domenica 1 agosto 2010

Spiritualità laica: "Buddha e buddismo, storia e finalità..."

Nel mondo attuale conviviamo ormai con molteplici religioni e dottrine di vita, una tra queste il Buddismo ed il suo stile di vita, che accompagna nel cammino dell’esistenza i Monaci ed i loro seguaci. Si narra il che Buddha nacque introno al 465 a. C. da una ricca famiglia che proveniva dalla stirpe degli Shakya che dominava all’ epoca l’ India. Fu allevato e crebbe nel lusso principesco, si sposò ed ebbe anche un figlio. Ma anche lui conobbe le miserie umane, un vecchio, un cadavere ed un mendicante.

Queste tristi realtà della vita lo impressionarono notevolmente, tanto che all’età di 30 anni abbandonò tutto e tutti per dedicarsi a conoscere le cause della miseria, vivendo da eremita, ed alla ricerca di una soluzione sull’enigma della vita. Capì che la salvezza poteva trovarla solo nella meditazione personale, e si narra che a 35 anni, dopo 49 giorni di riflessioni ai piedi di un albero di fico, in una notte di luna piena del mese di maggio, raggiunse l’illuminazione: comprese le quattro nobili verità sul dolore, sull’origine del dolore sulla soppressione del dolore, e sulla via che porta alla soppressione del dolore. Anima dalla pietà per gli uomini e dal desiderio di salvarli, seguito da cinque discepoli, per circa quaranta anni percorse il nord dell’India, insegnando la bellezza della sua dottrina, il messaggio di speranza e felicità che si raggiunge, con la conquista del proprio intelletto e della volontà.

Secondo la tradizione il Budda mori all’età di 80 anni, seguito dal suo discepolo fedele e prediletto Ananda, alla quale lasciò i suoi saperi ma prima di morire si rivolse ai suoi fedeli dicendo: Ricordate o fratelli queste mie parole: tutte le cose composte sono destinate a disintegrarsi! Attuate quindi con diligenza la vostra propria salvezza!

I Monaci che intendono quindi praticare questa disciplina, per raggiungere la salvezza, devono attenersi alle seguenti norme morali, la retta parola, la retta azione, il retto comportamento. Queste azioni possono essere estese anche ai laici che intendono porre a motivi fondamentali della loro vita, la tolleranza e l’ amore. Ma dopo aver appreso le tre verità con costanza e devozione, la quarta verità indica al discepolo, la via da seguire il raggiungere la salvezza, il Nirvana (ovvero estinzione), inteso come liberazione dal dolore, e dalla catena dell’esistenza. Nell'apprendere i principi che regolano il Buddismo, questa affascinante dottrina, una cosa salta agli occhi palesemente: anche se di parla di Buddha, e non di Dio, c’ è sempre un essere superiore sopra di noi che ci insegna ad amare il prossimo, nella semplicità e non nella ricchezza, preoccupandoci di donare amore, conforto e felicità senza pensare alle cose terrene, ma alla salvezza dell’anima e dello spirito.
Rita De Angelis

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