martedì 6 marzo 2018

Post elezioni - Chi perde chi vince e cosa ci aspetta...



Risultati immagini per pd grande sconfitto

Le elezioni del 4 marzo 2018 hanno indicato con molta chiarezza vinti e vincitori e gli umori prevalenti tra gli Italiani,  ma non si può prevedere quale sarà il nuovo Governo che eventualmente scaturirà da difficilissime trattative e compromessi. Tuttavia è possibile fare un’analisi sugli errori commessi da chi ha perso e sui problemi da affrontare e da sottoporre all’attenzione di chi formerà il Governo. Il grande sconfitto, il PD, che ha visto dimezzati i suoi voti rispetto alle elezioni precedenti, è stato il partito che ha incarnato e difeso gli interessi del capitalismo italiano e delle multinazionali, delle banche, dell’Europa dell’Euro a trazione tedesca, dell’Imperialismo USA e della NATO. 

Il grande bacino degli elettori che rappresentano il mondo che lavora, quello dei pensionati e quello dei disoccupati e dei giovani in cerca di lavoro, non ha dimenticato le leggi contro i lavoratori come la Legge Fornero ed il Jobs Act. Né ha convinto gli elettori la presunta alternativa di sinistra di Liberi ed Uguali, infarcita di vecchi dirigenti PD, come quel D’Alema già responsabile della distruzione della Jugoslavia. Non hanno convinto ed inciso nemmeno alcune liste minoritarie come quelle guidate da Rizzo o da Chiesa, e soprattutto come quella di “Potere al Popolo” che pure ha avuto un certo numero di voti di giovani e di membri di sindacati di base. Tuttavia questa lista, per cui so che hanno votato vari miei stimabili amici (come Enzo Apicella) si è formata a partire dai resti di partitini e gruppetti spesso su posizioni ambigue e diversificate (Rifondazione Comunista, Rete dei Comunisti, Eurostop, gruppi trotskisti) che non hanno saputo indicare una strategia complessiva valida. Ad esempio, in politica estera, si sono concentrati sui problemi europei senza considerare lo scontro decisivo in atto nel mondo tra l’Imperialismo USA e le nazioni che cercano di emanciparsi, assumendo spesso posizioni ambigue, ad esempio, sull’aggressione alla Siria e l’attacco concentrico alla Russia.

Bisogna anche sottolineare alcuni aspetti su cui so che molti amici non saranno d’accordo. Tutti i partiti classificati genericamente come di “centro-sinistra” e “sinistra” (ma bisognerebbe aprire una discussione su quello che questo significhi al giorno d’oggi) si sono demagogicamente rifugiati negli ultimi tempi in un “antifascismo” di maniera (sulla cui strumentalità gli elettori non si sono fatti ingannare) e sulla difesa incondizionata dei “migranti”. In realtà non vi è un pericolo fascista immediato (Casa-Pound è rimasta sotto l’1% e Fratelli d’Italia si è fermata al 4%) e non si sono volute esaminare le cause reali delle migrazioni: se l’Occidente, tanto caro al PD, non avesse scatenato ingiuste guerre neo-coloniali in Libia, Siria, Iraq, Afghanistan e vari paesi dell’Africa Occidentale e centrale, e se non proseguisse lo sfruttamento neo-coloniale di tanti paesi, tutti i potenziali migranti preferirebbero rimanere a casa loro. 

Né si può far finta di ignorare che un flusso incontrollato di milioni di persone disperate può minacciare i diritti e i salari di milioni di lavoratori locali (Marx chiamava questo fenomeno: “l’esercito industriale di riserva”), e che il fenomeno va affrontato razionalmente e regolato nell’interesse degli stessi migranti. La brava e intelligente responsabile della Linke, partito della sinistra tedesca, Sarah Wagenknecht, ha sollevato in Germania il problema, anche criticando la politica di accoglienza indiscriminata della Merkel alla ricerca di forze fresche per il capitalismo tedesco, ricavandone solo aggressioni verbali e fisiche “da sinistra”.

