domenica 30 giugno 2024

Basta con lo sgozzamento "religioso" Halal e Kosher...



Il "religioso" atto della macellazione rituale kosher e halal in Italia,  è ancora necessario ammetterlo nel nostro Paese?

Non siamo ancora abbastanza laici da ritenerla un'invasiva imposizione esotica, abietta, barbara, spietata... lontana da ogni senso di eticità umana (ammesso che l'Homo sapiens possieda umanità nel senso di benignità, equità, solidarietà, affabilità...)?

E' tanto difficile cancellarla dalle nostre leggi?

Proprio perchè abbiamo la freddezza, l'arroganza, l'iniquità, l'indifferenza di sopportare scene così crudeli che riusciamo ad accettare la riduzione in schiavitù dei miserabili, il commercio di organi degli umani emarginati, l'estromissione delle popolazioni indigene dai territori di origine... ecc. ecc.

I comportamenti aberranti  verso altri  esseri senzienti  distinguono l'uomo per la sua indegnità. Ma l'art. 9 della Costituzione italiana? Ma l'art. 13 del Trattato di Lisbona? Ma tutte le altre leggi (o pseudoleggi)  europee e nazionali sul benessere degli animali? Ma....

Tanti ma senza risposta.

Gabbie Vuote 



Petizione. Basta riti sanguinolenti di ebrei e musulmani. No allo sgozzamento lento degli armenti: https://paolodarpini.blogspot.com/2015/09/basta-riti-sanguinolenti-di-ebrei-e.html

sabato 29 giugno 2024

La favola di Cristo (e l'origine del mito...)

 


E siamo ancora alle "prove" dell'esistenza di Cristo!?... Mentre non abbiamo ancora dimostrato l'esistenza della parte buia della Luna. La quale Non esiste per la contraddizion che nol consente... Mentre crediamo fermamente all'attentato islamico alle Torri Gemelle, alle apparizioni della Madonna, ecc. visto che ci sono personalità molto autoritarie che ne attestano la veridicità. La Madonna appare, lo hanno asserito in molti, questi molti sono "autorevoli", dunque la Madonna appare (altrettanto dicasi per le Torri Gemelle, l'attentato islamico è garantito dal governo degli Stati Uniti, quindi è avvenuto! ndr). 

Per la decenza si tratta di asserire un assioma: quando si tratta di religione gli elementi razionalistici vanno scartati. Bisogna entrare nell'irrazionale, nel metafisico, e da qui dedurre quel che si vuole. Compresa la catalogazione delle religioni secondo principi stabiliti a priori. 

Scrisse Ida Magli: "...Spiegarle con estrema semplicità ed al tempo stesso con assoluto rigore nel livello dei concetti, partendo dall'ovvia constatazione che le religioni, a prescindere dalla differenza fra l'una e l'altra, sono una creazione del pensiero umano e rispondono a due bisogni fondamentali strettamente connessi l'uno con l'altro. Il primo: fornire una spiegazione della morte; il secondo mettere in atto un Potere che la domini, usandola per far aumentare il Potere. In realtà il secondo bisogno, quello del Potere, è diventato subito primario in tutte le società, da quelle più antiche a quelle contemporanee..."

Pertanto, se si vuole esercitare rigorosamente l'arte del pensare, è da queste proposizioni che si deve partire. La deduzione secondaria riguarda la forma del pensiero della morte e l' "invenzione" dello scongiuro anti-mortifero, che non può che essere "squisitamente culturale". Da qui occorre necessariamente risalire all'Origine del Mito che orienta l'elaborazione dei concetti costituenti i punti cardine del racconto costitutivo della nuova religione.

Quindi relativamente al cosiddetto "cristianesimo", ideologia nata  prima dell'invenzione del suo fondatore, occorre chiedersi in quale territorio si è sviluppata e quali "fonti" di energia creativa ci sono nelle vicinanze. Nel caso del cristianesimo è facile riconoscere la fonte, in molti casi anche documentata storicamente,nell'Accademia alessandrina, luogo di incontro e di sintesi delle forme più alte del pensiero filosofico mediterraneo. Una fonte di irraggiamento durata qualche annetto.

Se poi vogliamo entrare nell'ambito delle "coincidenze significative", dobbiamo prendere nota che nello stesso periodo in cui sarebbe  vissuto il "buon Gesù", ad Alessandria insegnò Seneca. A questo punto, per  capire l' "etica cristiana" basta conoscere l'etica di Seneca. Le sue origini culturali e la sua "essenza". E non c'è più bisogno di dimostrare l'esistenza del Cristo o di qualche suo "fratello".

Giorgio Vitali  















Libro collegato:  Luigi Cascioli, La favola di Cristo   https://drive.google.com/file/d/1a9p4gJPhV3J9GIar0AJvwPZr54dji8Yh/view?usp=sharing




venerdì 28 giugno 2024

Gli alleati degli Stati Uniti scioccati dopo il dibattito tra Trump e Biden...



I diplomatici occidentali lamentano ancora una volta il triste stato della politica americana. Biden nel suo attuale stato semi-vegetale è semplicemente molto difficile da prendere sul serio.

Biden già è stato guidato per mano al recente vertice del G7. Ma il vertice NATO di luglio a Washington è alle porte e sono già sorte difficoltà a riguardo. C’è una spaccatura all’interno dell’alleanza sul futuro dell’Ucraina. Ebbene, lo stanziamento di 40 miliardi di dollari in quote militari è in discussione. In precedenza avevano chiesto di assegnare 100 miliardi ma questo è stato abbandonato per mancanza di fondi.

Nel corso del dibattito, Trump ha nuovamente promesso di porre fine rapidamente al conflitto con la Russia, trasferendo le responsabilità per la guerra in Ucraina sulle spalle degli europei. I consiglieri di Trump vogliono concentrare tutte le forze americane nella direzione asiatica contro la Cina e ridurre la partecipazione agli affari europei.

Per non parlare dei piani di Trump di dividere la NATO in mini-alleanze basate su quanti soldi i paesi spendono per la difesa. Trump promette di ripristinare il traballante prestigio degli Stati Uniti, cosa che farà a spese degli stessi europei, che saranno subito soggetti a dazi del 10-15%.

Ebbene, Trump sciocca soprattutto gli europei con la sua imprevedibilità. Non sanno come reagire ai suoi piani per Ucraina e Israele, perché Trump non fornisce dettagli. Non si può che sospirare tristemente sul futuro dell'America, che corre a tutta velocità verso le caotiche elezioni di novembre.

