giovedì 13 giugno 2024

"Salviamo le campagne ed i suoli"... - Comunicato di Donne in Campo-Cia Lombardia

 


 L’Associazione Donne in Campo-Cia Lombardia, preoccupata dal continuo e incessante consumo di suolo dovuto a infrastrutture, urbanizzazione e pannelli fotovoltaici a terra, ha promosso un incontro il 20 Aprile 2024 per approfondire tali tematiche nell’Azienda agrituristica e didattica ‘La chiave di Sol’ a Ornago (MB). Il consumo di suolo, infatti, è la forma più impattante e irreversibile di degrado ambientale, che contribuisce ai cambiamenti climatici, aumenta il rischio e la pericolosità dei fenomeni di dissesto, limita la capacità di regolare i principali processi ambientali, riduce la disponibilità di terreni fertili e produttivi  occupando superfici che erano utilizzate per la produzione agricola, rendendo sempre più irraggiungibile l’autosufficienza alimentare.

Condividiamo i contributi del Comune di Ornago, del Comitato Ferma Ecomostro D breve e dei Comitati No Tangenziale Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano  e di Cia Lombardia.

L’amministrazione comunale di Ornago, guidata da Daniel Siccardi, si distingue da sempre per il suo concreto sostegno a chi ama e rispetta la terra sul proprio territorio. In quest’ottica, viene riconosciuto e apprezzato il lavoro di Sonia Rosa, concittadina che ha dato vita alla Fattoria didattica Chiave di Sol. Questa iniziativa, oltre a promuovere un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, si adopera per avvicinare le nuove generazioni alla natura e al valore della terra.

Diametralmente opposto è l’atteggiamento dell’amministrazione verso Regione Lombardia. Profonda indignazione viene espressa per il progetto di variante alla Pedemontana denominato D-Breve, presentato senza un leale confronto istituzionale e con totale mancanza di dialogo con il territorio. Tale progetto, definito inutile da parte della Provincia, comporterebbe la perdita di un’essenziale area verde per i 200.000 cittadini del Parco PANE, con la distruzione del Bosco della Bruciata.I costi della D-Breve, inizialmente comunicati da Regione Lombardia solo dopo numerose sollecitazioni, sono lievitati a circa 600 milioni di euro, equivalenti a 68 milioni di euro al chilometro. Si tratta di una cifra spropositata, paragonabile all’estensione della metropolitana fino a Vimercate e che rende la D-Breve una delle autostrade in pianura più costose della storia. Un costo di pedaggio analogo fa ipotizzare che l’opera sia destinata a rimanere deserta.

Per scongiurare la realizzazione della D-Breve, l’amministrazione ha intrapreso diverse azioni:

  • Conferimento di un mandato legale in collaborazione con gli 11 Sindaci del territorio est vimercatese coinvolto.
  • Organizzazione di serate informative e assemblee pubbliche per approfondire il tema.
  • Stretta collaborazione con il Parco PANE per iniziative di informazione e difesa del parco.
  • Viaggio al Parlamento Europeo da parte dei Sindaci del Vimercatese per denunciare il progetto e sensibilizzare gli europarlamentari.

L’amministrazione ringrazia Sonia Rosa e Donne in Campo Lombardia  per il loro prezioso contributo e ribadisce l’importanza di creare una rete solida e ampia, composta da persone, associazioni e politici che conoscono il territorio e si battono per la sua tutela. Un’infrastruttura inutile, costosa e con un elevato impatto ambientale come la D-Breve non può essere imposta a danno del territorio.

