sabato 31 ottobre 2015

Trinacria, di male in peggio... dal terzo al quarto mondo



"Sicilia insula amoena est, cara..." la definirono i romani "Isola amena, cara.." (non di prezzo, ma a poeti ed a tante belle cose). 

"Felix, felice"...per le successive dominazioni cui diede tutto e di più,dagli arabi ai normanni... persino ai Borboni che, tanto bistrattati ma oggi rivalutati, dalla Sicilia presero il meglio e lasciarono il peggio. 

Mancano le citazioni dei Cartaginesi, per cui tifavo, non pervenute grazie alla "pulizia etnica" latina... ma credo fossero positive pure esse. 

Insomma, fino allo "Sbarco dei Mille", sembra che la Sicilia fosse il fiore all'occhiello di popoli, re ed imperatori che  la conquistavano o la ricevevano in dote...

Poi Garibaldi (cui oggi dedichiamo strade, corsi, monumenti e lapidi votive), tra un tradimento degli ammiragli inglesi e generali borbonici  e quello dei nobili e borghesi siciliani, consegnò la Sicilia ed il Sud  intero ai nuovi padroni sabaudi (ed alla massoneria anglo-francese). 

Da allora un impoverimento continuo e un degrado economico, politico e sociale che neppure il Fascismo riuscì a riassestare con allineamento ai progressi del Continente (che, come risaputo, inizia da Eboli in su).  Nel 1943, il colpo di grazia: sbarcano gli americani... assieme con loro torna prepotentemente la mafia. 

Una scintilla di rivolta, artatamente alimentata da "chi poteva", accendeva nel dopoguerra il sogno del Separatismo.  Piú che giustificato vista la stessa storia e genesi della Sicilia,forse unica strada per l'affrancamento dal peso del resto d'Italia. Ma,ahimè,svenduto sempre da "chi poteva" in cambio di affari (loschi) ed impunità di ogni genere. 

Uno Statuto autonomistico,che avrebbe fatto la fortuna di una qualunque Catalogna,si è rivelato una trappola mortale....per i siciliani,non certo per chi vi ha banchettato dal 1946 ad oggi,parenti ed amici degli amici compresi.  Inutile far la conta dei disastri che abbiamo traversato noi siciliani ieri,oggi... e domani! Si,domani...perché non si vede da nessuna parte un barlume di riscossa, un alito di vita. 

Messina insegni... in qualunque città del terzo mondo scoppierebbe una rivolta, per questo e tutti gli altri problemi... in Sicilia siamo del quarto se non peggio.

Vincenzo Mannello

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