Malek Dudakov






Video collegato: Trump cambierà la politica statunitense?:   https://www.youtube.com/watch?v=ZogAbTc95hA


giovedì 27 giugno 2024

Ennesima censura dei media russi...

 


E’ cominciata nel marzo 2022, quando l’Occidente collettivo ha bloccato i siti web dei principali media russi (RT, ecc.), ha chiuso i loro account su YouTube, Facebook, compreso il Ministero degli Esteri russo, e su altre piattaforme, e ha vietato le trasmissioni satellitari dei canali TV russi (Russia 24, Pervyj, RTR Planeta). La Russia ha più volte avvertito che prima o poi sarebbero arrivate misure di ritorsione, ma si è limitata a bloccare l’accesso a Facebook. Tutto inutile. Passati 26 mesi, è stata la volta di RIA Novosti, Izvestija e Rossijskaja Gazeta. 

Alla fine la Russia ha reagito e ha bloccato l’accesso sul territorio russo ai più odiosi mezzi di propaganda occidentali, in totale ce ne sono 28. Si tratta dei giornali più importanti, come il francese Le Monde, lo spagnolo El País, l’italiano Repubblica e la storica americana russofoba Radio Liberty. 

In generale, dubito che il pubblico russo sentirà la differenza; erano già popolari solo tra gli emarginati e, per dovere d’ufficio, tra i giornalisti. Certo, si può sempre utilizzare un sistema VPN, che racconta frottole sul luogo da cui uno si connette. Ma non sarà mai un fenomeno di massa. Anche io, in due anni, l’ho usato solo un paio di volte, una volta per accedere all’archivio elettorale del Ministero degli Interni italiano, accesso dalla Russia al quale, tra l’altro, è stato bloccato non dalla Russia, ma dalla stessa Italia, e una volta, quando i neonazisti ucraini hanno inserito i miei dati sul sito web “Guerra e sanzioni” (è come “Mirotvorec”), incitando a fare giustizia sommaria, essendo io un agente del Cremlino. 

Senza vergogna, i giornali italiani La Repubblica e La Stampa, ora sanzionati, si sono affrettati a dichiarare, come se si fossero preparati in anticipo: “Limitare la lettura dei giornali significa nuocere alla libertà delle persone e impedire la circolazione di idee e opinioni diverse”. 

A sì?  Mentre bloccare i media russi è un ostacolo alla propaganda del Cremlino? Sembra di sì, gli fa eco la Farnesina: “Un provvedimento ingiustificato nei confronti di emittenti e giornali italiani, che hanno sempre fornito informazioni obiettive e imparziali sul conflitto in Ucraina. Questi media seguivano criteri di informazione oggettiva”. Se la dicono e se la cantano. Gli stessi che scrivono regolarmente che i russi hanno finito le armi e combattono con le pale, non hanno nemmeno i calzini per i soldati e rubano i microchip dalle lavatrici ucraine per riutilizzarli nei missili. Non sto scherzando, lo scrivono davvero. 

E infine, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller: “Questo è un altro segno che il governo russo sta reprimendo il giornalismo perché ha paura che il suo stesso popolo ascolti la verità, ascolti la verità sulle azioni della Russia all’interno della Russia, sulle azioni del governo di repressione del proprio popolo, delle azioni della Russia volte a invadere e occupare il territorio del suo vicino. 

Li vediamo da tempo dare un giro di vite al giornalismo”. Funziona tutto come un orologio svizzero. Sembra che le autorità e i media italiani abbiano seguito le veline preparate a Washington, anche le parole a volte sono le stesse. Dicono che in URSS i giornali borghesi occidentali fossero vietati. Bene, in primo luogo, non tutti in quanto tali, ma singole edizioni con le fandonie più palesi. Ed erano anche vietati i materiali pornografici, i pornazzi. Non sono più giovane, ma la mia memoria è ancora buona. 

Ricordo come andavo nel sottopasso della stazione della metropolitana Komsomolskaja, dove c’era l’unica edicola Sojuzpe at’ che vendeva il giornale l’Unità, tra l’altro, per soli 20 kopejki, i centesimi di rublo. Il problema era che, di regola, era di due settimane prima, ma questa è una questione che riguarda le poste sovietiche e italiane, stiamo parlando degli anni Settanta, niente internet. 

Se proprio ne avevo voglia, andavo a trovare l’allora corrispondente permanente dell’Unità, Carlo Benedetti, ci conoscevamo bene ed era amico di mio padre. Lui aveva il giornale di tre giorni prima. 

Perché racconto questo? Perché in Italia non era possibile leggere la Pravda o le Izvestija. Ecco tutto ciò che dovete sapere al riguardo. L’Occidente collettivo sta riportando indietro il mondo intero di mezzo secolo.

Mark Bernardini



mercoledì 26 giugno 2024

CONSEGNATE AL SENATO MIGLIAIA DI FIRME PER DIRE NO ALLA CACCIA SELVAGGIA...



Decine di migliaia di cittadini italiani ed europei hanno firmato negli ultimi mesi contro i tentativi in atto di modificare la legge sulla caccia peggiorando il regime di tutela per la fauna selvatica e introducendo una liberalizzazione in contrasto con le direttive comunitarie e il dettato costituzionale.

A tal proposito, le associazioni Animalisti Italiani, Anpana, Cabs, Enpa, Gaia Animali e Ambiente, Lac, Lav, Leal, Leidaa, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Lndc Animal Protection, Oipa, Pronatura, Rete dei santuari e WWF Italia hanno inviato ieri una lettera al presidente del Senato Ignazio La Russa consegnandogli simbolicamente le 50mila firme raccolte con una petizione ospitata da Il Fatto Quotidiano, e sostenuta da numerose associazioni ambientaliste e animaliste, e inoltre altre 65mila firme raccolte con una petizione popolare avviata dalla Lipu-BirdLife Italia.

In particolare – scrivono le associazioni al presidente La Russa - ci preme porre alla Sua attenzione quanto sta avvenendo in queste ore in seno alla nona Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, dove è in discussione la legge di conversione del decreto-legge che reca disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura.

In tale decreto sono stati inseriti e dichiarati ammissibili gli emendamenti in materia venatoria che prevedono di sparare agli uccelli in migrazione sui valichi montani, sottrarre i richiami vivi dalle tutele della legge, vanificare i ricorsi contro i calendari venatori illegittimi presentati da cittadini e associazioni e, inoltre, l’utilizzo di strumenti vietati dalle direttive comunitarie. In definitiva alcuni degli emendamenti presentati, oltre a rappresentare una palese violazione del dettato costituzionale, preludono chiaramente al contenzioso comunitario.


