martedì 10 giugno 2025

La Cina è sempre più vicina!? (ma lo zio Sam l'allontana)

 


Il 2 giugno 2025 si è concluso l’appuntamento annuale dello Shangri-la Dialogue, il vertice asiatico sulla sicurezza dell’Asia-Pacifico (a cui la Cina non è stata invitata), il segretario alla Difesa USA, Pete Hegseth, ha dichiarato che «la minaccia posta dalla Cina è reale. E potrebbe essere imminente». «La dipendenza economica nei confronti della Cina amplia la sua maligna influenza», ha aggiunto Hegseth, ponendo apertamente l’accento sulla necessità di procedere con derisking e decoupling.

Nonostante le rassicurazioni fornite dal capo del Pentagono circa il fatto che «non siamo qui per fare prediche moralistiche sul vostro modello politico o sul cambiamento climatico», il tono paternalistico che ha caratterizzato il suo intervento è apparso evidente a tutti gli ascoltatori. In particolare nel momento in cui Hegseth ha esortato i Paesi asiatici a incrementare considerevolmente le spese militari in quanto «un’alleanza non può essere abbastanza solida se basata soltanto sul contributo di una parte». L’ex conduttore di «Fox News» ha quindi citato esplicitamente la Germania come esempio da seguire per procedere a un’espansione dei bilanci della difesa. Hegseth ha in altri termini rispolverato il manicheismo che innervava la vecchia “Dottrina Bush” («o con noi o contro di noi»), nel tentativo di mettere gran parte dei Paesi asiatici con le spalle al muro costringendoli a scegliere da che parte stare. E lo ha fatto a Singapore, città-Stato che ha elevato il non allineamento a modello di riferimento per gran parte del continente asiatico.

Dal medesimo podio, il predecessore di Hegseth, Lloyd Austin, aveva richiamato l’attenzione generale sul fatto che un conflitto con la Cina «non è imminente, né inevitabile». Anche l’intervento del presidente francese Emmanuel Macron si è concentrato sulla presunta minaccia cinese. Pechino, il cui ministro della Difesa non era presente allo Shangri-la, ha duramente stigmatizzato sia le uscite di Macron, sia le dichiarazioni di Hegseth.

«Hegseth – ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino – ha promosso la mentalità della Guerra Fredda che prevede il confronto tra blocchi, e denigrato la Cina con accuse diffamatorie. Le sue dichiarazioni erano piene di provocazioni e miravano a seminare discordia [...]. Nessun Paese al mondo merita di essere definito una potenza egemonica se non gli stessi Stati Uniti, che sono anche il principale fattore di perturbazione della pace e della stabilità nella regione Asia-Pacifico».

Giacomo Gabellini




Video collegato: 
https://www.youtube.com/watch?v=dxz8WRKSzeY

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