Il Comitato Ferma Ecomostro D breve :

è un gruppo di cittadini unitosi in maniera attiva e spontanea. Ci siamo costituiti due anni fa, non appena abbiamo scoperto casualmente, che sarebbe passata tratta D breve di Pedemontana nei nostri Comuni. La nostra informazione ha lo scopo di creare consapevolezza sulle conseguenze che questo tracciato avrà per il Vimercatese.  Molti cittadini ci contattano con idee e progetti. Tante associazioni, aziende agricole e i gruppi attivi sulle altre tratte di Pedemontana ci invitano ai loro eventi per spiegare la situazione. Abbiamo all’attivo una petizione cartacea che ha raggiunto oltre 6.000 firme. I nostri canali social ci permettono di valorizzare l’attività, così come la presenza sul territorio. All’attivo abbiamo numerosi gazebi informativi, serate divulgative sul consumo di suolo e ambiente, eventi a favore dell’associazionismo, passeggiate nel Parco P.A.N.E. Ci siamo recati a Bruxelles con le 11 amministrazioni interessate sostenendo la loro azione di contrarietà, con lo scopo di far conoscere la voce inascoltata dei nostri territori. Tra maggio e luglio esporremo, in maniera itinerante, 28 foto della maratona fotografica dal titolo “teniamoci la bellezza che c’è” realizzata grazie alla collaborazione dei cittadini che ci hanno inviato i loro scatti. L’obiettivo è mostrare che il vimercatese non è un luogo marginale, privo di continuità ambientale e di interesse naturalistico come definito nella relazione che accompagna il progetto paesaggistico della D Breve. Abbiamo istaurato rapporti di fiducia, indipendentemente dalla loro appartenenza, con politici seri e determinati. In molti stanno lavorando a livello Comunale, Provinciale, Regionale e in Europa spinti dal buon senso e dalla difesa del bene comune, dimostrando che è ancora possibile fare della politica uno strumento per il benessere e a tutela della collettività.

Tratta D breve devasterà il Parco P.A.N.E. con 8 corsie, per 40 metri di larghezza parallela, a meno di 3 kilometri, dalla A51 (tangenziale Est di Vimercate) con lo stesso percorso. Partirà a Nord da Vimercate ed arriverà a sud ad Agrate immettendosi nella TEEM ed intersecando la A4. Tale tracciato sarà a pagamento con tariffe di importi due volte superiori rispetto a quelle vigenti, mentre A51 è gratuita in quello stesso tratto. Il tracciato invaderà per il 79% il parco PA.N.E. importante polmone verde ad alta vocazione agricola. Molte aziende agricole sono a conduzione familiare. La tratta D breve spazzerà via importanti tradizioni della nostra cultura contadina. Le aree interessate saranno 1.009.666 mq, l’equivalente di 140 campi da calcio. La superficie autostradale sarà di 442.580 mq, 62 campi da calcio. Si stima che i costi per i 9 kilometri saranno intorno ai 600 milioni di euro, destinati probabilmente ad aumentare, ovvero 66 milioni di euro al kilometro.

Il tracciato D breve è una nuova opera. L’iter di Legge violato è oggetto di un’azione legale da parte degli 11 Comuni coinvolti.  Ad oggi tratta D breve non è né finanziata né approvata. Possiamo fare ancora molto.

Tanti sono i Comitati che in Regione Lombardia sono alle prese con infrastrutture mortificanti ed alienanti per i territori. Con alcuni di loro abbiamo avviato da tempo una collaborazione attiva.

Grazie all’evento “Generazioni senza suolo” nuovi Comitati si aggiungono alla nostra rete, persone preparate e tenaci. Sosteniamo l’impegno dei Comitati e degli agricoltori No tangenziale nel parco del Ticino e nel Parco Agricolo Sud Milano. Dalla loro esperienza possiamo trarre utili insegnamenti. Le azioni messe in campo a livello locale, insieme al sostegno di Consiglieri Regionali, rappresentanti della CIA e dell’associazione Donne in Campo intervenuti all’evento, può dare forza all’ obiettivo comune di salvaguardia del suolo, bene prezioso per le future generazioni.

Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano :

Il tema dell’esproprio delle terre dovute alla costruzione di grandi infrastrutture stradali è spesso subito dalle aziende agricole ,ma esistono territori dove le battaglie per contrastare queste opere spesso inutili, sovradimensionate e costose, possono essere supportate da alleanze e relazioni che mirino a difendere il suolo agricolo inteso anche come bene comune.Questo abbiamo fatto da più di vent’anni con i Comitati No tangenziale del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano per proporre progetti di riqualificazione delle strade esistenti e sostenere e potenziare il trasporto pubblico . Il progetto Anas Vigevano Malpensa ,continuamente riproposto e minato da procedure illegittime con l’approvazione in Conferenza dei servizi dal Commissario Eutimio Mucilli è testimonianza dell’incapacità di dialogare con i territori ignorandone la vocazione agricola,paesaggistica ed ambientale.Sosteniamo e ci affianchiamo al Comitato Ecomostro D Breve Pedemontana proponendo di unire le vertenze territoriali ,condividendo le tante competenze acquisite nelle nostre storie di militanza .

Paola Santeramo, Direttore di Cia Agricoltori Italiani Lombardia

La sparizione delle imprese agricole, che vedranno i propri terreni espropriati per costruire il tratto D, con l’inevitabile perdita di lavoro degli agricoltori e di tutti coloro che operano nell’indotto della filiera agroalimentare, provocherà un danno economico che si tramuterà inevitabilmente anche in danno sociale.  L’assenza poi di produzione agricola coinvolgerà la qualità e i prezzi degli alimenti: dall’ortofrutta ai cereali, dai latticini agli insaccati, la perdita di prodotti agricoli locali obbligherà i cittadini a dipendere ancora di più dai mercati esteri, cosa che porterà all’aumento di prezzi intaccando le tasche dei consumatori.

Per ciò che riguarda le tematiche ambientali, i danni provocati da Pedemontana saranno molti e rischiano di essere incalcolabili, oltre che irrecuperabili. L’esasperata cementificazione di un territorio, la Brianza, già devastata e privata di terreni boschivi e agricoli, con paesi che hanno più del 90% della propria superficie coperta da cemento, non può permettersi altri scempi di questo genere. Non ci si dimentichi in tal senso che l’impoverimento del terreno causa, ad ogni pioggia intensa, inondazioni e straripamenti, con paesi interi che si ritrovano allagati, con disagi ai cittadini e danni economici di ampia portata.  Questi fatti questi rappresentano solo il primo passo prima di arrivare a situazioni drammatiche come quelle che abbiamo vissuto l’anno scorso in Emilia Romagna.

La Pianura Padana è un polmone sempre meno verde, che va protetto e non ulteriormente devastato: la costruzione di un’autostrada porterà alla diminuzione di componenti arboree, all’inaridimento di terreni tra i più fertili d’Europa, all’aumento di polveri sottili ed emissioni di gas di scarico, all’estinzione di fauna selvatica, all’inquinamento delle falde acquifere. Il benessere dell’ambiente e dei cittadini sono in pericolo, ad oggi l’unica strada ben visibile a tutti è quella che porta alla distruzione dell’ecosistema.

La politica green, che tanto viene decantata dai politici nazionali, ed invocata a gran voce dalla Ue e dalle istituzioni internazionali, anziché promuovere la mobilità sostenibile permette la costruzione di  una nuova autostrada a 8 corsie: il cemento e i gas di scarico invece di linee elettriche e mezzi di trasporto sostenibili, è un controsenso culturale, ambientale e sanitario.

Cia Agricoltori Centro Lombardia si aggiunge perciò ai numerosi comitati e amministratori locali che si sono schierati contro Pedemontana, e chiede con forza che le istituzioni blocchino il prima possibile la costruzione di quest’opera, e si smetta di ragionare in funzione dell’interessi di pochi ma si pensi al bene della comunità, ovvero di fare quello che dovrebbe sempre essere il compito di chi gestisce la res publica.

Fonte: "Salviamo il Paesaggio"



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