"È con grande sconcerto che leggiamo, nel quotidiano “la Repubblica. Roma” del 6 giugno 2024, l’articolo dedicato ai concerti in programma per venerdì e sabato presso la Sala “Santa Cecilia” dell’Auditorium “Parco della Musica” a Roma, la cui orchestra, diretta dal maestro russo Turgan Sokhiev, eseguirà la Sinfonia n.7, “Leningrado”, celebre in tutto il mondo e frutto del genio del grande compositore sovietico Dmitri Shostakovich. […]
Tuttavia, in Italia si deve sapere che la Sinfonia n.7, “Leningrado”, di Dmitri Shostakovich rappresenta un richiamo diretto a uno degli episodi più funesti della Seconda Guerra Mondiale: l’assedio di Leningrado, messo in atto dal regime di Hitler e durato ben 872 giorni, che portò alla morte di quasi un milione di cittadini assolutamente innocenti, e che da solo assunse i tratti del più grave crimine di genocidio mai attuato nei confronti della popolazione dell’ex Unione Sovietica, e quindi di russi, bielorussi, ucraini, ebrei, e molti altri; un abominio paragonabile soltanto allo sterminio pianificato della popolazione ebraica d’Europa da parte dei nazisti. Nell’agosto del 1942, la Sinfonia venne eseguita nella Leningrado sotto assedio. Fu tale evento ad accentuarne l’importanza simbolica e a fare in modo che la Sinfonia andasse definitivamente ad occupare un posto speciale nella musica e nella cultura a livello mondiale.
A suscitare quindi particolare sconcerto e profonda indignazione sono state la grave mancanza di rispetto e l’empietà mostrate dalla Dirigenza dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal giornalista del quotidiano “la Repubblica” Andrea Penna nel permettere che l’esecuzione in concerto della Sinfonia n.7, “Leningrado”, di Dmitri Shostakovich, ovvero l’esecuzione di quello che è un monumento musicale perenne innalzato alla memoria degli eroi di Leningrado, sacro non solo per ogni russo, non solo per ogni abitante di San Pietroburgo, ma anche per un qualunque altro individuo dotato di buon senso, venisse presentata come un inno alla resistenza e alla lotta che il regime di Kiev sta portando avanti contro la Russia; un regime, quello di Kiev, che non solo si è autoproclamato apertamente “erede” dell’ideologia dei collaborazionisti nazisti Bandera e Shukhevych, ma che si è anche macchiato di orribili crimini nel corso della guerra che esso stesso ha scatenato nel 2014 contro la popolazione del Donbass. […]
L’autore del pezzo pubblicato su “la Repubblica” Andrea Penna e la Direzione di una così importante istituzione per la musica classica quale l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma sono consapevoli del fatto che con questo loro articolo dedicato all’evento, di fatto, hanno commesso una palese violazione delle più comuni norme etiche e professionali e che, di fatto, si sono espressi in difesa di principi ideologici la cui natura misantropica e la cui illegalità sono state riconosciute dal diritto internazionale a seguito del Processo di Norimberga, svoltosi tra il 1945 e il 1946? […]
Ci aspettiamo quindi delle scuse sia da parte della Direzione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che della testata giornalistica “la Repubblica” per aver consentito che venisse oltraggiata non soltanto la memoria degli abitanti di Leningrado, uccisi dai bombardamenti e morti di fame e stenti durante l’assedio nazista della città, ma anche quella di tutte le persone che rimasero vittime degli orrori del nazifascismo."
Tuttavia, in Italia si deve sapere che la Sinfonia n.7, “Leningrado”, di Dmitri Shostakovich rappresenta un richiamo diretto a uno degli episodi più funesti della Seconda Guerra Mondiale: l’assedio di Leningrado, messo in atto dal regime di Hitler e durato ben 872 giorni, che portò alla morte di quasi un milione di cittadini assolutamente innocenti, e che da solo assunse i tratti del più grave crimine di genocidio mai attuato nei confronti della popolazione dell’ex Unione Sovietica, e quindi di russi, bielorussi, ucraini, ebrei, e molti altri; un abominio paragonabile soltanto allo sterminio pianificato della popolazione ebraica d’Europa da parte dei nazisti. Nell’agosto del 1942, la Sinfonia venne eseguita nella Leningrado sotto assedio. Fu tale evento ad accentuarne l’importanza simbolica e a fare in modo che la Sinfonia andasse definitivamente ad occupare un posto speciale nella musica e nella cultura a livello mondiale.
A suscitare quindi particolare sconcerto e profonda indignazione sono state la grave mancanza di rispetto e l’empietà mostrate dalla Dirigenza dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal giornalista del quotidiano “la Repubblica” Andrea Penna nel permettere che l’esecuzione in concerto della Sinfonia n.7, “Leningrado”, di Dmitri Shostakovich, ovvero l’esecuzione di quello che è un monumento musicale perenne innalzato alla memoria degli eroi di Leningrado, sacro non solo per ogni russo, non solo per ogni abitante di San Pietroburgo, ma anche per un qualunque altro individuo dotato di buon senso, venisse presentata come un inno alla resistenza e alla lotta che il regime di Kiev sta portando avanti contro la Russia; un regime, quello di Kiev, che non solo si è autoproclamato apertamente “erede” dell’ideologia dei collaborazionisti nazisti Bandera e Shukhevych, ma che si è anche macchiato di orribili crimini nel corso della guerra che esso stesso ha scatenato nel 2014 contro la popolazione del Donbass. […]
L’autore del pezzo pubblicato su “la Repubblica” Andrea Penna e la Direzione di una così importante istituzione per la musica classica quale l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma sono consapevoli del fatto che con questo loro articolo dedicato all’evento, di fatto, hanno commesso una palese violazione delle più comuni norme etiche e professionali e che, di fatto, si sono espressi in difesa di principi ideologici la cui natura misantropica e la cui illegalità sono state riconosciute dal diritto internazionale a seguito del Processo di Norimberga, svoltosi tra il 1945 e il 1946? […]
Ci aspettiamo quindi delle scuse sia da parte della Direzione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che della testata giornalistica “la Repubblica” per aver consentito che venisse oltraggiata non soltanto la memoria degli abitanti di Leningrado, uccisi dai bombardamenti e morti di fame e stenti durante l’assedio nazista della città, ma anche quella di tutte le persone che rimasero vittime degli orrori del nazifascismo."
Ambasciata russa in Italia
Commento ricevuto via email da Giorgio Stern: "La Settima sinfonia di Shostakovich, “Lenigrado”, fu composta, come ricordato sopra, durante l’assedio della città. L’opera fu eseguita dapprima a Kuibyshev il 5 marzo 1942, dove si era trasferito il Teatro Bolscioi, e nella stessa Leningrado assediata, il 5 agosto.
RispondiEliminaMa ancor prima, il 22 giugno, primo anniversario dell’aggressione tedesca all’URSS, la Settima, la cui partitura era arrivata in Inghilterra tramite microfilm, fu diretta a Londra da Henry Woods.
Poi la partitura arrivò a Toscanini che il 19 luglio 1942 con l’orchestra della NBC la eseguì in diretta radio per tutti gli Stati Uniti. La sinfonia di Shostakovich fu l’icona della resistenza sovietica al nazifascismo e dopo Toscanini fu immediatamente diretta dalle più prestigiose bacchette direttoriali. Cancellare prima e stravolgere poi la Storia è sempre un vergogna, che di questo si macchi un’istituzione culturale, lascia allibiti…" (Giorgio Stern)