Quanto scritto finora spiega il successo indubbio della Lega che ha quadruplicato i suoi voti, sotterrando l’alleato Berlusconi, che è l’altro grande sconfitto della tornata elettorale, abbandonato anche dagli elettori moderati come non più credibile. Sarebbe sbagliato considerare la Lega solo come espressione di fascismo e razzismo (caratteristiche che indubbiamente sono presenti nel suo DNA). Ma l’istrione Salvini, impostando la sua campagna su due punti, l’antieuropeismo e l’uscita dall’Euro, e la regolamentazione del fenomeno “migranti”, ha dimostrato di saper interpretare le preoccupazioni profonde di gran parte dell’elettorato.

Questo spiega perché anche l’altro grande vincitore di queste elezioni, 5Stelle, ha assunto sull’argomento “migranti” una posizione molto prudente. 5Stelle ha anche espresso una posizione critica verso l’Unione Europea, e parzialmente anche contro la NATO, e contro le politiche sociali (o forse si dovrebbe dire “antisociali” ) del PD. Tuttavia 5Stelle si dimostra sempre ambiguo su molti temi; e l’elettorato ha votato per questo movimento, non tanto per la chiarezza della sua strategia, che rimane complessivamente alquanto oscura, ma essenzialmente per punire i vecchi protagonisti della politica italiana come Renzi e Berlusconi.

Ai 5Stelle, sempre ammesso che riescano a formare un Governo (fatto molto difficile perché hanno vinto, ma non stravinto), chiediamo una serie di risposte:
-in politica estera criticano la NATO e la politica imperialista degli USA, ma contemporaneamente non intendono uscire dalla NATO e si dichiarano amici degli USA; si dichiarano contro le sanzioni alla Russia e per una politica di amicizia verso quel grande paese, ma non chiariscono mai i particolari del percorso da seguire; si dichiarano per una politica diversa verso la Siria sotto attacco soprattutto per bocca del loro responsabile nella Commissione Esteri della Camera, l’ottimo Manlio Di Stefano, che però tace ormai da troppo tempo; si dichiarano contro l’Euro e le politiche della UE, ma poi affidano ogni decisione ad un problematico referendum.

Riprendendo una richiesta avanzata dell’amico Mario Albanesi nel suo blog, ci aspettiamo che 5Stelle, se dovesse formare il Governo, imponesse almeno nuove regole di obiettività e trasparenza ai canali della Radio-TV nazionale, impedendo lo scandalo di come le notizie su Siria, Russia, Libia, Ucraina, Corea Popolare Democratica, ecc. vengono date normalmente. Albanesi ricordava come in questa opera di confusione e depistaggio si siano distinte due signore che trasmettono da New York e dalla Siria, la Botteri e la Goracci, in particolare nelle loro corrispondenze dai sobborghi di Damasco (Goutha), in cui i terroristi, che insanguinano Damasco, diventano poveri civili indifesi e l’esercito siriano, che cerca di eliminare il terrorismo, una masnada di carnefici.
-in politica interna ed economica ci chiediamo se il Movimento fondato da Grillo, oltre al promesso “reddito di cittadinanza” di cui non sono molto chiare le reali dimensioni e finalità, se la sentirà di porre sotto il controllo pubblico i nodi fondamentali dell’economia nazionale, come le banche, gli enti energetici, le principali infrastrutture indispensabili al buon funzionamento del paese, e di cancellare le politiche anti-operaie imposte dalla UE, o si adeguerà progressivamente ai voleri dei poteri forti del capitalismo nostrano ed internazionale (che i 5Stelle in realtà non hanno mai apertamente contestato).

Aspettiamo gli eventi con gli occhi aperti, cercando di fare la nostra parte e senza farci soverchie illusioni.

Roma 5/4/2018  - Vincenzo Brandi

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1 commento:

  1. Commento di G.M.: "Zingaretti nel Lazio ha mantenuto il suo elettorato, e lo ha fatto in una zona in cui il PD ha perso la capitale. Allora il problema del PD è stato Renzi, con il suo attentato alla costituzione, con la sue losche manovre sulla legge elettorale, con il suo menefreghismo nel far pagare ai poveri tutta la crisi e salvare i banchieri, con la sua arroganza malata nel gestire il partito. Ma anche con la sua cafonaggine, con la goffa e ingombrante intelligenza racchiusa in un corpo sgraziato da papero (come fece notare De Mita), con il suo ghigno da coniglietto sprezzante..."

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