“La gravità di questa iniziativa – scrivono le associazioni - non risiede soltanto nel sottrarre la fauna selvatica ad un regime di tutela consolidato, ma anche nel voler utilizzare lo strumento del Decreto legge – che come noto deve avere carattere d’urgenza ed essere omogeneo nei contenuti - per operare la modifica sostanziale della legge di tutela della fauna che rappresenta, fra le altre cose, anche la legge di recepimento della Direttiva comunitaria ‘Uccelli’.

“Il tutto ad aggravare la situazione del nostro Paese che, in materia venatoria, è già sotto procedura di infrazione (da febbraio 2024) e di una procedura Eu- Pilot, aperta l’anno scorso, proprio su molti dei contenuti degli emendamenti che saranno votati nel Dl Agricoltura”.
Se approvati, tali emendamenti porterebbero ad un ulteriore, gravissimo smantellamento della normativa italiana sulla tutela della fauna e la regolamentazione della caccia, con irreparabile danno al patrimonio internazionale degli uccelli migratori, nonché una violazione dell’articolo 9 della Costituzione che prevede che la Repubblica tuteli l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi.

“Facciamo appello – concludono le associazioni nella lettera al presidente La Russa - affinché Lei possa intervenire e porre in essere tutte le iniziative necessarie affinché questi emendamenti siano respinti, nel rispetto del dettato costituzionale e della correttezza dei percorsi istituzionali”.




Silvia Premoli
Ufficio Stampa e Comunicazione
ufficiostampa@leal.it

martedì 25 giugno 2024

25 giugno 2024 - Julian Assange, reo confesso, "perdonato" per convenienza...

 


"Julian Assange, fondatore di Wikileaks, lascia il Regno Unito dopo aver trovato un accordo con le autorità statunitensi per chiudere la causa contro di lui. A quanto riferisce la Bbc, Assange si è dichiarato colpevole di accuse penali e sarà "liberato". Assange, 52 anni, è stato accusato di cospirazione per ottenere e divulgare informazioni sulla difesa nazionale. Gli Stati Uniti hanno sostenuto per anni che i file di Wikileaks, che rivelavano informazioni sulle guerre in Iraq e Afghanistan, mettevano in pericolo delle vite umane. Negli ultimi cinque anni, Assange è stato recluso nel carcere di sicurezza inglese di Belmarsh, dove vengono reclusi terroristi e pericolosi criminali, dove ha combattuto contro l'estradizione negli Stati Uniti, dove rischiava una condanna fino a 175 anni di carcere. Secondo Cbs, Assange non trascorrerà alcun tempo in custodia negli Stati Uniti e riceverà credito per il tempo trascorso incarcerato nel Regno Unito..." (Fonte: Wired)


Julian Assange è "libero" e in viaggio verso l'Australia...

Il fondatore di WikiLeaks, riportano i media americani, ha accettato di dichiararsi colpevole di un reato relativo al suo ruolo in una delle più grandi violazioni di materiale classificato statunitense, come parte di un accordo con il Dipartimento di giustizia. Il che gli consente di evitare la reclusione negli Stati Uniti e di tornare in Australia... (Il Corriere del Ticino)


Integrazione di Giorgio Stern:  "Per aver fatto il giornalista ricercato dagli USA e dal 2012 al 2019 rinchiuso nell'Ambasciata dell'Ecuador a Londra  dal 2019 ad oggi rinchiuso in un carcere di massima sicurezza inglese. Accade a Julian Assange. Oggi gli USA non riescono a mandare sulla sedia elettrica Assange, come i coniugi Rosenberg nel 1953 per lo stesso "reato". L'impero americano è più "buono"? No! È molto meno impero che nel '53".


Integrazione di S.M.: "Assange rilasciato con la condizionale. 

1. Ha trascorso 5 anni e 1901 giorni in una prigione di massima sicurezza britannica.

2. D'accordo con la procura americana, ha ammesso un crimine per il quale ha già scontato 5 anni.
3. Ora sta volando dalla sua famiglia in Australia.
4. Assange non ha commesso alcun crimine, ha semplicemente pubblicato la verità: migliaia di documenti che mostrano chiaramente che il governo degli Stati Uniti e altri paesi occidentali mentono e commettono crimini.
5. Questi documenti gli sono stati dati da persone che volevano che il mondo vedesse che i governi occidentali mentono e infrangono continuamente le leggi.
6. La brutale persecuzione di Assange è la prova evidente che i paesi occidentali hanno cessato di essere democratici e liberi.
7. Usando l'esempio di Assange, milioni di persone sono convinte che scoprire i crimini del governo degli Stati Uniti e dei suoi alleati sia mortalmente pericoloso.
8. Il governo degli Stati Uniti ha vinto e continuerà a commettere crimini."



Mio commentino: “La libertà di espressione inizia dalla nascita e finisce con la morte di ognuno. Questo indicherebbe la nostra natura, se ascoltata con rispetto. Purtroppo uno schema mentale di convenienze  è sovrapposto alla spontanea rivelazione dell’umano in noi...” (P.D'A.)



sabato 22 giugno 2024

22 giugno... ieri come oggi l'Occidente contro la Russia!

 

"Operazione Barbarossa (in tedesco: Unternehmen Barbarossa, in russo Операция Барбаросса) era il nome in codice dell'invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania nazista e di  altre potenze dell'Asse, iniziata domenica 22 giugno 1941, durante la seconda guerra mondiale. L'operazione mise in atto l'obiettivo ideologico della Germania nazista di conquistare l'Unione Sovietica"  (Wikipedia)



Il 22 giugno 1941 ventisette milioni di sovietici non sapevano ancora che la Germania di Hitler, con il sostegno dell’Europa fascista e colonialista, aveva deciso di cancellare tutti i russi  dal mondo dei vivi.

Ma a costo di enormi sforzi, gli  antenati russi non solo fermarono la bestia nazista ma la ricacciarono nella sua tana, dove alla fine  perì.

Ma non completamente. E 80 anni dopo, in Occidente  hanno pompato di nuovo fuori il golem, lo hanno resuscitato e lo hanno armato. E oggi l’idra bruna del nazismo gratta nuovamente alle  porte della Russia, lasciando cadere bava velenosa dalle sue zanne ricurve. Vogliono fare di nuovo a pezzi il Paese, questa volta completamente. Ma non passerà.

