sabato 22 agosto 2015

Democrazia, ultima illusione... Dall'alto delle loro torri eburnee i capibastone imperano




Nell'ormai lontano 1999 le bande armate mercenarie dello stato
italiano entrarono in guerra contro la Federazione Jugoslava. I
mercenari fecero uso, financo terroristico (venne infatti ampiamente
colpita la popolazione civile), di uranio impoverito, senza tener
conto che l'impiego di radioattivi in guerra è vietato dal diritto
internazionale fin dal lontano 1925, quando venne qualificato "arma di
distruzione di massa", su iniziativa della Società delle Nazioni.

L'allora sedicente ministro della Difesa (per meglio dire: "della
Guerra", giacché l'Italia non si stava difendendo da nessuno, non
essendo stata aggredita da alcuno), tal Sergio Mattarella
(successivamente indicato in Parlamento anche quale Mattarella Sergio,
S. Mattarella, prof Mattarella, Mattarella S. , onde confezionare le
schede mafiose che consentissero ai capibastone partitocratici il
controllo dei votanti) dichiarò inizialmente che non era stato
impiegato. Poi, di fronte all'evidenza che non poteva più essere
negata, sguinzagliò i suoi garzoni di bottega, come l'improbabile
oncologo Mandelli, a strillare Urbi et Orbi che comunque l'uranio non
faceva male, cosa di cui lui era assolutamente certo, dato che abitava
vicino ad una base militare, zona in cui non si potevano rilevare
discostamenti significativi dalla media nelle distribuzioni delle
patologie. Il che non è una motivazione, come capisce anche un
bambino, quando rifletta sul fatto che un'arma è innocua finchè sta
ferma in deposito e non viene usata: l'arma è nociva quando viene
impiegata nel suo ruolo offensivo, sparando o facendola esplodere (nel
caso dei proiettili all'uranio: entrambe le cose).

D'altro canto, i dati della relazione mandelli vennero tecnicamente
sbugiardati, tra l'altro, pure dal prof. Lucio Bertoli Barsotti,
ordinario di Analisi Statistica al Politecnico di Torino, che vi
rilevò "evidenti errori nella raccolta e analisi dei dati" (tanto per
citarne uno pacchiano, vennero mischiati i dati di militari
combattenti e non combattenti in altra sede, poiché questi ultimi, in
grande numero, abbassavano enormemente la percentuale di patologie
tumorali e degenerative, già mantenuta prudente dai medici delle bande
armate riguardo i combattenti).


Un simile individuo, in un paese civile, avrebbe dovuto (e ancora
deve) essere arrestato, posto in condizione di non nuocere e
processato per i suoi efferati delitti, che includono strage e falso
in atto pubblico con grave danno contro la popolazione.

Nessuno lo ha ancora fatto, benché il Comitato per la caccia ai
criminali di guerra ancora intenda giungere all'arresto ed al
processo.

Nel frattempo, siccome la mafia è un piccolo stato dentro una grande
mafia chiamata stato, il losco figuro in questione è stato scelto (con
metodo squisitamente mafioso di conteggio dei voti, come è stato
evidenziato poc'anzi) quale nuovo presidente della grande mafia
chiamata stato.

Ed è riuscito a suscitare persino alcuni moti di simpatia, da parte di
alcuni cittadini così esasperati dall'ingombrante sanguinario
precedente capobastone di stato, il criminale supremo di guerra
Giorgio Napolitano (già fascista, poi stalinista, infine
kissingheriano, dimostrando una sbalorditiva capacità di cambiare
rapidamente carro vincente secondo circostanze), ai quali sembra non
sia parso vero di trovarsi di fronte ad una "forse meno peggio
persona".

Tuttavia, il breve riassunto qui citato serva a togliere ogni
illusione: i vertici del potere politico, dai loro palazzi
presidenziali e governativi, risultano invariabilmente falsi,
bugiardi, ladri, assassini e terroristi, come dimostra del resto anche
la loro partecipazione ininterrotta ai regolamenti di conti tra cosche
mafiose internazionali, che si svolgono senza sosta con la
partecipazione italiana alle infami guerre coloniali imperialiste
volute dalla delinquenziale neonazisionfascista partitocrazia
secondorepubblichina di guerra e rapina contro i popoli .

Chi crede ancora che lo stato rappresenti la nazione e sia strumento
di giustizia si fermi dunque a riflettere: si tratta di fatto del
criminale braccio esecutivo della violenza ordinata dai capibastone
delle cosche politiche dominati, e niente altro.


Solo lo sviluppo dell'autogoverno e della democrazia di base popolare,
nel quale i rappresentati prevalgano sui rappresentanti, unitamente ad
una profonda rivoluzione culturale dell'essere, fondata sulla
coscienza mutuamente cooperativa, potrà ovviare a questo gravissimo
barbarico stato di cose.

C'è un mondo mentale intero da abbandonare per sempre, per fare posto
alla costruzione di un mondo nuovo.

Vincenzo Zamboni

............


"...un corpo sociale, una nazione, non può tollerare le disparità che
invece consideriamo normali e mantenersi integro non solo per una
questione etica o estetica, ma per l'apparato mastodontico e
farraginoso di fiscalità, normativa e giustizia che il sistema deve
poi creare e mantenere per far finta di garantire una equità che non è
mai stata un obiettivo, e inevitabilmente diventa un alibi per
perpetrare nuovi inganni, come per la difesa della privacy, come per
l’esportazione della democrazia, come per l’accertamento di una
qualsiasi verità."
 (Laura Bagliani)

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