venerdì 1 aprile 2011

Bioregionalismo e cure naturali - Uova di coturnice per combattere le allergie di stagione




Oggi sono andata a fare alcuni acquisti al negozio biologico-biodinamico di Spilamberto e ho avuto una interessante notizia: ci sono in vendita prodotti (polvere o pastiglie) a base di uova di coturnice, che pare funzionino contro le allergie stagionali tipo raffreddore da fiemo con quel che eventualmente ne consegue. Ho preso della documentazione e me la sono letta e ho pensato di provare questa profilassi.

L'opuscolo dice, tra l'altro: "Leggendo Plinio il Vecchio, colpisce la sua osservazione relativa alla coturnice, secondo la quale questo uccello non risente alcun danno alimentandosi con semi di piante velenose. Un allevatore francese, certamente amante dei classici, ebbe il merito di tentare un'empirica cura per cercare di sollevare la moglie, assai sensibile a diverse sostanze irritanti con le quali veniva a contatto in campagna. Prese così l'abitudine di farle prendere tuttte le mattine alcune uova di coturnice: le crisi d'asma regredirono in modo spettacolare e la moglie guarì".

Se funziona veramente, anche solo moderando o alleviando i sintomi, questa cura, sarebbe veramente una scoperta molto interessante, considerando le sostanze ed i prodotti, sia naturali, omeopatici che allopatici, che un povero allergico deve quasi per forza prendere, per poter vivere all'aria aperta, ed io sono una di quelli.

Sono andata anche a leggere qualcosa su questa bestiola, che è simile alla pernice, ed ecco: Coturnice - Vive in gruppi, si isola al momento della riproduzione, fa 15-20 uova che poi cova, si ciba di semi e vermetti. Fino al XIX secolo in Italia la si incontrava anche a basse quote, in ambienti incolti e sassosi, ma la caccia e la distruzione degli habitat hanno causato una forte diminuzione della specie, oggi presente solo sulle Alpi, ad eccezione di alcune zone del'Alto Adige, sull'Appennino centro-meridionale e in Sicilia, l’unica regione dove è ancora presente anche al livello del mare. Le maggiori minacce per questa specie sono l' uso della mente umana in maniera casuale : la cacciagione di specie protette e la distruzione degli ambienti naturali.

Che sia che la natura ancora una volta ci dia un aiuto senza dover ricorrere alla chimica?

Caterina Regazzi

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