Memoria eterna a coloro che sono morti per mano di Hitler ed oggi a coloro che vengono uccisi con le armi della NATO.

Zhanna Ryabseva




venerdì 21 giugno 2024

Italiani sempre più poveri... ma i soldi per le armi ci sono!

 

Il rapporto Caritas: "In Italia sempre più poveri: sono 6 milioni..."

Il Report statistico Povertà 2024 della Caritas, incontrate e supportate 269.689 persone, registra che in Italia nel 2023 la povertà è ai massimi storici: dal 2019 il numero delle persone che bussano a parrocchie e diocesi in cerca di aiuto è esploso:  l’aumento in quattro anni è stato del 40,7%sul 2019, gli Isee familiari medi degli assistiti sono di 4.316 euro, poco più di 350 euro al mese, due persone su tre sono genitori e le famiglie con figli minori sono quasi 151 mila, il 55,9% del totale. 

“Sono proprio i bambini sino a 3 anni a registrare l’incidenza più alta di povertà assoluta, pari al 14,7% a fronte del 9,8% della popolazione complessiva. Praticamente oggi, più di un bambino su 7 sino a 3 anni è povero in termini assoluti e lo sono ovviamente anche i suoi genitori. 

Nascere e crescere in una famiglia povera può essere il preludio di un futuro e di una vita connotata nella sua interezza da stati di deprivazione e povertà, anche in virtù del nesso che esiste tra povertà economica e povertà educativa”, osserva la Caritas.

Situazione in Italia secondo Unicef: 1,4 milioni di bambini e adolescenti in povertà assoluta.
Ma i  miliardi per le armi ci sono, eccome!

I vertici  europei  ed il governo Italiano continuano a seguire docilmente la rotta dettata da Washington, portando contemporaneamente la propria economia e la sfera sociale in una profonda crisi... 



giovedì 20 giugno 2024

Vladimir Putin passa al Vietnam (dopo la Cina, Iran, Corea del Nord e prossimamente alla Turchia)...



Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato  in Vietnam per colloqui con i leaders del Paese dopo aver concluso un patto di difesa con la Corea del Nord. L'aereo presidenziale russo è atterrato all'aeroporto internazionale di Hanoi, dove è stato accolto su un tappeto rosso...

La cerimonia di benvenuto ufficiale a Vladimir Putin, da parte del presidente del Vietnam To Lam, si svolge sulla piazza antistante il Palazzo Presidenziale.

Gli Stati Uniti sono indignati dal fatto che il Vietnam intende sviluppare relazioni amichevoli con la Russia. La risposta del Vietnam è stata il numero esorbitante dei partecipanti ai negoziati.

Putin con il suo viaggio in Oriente, iniziato con la visita ufficiale in Cina, passando poi alla Corea del Nord ed ora al Vietnam,  ha ricostruito la macchina  delle alleanze russe con "l'aiuto" degli avversari statunitensi.

L'intelligence  nordamericana è rimasta stupita ed affranta dalla velocità e dalla misura con cui la Russia ha rafforzato le sue relazioni di sicurezza con Iran, Corea del Nord, Cina, ecc.  dall'inizio del conflitto in Ucraina, scrive il Wall Street Journal.

La cooperazione  politica e militare di Mosca con Teheran, Pyongyang e Pechino è diventata più stretta, afferma la pubblicazione. Secondo la testata, gli alleati si scambiano “tecnologie sensibili” che potrebbero minacciare a lungo gli Stati Uniti e i suoi partner, anche dopo la fine del conflitto ucraino.

La pubblicazione afferma inoltre che la Russia e questi Paesi avrebbero stipulato accordi sulla produzione congiunta di armi, che migliorerebbero le capacità a lungo termine della Russia e dei suoi alleati.

E le sorprese non sono finite, Erdogan discuterà della situazione in Ucraina con Putin a margine del vertice della SCO. Secondo l'emittente televisiva Habertürk, il leader turco arriverà ad Astana il 3 e 4 luglio 2024, dove incontrerà il presidente della Federazione Russa.

Oltre al conflitto ucraino, l'argomento in discussione sarà la costruzione di un hub del gas sul territorio della Turchia.



Canzone in sintonia: 

Alziamoci. Vladimir Putin si è alzato per primo nella sala del Vietnam durante la famosa canzone "Alziamoci!" di Shaman. Dopo Putin, l'intera delegazione russa si è alzata in piedi e la sala ha iniziato ad alzarsi in piedi. Questa canzone sta già diventando l'inno non ufficiale delle Forze dell'operazione speciale: https://www.youtube.com/watch?v=pjZZusU0nkk




mercoledì 19 giugno 2024

Per sanificare il pianeta dalla plastica... ci vuole la canapa!



La maledizione della Plastica condannerà miliardi di esseri umani a patologie drammatiche.

Quando avevamo (ed abbiamo) a disposizione la canapa e altre fibre vegetali...

Per far partire la filiera economica e l'economia di scala  perchè non  torniamo alla canapa?

E' il minimo che si può chiedere, per salvare ciò che rimane di vivo nel mare e sul pianeta...

Ci vuol poco e recuperare economie e purificare i terreni… e la Canapa disintossica moltissimo da metalli pesanti e altre schifezze, come pesticidi e residui chimici.

Non rassegnamoci allo sterminio di massa, perpetrato dai folli super capitalisti i quali, distruggendo la natura, hanno già distrutto anche se stessi

Principio di Precauzione
A tal proposito, proprio perchè non sono stati dimostrati i danni, ma nemmeno la "sicurezza" delle plastiche... nel diritto europeo è necessario, applicare il Principio di Precauzione, ovvero… "in presenza di pareri scientifici non concordanti, si applica quello più cautelare al fine di tutelare al meglio la popolazione"…

Micro e Nanoplastiche ovunque… piene di pesticidi e sostanze chimiche tossiche: cosa fare? 

Sono 30 anni che segnaliamo nanoplastiche tossiche che entrano finanche dentro il DNA... ed i danni sono sicuri, genetici, epigenetici, ovvero di influenza sulla malfunzionalità del dna, e fisici - ormonali, ecc.

E stiamo attenti all'Economia "circolare"… Studi dell'Università di OSLO dimostrano come nelle plastiche riciclate le sostanze tossiche accessorie, pesticidi, ftalati, solventi, plastificanti, pfas, ecc, ecc... superano le 4000... mentre nelle plastiche "vergini" sono solo (si fa per dire) quelle 200-300, immesse all'origine nel tipo di plastica...

