lunedì 5 giugno 2017

La banale complessità dell'informazione prostituita...


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Spesso qualcuno ci ricorda che "il mondo è di una COMPLESSITA' SPAVENTOSA" citando ora questo ora quell'altro autore, ed io che mi sento dubbioso a tale riguardo, passo per il beota della situazione.


Ora, andando a vedere bene le categorie di SEMPLICITA'/COMPLESSITA' e di ORDINE/CAOS (possono farlo tutti con grande agio, sia consultando internet, sia andando su polverose enciclopedie, non fa differenza), si capisce che la complessità non ha necessariamente a che fare con il caos.


Per chiarire, faccio un esempio di complessità: il corpo. Quando noi lo trattiamo in modo che in esso vi sia ordine, non vi è male. Ma se ci comportiamo caoticamente, esso presenta via via tanti disturbi, fino ad una prematura, dolorosa, ospedaliera morte.

Ebbene il nostro mondo, pur complesso, non è molto più complesso di 10'000 anni fa, ma purtroppo, è molto più caotico perché a qualcuno (pochissimi delinquenti con grandi risorse economiche ed un potere dato dal disinteresse di tutti) conviene che così sia e le press-titutes (cioè le prostitute dell'informazione, cioè i giornalisti venduti a questi pochissimi sionisti, antiumani, sanguinari, guerrafondai) non fanno altro che ripetere fino alla noia i devastanti concetti della complessità, del terrore, della paura che serve a tenere soggiogati i borghesucci mollicci, bugiardi, vigliacchi e traditori (perfino di se stessi).

Come se io sradicassi la casa del Marchese, scuotendola fino alle fondamenta, e lui dicesse: "come mi gira la testa" e prendesse un medicinale per farsi passare il disturbo, senza nemmeno dubitare che la causa sia esterna a se stesso.

Ecco, sono grato al critico organico per  la sua reitarata richiesta di organicità, senza (però) il coraggio di portare fino alle estreme conseguenze la sua stessa richiesta, in un contesto di persone che non riescono a vedere le proprie patenti contraddizioni.


Spiego anche questo punto.

Vi sono tre categorie di persone:

1) quelli che vedono (pochissimi)

2) quelli che riescono a vedere solo se qualcuno gli indica dove guardare (sono un pò in più ma sempre pochi)

3) quelli che NON vogliono vedere (per ignoranza/stupidità o per vigliaccheria o perché sono sfaticati, e sono tantissimi)

Di solito quelli della terza categoria danno addosso a quelli della prima e della seconda categoria per non affrontare le proprie contraddizioni, il che comporterebbe scegliere il faticoso, pericoloso, antipatico dubbio invece che stolide, comode, piacevoli, vigliacche certezze. E, specie a riguardo dell'ultimo difetto, come diceva Manzoni "se uno il coraggio non ce l'ha, mica se lo può dare".

Buone riflessioni a tutti!


AlexFocus



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