adoriamo come causalità, passa quasi inosservato". La variabile tempo, nella teoria della causa-effetto, invece è molto importante (Genesi - Big Bang, ecc.)

"Ciò che interessa sembra essere la configurazione che gli eventi accidentali assumono al momento dell'osservazione, e niente affatto le ragioni ipotetiche che apparentemente rendono conto della coincidenza. Mentre la mentalità occidentale pone ogni cura nel vagliare, pesare, scegliere, classificare, isolare, l'immagine che il cinese si fa racchiude ogni cosa fino al più minuto e assurdo particolare, perché l'istante osservato è il totale di tutti gli ingredienti".

L'edizione curata da Wilhem è del 1923. La prima edizione inglese fu curata da un'allieva di Jung, il quale  che scrisse la prefazione. L'istante presente è l'esito di una costellazione composta da tutti gli elementi che si realizzano, vivono in quel momento (teoria della sincronicità - sincronico temporale).
La teoria di causa-effetto, invece rappresenta l'acronico temporale.
Jung da un'interpretazione psicologica del Libro dei Mutamenti, secondo lui la dimensione sapienziale e quella divinatoria vanno di pari passo e questo è espresso nel testo stesso.
Il cartomante annuncia un destino sia che io faccia che non faccia certe cose. Non c'è un'implicazione morale o di stimolo ad un certo comportamento.

Nell'I Ching c'è insieme divinazione e saggezza, partecipazione possibile al proprio destino, con la consapevolezza della persona che lo incarna.

Un'altra edizione valida è quella di Sabbadini, che è la prima traduzione in italiano direttamente dal cinese ed è del 2011. Prima c'erano solo traduzioni di traduzioni. Quella di Sabbadini è molto etimologica e mette tutte le traduzioni possibili per i diversi ideogrammi.
Wilhelm era un teologo missionario protestante che andò in Cina e si mise a studiare tutto, storia, filosofia, religione (sinologo). Il uso rispetto per il popolo cinese era così grande da fargli dire: "Per me è un conforto che come missionario, io non abbia convertito neppure un cinese". Per l'I Ching ebbe una guida esperta, Lao Nai Swan.

Il Libro dei Mutamenti è il più antico testo cinese, corrisponde alla nascita dell'impero cinese. Si ritiene che sia del 1000 avanti Cristo. Una parte è attribuita al re Wen, della dinastia Zow Zow Zow, un'altra a un suo figlio, il Duca di Zou.
Gli 8 trigrammi secondo la tradizione furono "rivelati" a Fu Hsi (che non si sa se sia esistito veramente) (B a Gua - Gua significa sia trigramma che esagramma).

"Quando Pao Hsi governava il mondo nella più remota antichità, egli alzò lo sguardo e contemplò le immagini nel cielo, abbassò lo sguardo e contemplò gli avvenimenti sulla terra. Egli contemplò i disegni degli uccelli e degli animali e l'adattamento ai luoghi. Direttamente egli partì da se stesso, indirettamente egli partì dalle cose. Così inventò gli otto trigrammi per entrare in comunicazione con le virtù degli dei luminosi e per mettere ordine nelle condizioni di tutti gli esseri" (Ta Chuan)
Al re Wen sono attribuite le prime due ali. Tuan Chuan è il trattato che contiene le sentenze che accompagnano ogni singolo esagramma ed anche le singole linee. Questi, esagrammi a parte, sono i testi più antichi dell'I Ching.
Le sentenze costituiscono la prima ala, le singole linee la seconda ala.
Hsiang Chuan comprende terza e quarta ala, attribuite al figlio.
Ancora più avanti c'è il terzo libro, con i commentari, esagramma per esagramma. Qui ogni singola linea ha due testi, una come nel primo libro (punto A) e l'altra diversa, e questa è la seconda parte della quarta ala (punto B).
A Confucio sono attribuiti il resto dei commentari che arrivano a 10, ma non siamo sicuri che siano stati scritti proprio da lui o da allievi della sua scuola.
L'ordine degli esagrammi è casuale? Nel 1973 è stata trovata in Cina una tomba Han in cui sono stati trovati due manoscritti del Tao Te Ching e uno dell'I Ching (a Mawougdui - ?) ed in questa copia gli esagrammi sono in ordine. Probabilmente nell'antichità si ordinavano in un ordine binario (per la divinazione). Se il senso è "filosofico" l'ordine è diverso.

Spesso nella divinazione si usano risposte secche, si o no. La domanda e la risposta sono chiuse. Si: linea intera, no: linea spezzata. Dalla unica linea si passò a due linee per avere maggiori possibilità, poi a tre, così le possibilità sono di 8 trigrammi.

In quella epoca i concetti di yin e yang ancora non c'erano, ma il senso è quello: questa dualità scaturisce da una dualità indifferenziata "Il Tao genera l'Uno, l'Uno genera il Due".
I Ching significa Libro dei Mutamenti. Ching è mutamenti, I vuol dire "classico", ma non è solo il mutamento regolare, la crescita degli organismi, il passare delle stagioni, ma anche quello disordinato, inatteso.
"Quando negli anni, mesi e giorni la stagione non ha "i" (mutamenti inattesi), i cereali maturano in abbondanza, il governo è illuminato, le persone di talento occupano posti di responsabilità e la casa è in pace e prospera. Quando negli anni, mesi e giorni la stagione ha "i" i cereali non maturano in abbondanza, il governo è inefficiente e corrotto, le persone di talento sono relegate in posizioni marginali e la casa non è in pace (dal Shuching).
L'I Ching mette le persone in condizione di cavalcare i mutamenti imprevisti.
Seguirà.... forse...

Caterina Regazzi

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