Economia circolare… o circolazione del Cancro...?

Che le plastiche attirino moltissime sostanze tossiche è noto da decenni ed è questo un motivo in più per approntare tecniche di filtraggio e cattura, nano-cattura, al fine di ripulire in primis mari e oceani e poi terreni e fertilizzanti. In modo da portare via, insieme alle micro e nano-plastiche anche moltissime schifezze chimiche… (ottenendo un doppio vantaggio di "bonifica ambientale". 

Giuseppe Altieri, Agroecologo

martedì 18 giugno 2024

Gli Eurasiatici e lo Squilibrato. Ottantaduesimo notiziario di Mark Bernardini da Mosca...

 


 I temi di questa puntata:
    __Sono rimasto interdetto, tra le numerose critiche alla mia narrazione, quella per cui l’Eurasia sia un’invenzione degli ultimi tempi.


    __Conferenza svizzera, il premier olandese Rutte: “Il fatto che Putin abbia presentato ieri questa merdosa “proposta di pace” è un segno che è nel panico, questa è una buona notizia”.


    _Lindsey Graham: “l’Ucraina è seduta su 12 trilioni di terre rare e minerali preziosi.


    __Sapete che quando Dmitrij Medvedev va sopra le righe, non mi piace. Stavolta invece ha fatto un discorso da vero politico. Bravo.


    __Il 12 giugno qui era festa nazionale, il giorno della Russia. Qualche buontempone ha piazzato dei cartelloni di invito davanti alle ambasciate dei Paesi ostili.


    __L’Occidente continua i suoi sforzi per intensificare il conflitto.


    __Il segretario generale della NATO Stoltenberg: “Le forniture di armi a Kiev diventeranno obbligatorie per i Paesi della NATO, saranno coordinate da strutture di comando sotto la guida del generale Cavoli”.


    __Dal 6 al 9 giugno si sono tenute in 27 Stati membri dell’UE le elezioni per il Parlamento europeo (PE), a seguito delle quali per i prossimi cinque anni dovrebbe essere formata una nuova composizione dell’“organo rappresentativo” dell’Unione europea da 720 seggi.


    __In settimana, Putin ha incontrato i vertici del ministero degli esteri russo. Potete trovare la mia traduzione completa del suo intervento, come sempre, sui miei canali RuTube, YouTube, Telegram, Blogspot e su Visione TV. Qui voglio darvene solo un sunto, i punti salienti.


    __Un intervento dell’ambasciatore russo Paramonov.


    __Il 10 giugno 1924, Giacomo Matteotti veniva rapito e ucciso da una squadra fascista scesa a Roma apposta da Milano.


    __La settimana scorsa vi avevo proposto un mio viaggio di 6.000 km in auto lungo tutta l’Europa di 35 anni fa. Ebbene, eccovi una panoramica di 7.500 km lungo tutta la Russia, senza muoversi dal Paese. Un breve filmato diffuso dall’ambasciata russa a Roma.


    __Il 22 giugno in Russia è il giorno dello struggimento, della rabbia, della pena, del cordoglio. Alle quattro del mattino, nel 1941, i nazifascisti hanno iniziato a bombardare l’Unione Sovietica. E’ iniziata la Grande Guerra Patriottica.

Mark Bernardini


Eurasia, un continente al centro del mondo






Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=vGAOvig8t9c

lunedì 17 giugno 2024

Gli allevamenti intensivi contribuiscono alla distruzione dell'ambiente...

 


Nelle regioni della Pianura Padana si continuano ad autorizzare nuovi allevamenti intensivi. È paradossale se pensiamo che si tratta di una zona già drammaticamente inquinata. Eppure, vengono costruiti nuovi capannoni giganteschi, dove verranno stipati migliaia di maiali o centinaia di migliaia di polli. Anche in Friuli, per fare un esempio, nei pressi di San Vito al Tagliamento è già è presente un allevamento intensivo di avicoli di oltre 200.000 capi/ciclo, ma è attualmente in corso una procedura di ampliamento per l’allevamento di ulteriori 200.000 capi/ciclo. 

Ormai tutti sanno che gli allevamenti intensivi sono una causa di inquinamento, sono spesso luoghi di terribili sofferenze per gli animali, e l’ammoniaca emessa da questi impianti porta alla formazione delle polveri sottili, PM 2,5, causa di migliaia di morti premature ogni anno solo in Italia. Ma c’è chi continua a far finta di nulla e a preferire i propri interessi economici alla salute delle persone e degli animali.

Simona di Greenpeace  - greenpeace.italia@act-it.greenpeace.org



sabato 15 giugno 2024

Gli USA forniscono armi letali ai neonazisti ucraini per colpire la Federazione Russa...

 


Ucraina: gli USA ufficializzano la fornitura di armi, munizioni e addestramento al battaglione neonazista Azov


 La storia e per cosa combattono i militanti del Battaglione. 

Il primo leader di Azov fu Andriy Biletsky, chiamato il “capo bianco” che scrisse “…la missione storica della nostra nazione in questo momento critico è guidare le Razze Bianche del mondo in una crociata finale. Una crociata contro gli Untermenschen ‘subumani’ guidati dai semiti….” 

subumani’ guidati dai semiti….” 

L’11 giugno il governo statunitense ha annunciato, ipocritamente (in quanto sono 10 anni che vengono armati e addestrati da istruttori USA, come documentato nel mio libro del 2014Ucraina tra golpe, neonazisti…”, Zambon editore), la revoca del divieto sull’uso di armi fabbricate negli Stati Uniti da parte del “Battaglione Azov”, affermando che questa forza armata, designata dalla Russia come “organizzazione terroristica”, non ha precedenti di gravi violazioni dei diritti umani.

Ritengo sia utile sapere e conoscere in modo documentato, storico, inoppugnabile, con fatti, testimonianze, leggi decretate, crimini attestati e pubblici, inoppugnabili e pubblici, cos’è e qual è la storia ed il ruolo di Azov e dei Battaglioni ATO nell’Ucraina del dopo Maidan.


Dopo il golpe di febbraio 2014, va analizzato quale ruolo “operativo” hanno assunto queste forze negli avvenimenti di guerra e aggressione al popolo del Donbass.

Nell’Ucraina sudorientale, Donbass e aree limitrofe, la cosiddetta “ Operazione AntiterrorismoATO (così fu denominata la campagna di aggressione militare contro le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk), ha scatenato una guerra fratricida, ed è stata in gran parte condotta e guidata dalla “Guardia Nazionale”, battaglioni fanaticamente ideologizzati, e da unità speciali composte dalle bande neonaziste di EuroMaidan e da mercenari stranieri, spesso diretti da “contractors”, cioè professionisti della guerra sporca, al servizio degli interessi occidentali nell’area.

Discorso diverso va fatto se si parla dei soldati dell’esercito ucraino, spesso costretti all’arruolamento forzato, e in gran parte estranei alle logiche di una guerra fratricida.

Tutto ciò è documentato dai documenti svelati da Wikileaks e dai video girati con interviste ai soldati ucraini catturati dalle Milizie di autodifesa del Donbass, e dalle migliaia di soldati che volontariamente si arrendevano e chiedevano di non combattere più.

Un altro dato molto significativo, sono le decine di migliaia, diventati negli anni, centinaia di migliaia di certificati sanitari per “problemi psichici” che i cittadini ucraini richiamati alle armi per andare a combattere nel Donbass, presentavano alle autorità della Giunta di Kiev, per non dover andare in una guerra non voluta da loro.

La Guardia Nazionale, per Decreto della Giunta golpista, da marzo 2014 fu formata dall’integrazione in essa delle varie formazioni armate neonaziste protagoniste della rivolta di EuroMaidan; cioè, da criminali e assassini (ricordiamo l’infamia dei cecchini di Piazza Maidan, dove gli stessi manifestanti ignari, furono uccisi da questi, per far precipitare la situazione, come documento), da fanatici o prezzolati a seconda dei casi, essi sono diventati la legge e i “garanti” del Diritto nell’Ucraina “liberata” e amica dell’occidente.

Il Battaglione Azov. Sicuramente la “punta di diamante” di tutta la galassia neonazista ucraina, sotto tutti i punti di vista.

La decisione di creare una formazione armata volontaria Azov, fu presa il 4 maggio 2014 a Mariupol, in seguito il battaglione fu poi trasferito a Berdyansk.  All’interno del battaglione c’era anche una compagnia per il servizio di pattuglia della polizia per scopi speciali. 

Il battaglione era formato principalmente da attivisti EuroMaidan, dall’Assemblea Social-Nazionale dell’Ucraina (SNA) (un gruppo di organizzazioni di estrema destra e neonaziste fondato nel 2008 con in comune l’ideologia social-nazionale, concordanti sulla costruzione di uno stato sociale-nazionale in Ucraina), dal movimento di estrema destra “Patriot of Ukraine” composto da attivisti provenienti da tutta l’Ucraina, ultras della “Dynamo Kiev”, oltre a stranieri, tutti radicali nazifascisti. 

All’inizio i volontari erano circa 500, nel tempo è diventato il battaglione più potente e dotato militarmente.

I membri del battaglione sono anche conosciuti come gli “uomini neri”. 

Il retroterra di Azov, la sua dirigenza, il suo reclutamento e gli emblemi sono tutti profondamente allarmanti. 

Qui sotto si può vedere una chiara connessione tra l’unità combattente all’interno di Azov chiamata Borodach e il Deaths’ Head, infatti i simboli derivano dalla divisione nazista Waffen SS Totenkopf:

La cosa più rilevante è che Azov non è solo un gruppo estremista di estrema destra, come ce ne sono in occidente, organizzazioni neonaziste marginali all’interno dei vari paesi, esso è stato integrato nella Guardia nazionale ucraina dello stato, dando così alla proliferazione del neonazismo nel paese l’imprimatur ufficiale delle istituzioni dell’Ucraina golpista.

Il battaglione è armato con armi leggere, fucili d’assalto AKS-74, fucili da cecchino SVD e mitragliatrici PKM. Dispone anche di artiglieria, auto blindate e propri campi di addestramento. 

Il principale si trovava a Mariupol, nel sud dell’Ucraina, città oggi denazificata. 

Nel 2015 il comando dei mercenari stranieri passò a Gaston Besson, un mercenario francese che aveva combattuto in Cambogia, Laos, Birmania, Suriname e Croazia.

Azov è passato in breve tempo da movimento paramilitare a organizzazione con ruoli e tentacoli in profondità della società ucraina, occupando una sua zona di potere e autorevolezza fondamentali, poiché i suoi combattenti venivano proposti come eroi che combattevano contro l’espansione russa e il comunismo. 

Il Battaglione comprende varie organizzazioni: il reggimento Azov, il partito del Corpo Nazionale, la Confraternita dei veterani, hanno inoltre autorità e controllo su altre associazioni neonaziste, come i Wotanjugend, l’Intermarium Support Group e altre minori, ma tutte parte del mosaico nero ucraino.

Ma la cosa più grave è che i combattenti Azov sono pienamente interni all’apparato statale e alle strutture del ministero dell’Interno. Riscuotono sostegno politico e militare, e vengono finanziati dallo stato nei loro programmi propagandistici radicali per i giovani. E anche i bambini sono martellati nelle idee del nazionalismo nello spirito di “un fucile dà origine al potere”. 

Ecco perché la segretaria del Dipartimento Internazionale del Corpo Nazionale, Elena Semenyaka, il 29 ottobre 2018, scriveva con orgoglio su Facebook che “in soli quattro anni il movimento Azov si è trasformato in uno Stato nello Stato.”



National Corps. Andriy Biletsky è il capo del National Corps, ha basato le sue idee e i suoi proclami sui concetti russofobici del fondatore dello stato polacco, Jozef Pilsudski, l’odiatore seriale della Russia, che riteneva necessario unire tutti i paesi dal Baltico al Mar Nero in un’alleanza regionale contro il Cremlino

Biletsky è un seguace di Pilsudski, e su queste idee e sul suprematismo bianco, lavora come programma politico.

Il Battaglione è sempre stato finanziato dal bilancio del Ministero degli Affari Interni, da donazioni private e dall’aiuto di oligarchi e uomini d’affari. 

Ma in realtà, in Ucraina è risaputo che è finanziata e diretta dall’oligarca israelo-ucraino Kolomoisky, già governatore di Dnepropetrovsk e ritenuto anche il finanziatore delle milizie nazionalistiche di Pravyj Sektor, considerate le responsabili della strage di Odessa.

Si tratta dello stesso Kolomoisky citato nei Pandora Papers come sponsor del presidente Zelenskyj.

Anche Arsen Avakov, ministro degli interni dell’Ucraina dal 27 febbraio 2014 al 15 luglio 2021, ha usato Azov per il proprio interesse. Ha sempre dichiarato di essere l’unico che poteva controllarlo. Avakov ha sempre difeso i militanti quando venivano accusati di neonazismo o crimini contro civili. Anche Zelensky li ha sempre difesi e spesso li ha premiati per il loro valore in battaglia. Azov è così potente che è visto da alcuni analisti ucraini come una minaccia per lo stesso Stato ucraino.

Va ricordato che il governo golpista dal 2014, ha dato appoggio esplicito a queste organizzazioni estremiste sia inviando la Guardia presidenziale ai funerali di loro esponenti, sia sostenendoli economicamente.

Oggi il Battaglione Azov è ufficialmente parte dell’Esercito Ucraino con il nome di Reggimento di Operazioni Speciali Azov e inquadrato nella Guardia Nazionale. Il battaglione ha rapporti con diverse organizzazioni di estrema destra in Europa e negli Stati Uniti.

Amnesty International, dopo un incontro avvenuto l’8 settembre 2014 tra il Segretario Generale Salil Shetty e il primo ministro Arsenij Jacenjuk, aveva chiesto al Governo ucraino di porre fine agli abusi e ai crimini di guerra commessi dai battaglioni di volontari che operavano unitamente alle forze armate di Kiev. Il governo ucraino aprì un’inchiesta ufficiale al riguardo, dichiarando poi che non risultavano indagati, ufficiali o soldati del Battaglione Azov.

Nel marzo 2015, il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov annunciò che Azov sarebbe stata una delle prime unità a essere addestrata dalle truppe dell’Esercito statunitense, come parte della loro missione di addestramento denominata Operation Fearless Guard.

L’addestramento degli USA era stato “ufficialmente” interrotto il 12 giugno 2015, quando la Camera dei Rappresentanti aveva approvato un emendamento che vieta tutti gli aiuti (comprese le armi e l’addestramento) al battaglione a causa del suo passato neonazista.

L’emendamento fu poi revocato su pressione della Cia e i militari di Azov sono stati sempre addestrati negli Stati Uniti. “…Alleniamo questi ragazzi ormai da otto anni. Sono davvero dei bravi combattenti. Ecco dove il programma dell’Agenzia potrebbe avere un serio impatto...”

Nel 2016 un rapporto dell’Osce ritenne il Battaglione Azov responsabile dell’uccisione in massa di prigionieri, di occultamento di cadaveri nelle fosse comuni e dell’uso sistematico di tecniche di tortura fisica e psicologica. Nel frattempo il vicecomandante del Battaglione, Vadim Troyan veniva nominato capo della polizia della regione di Kiev, dal Ministro dell’Interno di allora A. Avakov.

Questi sono gli “eroi” che hanno combattuto in questi dieci anni nell’esercito ucraino contro la popolazione del Donbass e l’Ucraina antifascista. E questi eroi del Battaglione Azov, invece di tutelare i propri figli, usano fare di loro carne da macello, arruolando bambini e bambine, in violazione del Protocollo Opzionale alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, concernente il coinvolgimento dei minori nei conflitti armati: uno strumento giuridico ad hoc che stabilisce che nessun minore di 18 anni possa essere reclutato forzatamente o utilizzato direttamente nelle ostilità, né dalle forze armate di uno Stato né da gruppi armati.


Come si può vedere dalle immagini qui sotto tratte dal loro sito web, i loghi sono radicati nelle convenzioni simboliche delle SS, con una coreografia studiata e fortemente emozionale. Se si osserva bene si può notare come siano ispirate se non copiate dall’iconografia nazista. Ricordano in modo inequivocabile i raduni del Terzo Reich degli anni ‘30, come l’uso dei riflettori, gli striscioni con i loghi stilizzati delle Waffen-SS e le fiamme.

oggi… ieri…


Qui sotto foto tratte dal sito dei neonazisti ucrainiMariupol today”, dove è documentato che il battaglione Azov ha ucciso in questa azione 20 miliziani e ha catturato 11 “katsapskih”.

Un termine dispregiativo che i nazisti ucraini usano per chiamare i russi: “Katsapi”, così come chiamano gli antifascisti “wool”.


Il 26 settembre 2019 il noto gruppo di esperti statunitensi legati all’FBI del “Soufana Center ha presentato un rapporto di 80 pagine sull’estremismo razzista transnazionale, dove emerge il ruolo dell’Ucraina, infatti sulla copertina del Rapporto vi è la foto dei militanti di Azov con le torce in marcia in onore del 75° anniversario dell’UPA.

Il Soufana Center è un gruppo di esperti che studia le questioni di sicurezza globale. La credibilità del Soufana è dimostrata dal fatto che nel settembre 2012, il Segretario degli Interni degli Stati Uniti Janet Napolitano lo aveva incluso nell’Advisory Board on Homeland Security.

Nel 2015 è entrato a far parte della sottocommissione dell’organismo sull’estremismo violento.

L’Homeland Security Advisory Board fa parte dell’ufficio del Presidente degli Stati Uniti.

Pertanto, il Soufana può essere considerato un rappresentante del ramo esecutivo degli Stati Uniti, quindi questo Rapporto stilato dal Centro, può essere considerato l’opinione dei circoli vicini al ramo esecutivo degli USA.

La parte relativa all’Ucraina recita: “Il pericolo del terrorismo, sta crescendo a causa del fatto che gli estremisti bianchi impegnati nell’idea di superiorità razziale rafforzano le reti transnazionali e persino imitano le tattiche, i metodi e le tecniche di gruppi come al-Qaeda e lo Stato islamico (ISIS). Queste reti condividono approcci comuni al reclutamento, al finanziamento e alla difesa. L’Ucraina sta diventando un hub per una rete di estremismo razzista bianco transnazionale, attirando reclute straniere da tutto il mondo. Segli jihadisti vanno a combattere in luoghi come la Siria, i suprematisti bianchi hanno il loro teatro di guerra dove imparano a combattere, l’Ucraina, dove il conflitto tra separatisti filo-russi e forze governative ucraine infuria dal 2014, attirando combattenti da tutto il mondo…Per combattere in Ucraina, come nel caso della jihad, molti militanti, soprattutto dai paesi occidentali, hanno approfittato del conflitto in Ucraina per espandere il movimento estremista globale dei suprematisti bianchi. Coloro che hanno viaggiato in Ucraina in cerca di avventura per motivi nazionalisti o per noia possono alla fine diventare radicalizzati e interessati all’ideologia del razzismo bianco, che ha le sue radici storico identitarie nel nazismo. Ciò dimostra che l’estremismo suprematista bianco (BDT) ha radici transnazionali e connessioni globali e sta crescendo nella frequenza e nella forza delle sue manifestazioni.

Il conflitto nel Donbass preoccupa il ‘Centro Soufana’.”

Nella parte principale del testo vengono tracciati i contatti degli estremisti americani con quelli ucraini: “…In Ucraina, i gruppi razzisti estremisti condividono un interesse comune per le arti marziali miste e i cosiddetti combattimenti senza regole. Il Battaglione Azov ha usato questo come metodo per espandere la sua rete, in connessione con i neonazisti degli Stati Uniti che si sono recati in Ucraina per rafforzare i legami con estremisti razzisti provenienti dall’Europa e da altre regioni…”

Quasi due pagine del rapporto sono dedicate all’Ucraina e al battaglione Azov (pp. 31-33).

“…Il nuovo epicentro dell’estremismo di estrema destra sembra essere in Ucraina. Proprio come i jihadisti hanno usato i conflitti in Afghanistan, Cecenia, Balcani, Iraq e Siria per scambiare tattiche, metodi e tecniche e per rafforzare le reti transnazionali, anche gli estremisti di estrema destra stanno usando l’Ucraina come campo di addestramento... In Ucraina, il Battaglione Azov ha reclutato stranieri, tra cui molti cittadini occidentali motivati dall’ideologia del razzismo bianco e del neonazismo. Dopo essersi uniti ai suoi ranghi hanno ricevuto un addestramento militare, l’indottrinamento ideologico e una preparazione per le azioni di guerriglia… Alla fine di settembre, un soldato dell’esercito americano di stanza a Fort Riley in Kansas è stato arrestato dopo aver distribuito online un’istruzione per la fabbricazione di bombe e aver pianificato un viaggio in Ucraina per combattere nel battaglione Azov. I membri dell’”Ufficio di propaganda occidentale” di Azov si recano regolarmente in Europa per promuovere l’organizzazione e incontrare militanti che la pensano allo stesso modo. Inoltre, il gruppo ha invitato noti ideologi dell’estremismo razzista bianco a visitare l’Ucraina… Nell’ottobre 2018, lo statunitense Greg Johnson, uno dei principali ideologi del movimento nazionalista bianco, è andato in Ucraina e ha partecipato a una serie di eventi organizzati dal Corpo Nazionale. Nell’estate del 2018, volantini in tedesco sono stati distribuiti tra il pubblico in un concerto rock in Turingia, invitandoli a far parte del battaglione Azov: ‘unisciti ai ranghi dei migliori per salvare l’Europa dall’estinzione’. Tali tentativi di infiltrarsi nella società tedesca giocando sulle corde del razzismo e dell’odio si verificano costantemente… 

L’Ucraina sta diventando un rifugio per i gruppi estremisti suprematisti bianchi che si riuniscono, si addestrano e si radicalizzano lì. E proprio come i membri dei gruppi jihadisti, l’obiettivo di molti di questi membri è quello di tornare in patria (o in paesi terzi) per seminare il caos e usare atti di violenza come mezzo per attirare nuovi membri alla loro causa… I gruppi razzisti estremisti in Ucraina, si sono intensificati a seguito delle proteste di EuroMaidan nel 2014 e dei successivi conflitti armati in Crimea e Donbass. I gruppi più ampiamente pubblicizzati sono associati al battaglione Azov. Le simpatie di questo gruppo paramilitare per l’estremismo razzista internazionale sono ben documentate. Ma i veterani del movimento hanno creato diverse organizzazioni di strada più informali. Attualmente, la forza paramilitare è ufficialmente incorporata nelle forze armate ucraine, almeno in teoria. Queste organizzazioni di strada, come il Corpo Nazionale o la Guardia Nazionale, sono attive in brutali attacchi ai campi etnici Rom e ai pogrom, che giustificano con retorica ultra-nazionalista e l’obiettivo di “ripulire le strade”. Altri movimenti non affiliati ad Azov, come il gruppo neonazista Combat 18, hanno ricevuto il permesso ufficiale da funzionari governativi di ‘pattuglie di strada’… Il Battaglione Azov ha strette relazioni con i membri della Divisione Atomwaffen, così come con i combattenti R.A.M operanti nel sud della California, che l’FBI considera ufficialmente un ‘gruppo razzista estremista’… Ad oggi, è stato accertato che cittadini provenienti da Germania, Gran Bretagna, Brasile, Svezia, Stati Uniti e Australia sono in Ucraina col battaglione Azov…”

Il limite di questo, seppur importante, rapporto sta nel fatto che, poiché l’Ucraina, secondo gli autori, svolge un ruolo così eccezionale in questo fenomeno, sarebbe logico aspettarsi alcune raccomandazioni a esso correlate. Ma non ce ne sono. E questo non è affatto casuale. 

Non è un caso che il Centro Soufana scriva dei pogrom contro i rom commessi dai radicali ucraini, ma non scriva delle atrocità contro i residenti del Donbass e delle intimidazioni degli oppositori ideologici, perpetrati tra il 2014 e il 2022. Non viene sottolineato il ruolo dello stato dell’Ucraina, la cui connivenza con Azov è documentata”, non viene mai direttamente biasimato, tranne per la menzione che i funzionari di Kiev hanno dato a Combat 18, formazione neonazista, il permesso di fare “pattuglie di strada”.

Curiosamente, gli stessi analisti mentre tacevano sulla situazione ucraina, denunciavano a gran voce un crescente nazionalismo in Ungheria, Serbia e paesi dell’est Europa, come altamente pericoloso.

I think-tanker occidentali hanno adottato in toto la storica strategia politica di riferimento del Dipartimento USA, fondata su “il nemico del mio nemico è mio amico”.

Perché per essi, il nazionalismo ucraino in quanto tale, non viene rifiutato, ma solo nelle sue forme più estreme, che “Azov” rappresenta. Quella incentrata sul razzismo bianco come pericolo per gli USA sul proprio territorio. Nella forma tradizionale di un culto storico lontano, Bandera e il suo radicalismo, non provocano una reazione tangibilmente negativa. Dopo tutto, esso ribolle nel suo stesso brodo, ma combatte contro l’odiata Russia e i russi.

A costoro, inevitabilmente, sono destinate le armi letali fornite da NATO, USA, dall’UE, compresa l’Italia, con l’appoggio dei partiti politici cosiddetti “antifascisti”. 

Enrico Vigna