Questo Blog è un contenitore di lettere, notizie, proposte, argomenti di ecologia sociale e bioregionale e di spiritualità laica.
sabato 30 aprile 2011
News zappattiste bioregionali della Tuscia - Lettera resoconto di Marina e Marco da Luni Sul Mignone
Caro Paolo, qui tutto bene.
L'attività degli orti comuni (il Giardino della Biodiversità di Blera) l'abbiamo ridotta al massimo. Precisamente, Ale e Claudio seguono le colture già presenti ma abbiamo interrotto le nuove semine. Allo stato attuale la conduzione dell'orto ricadrebbe su me e Marco, la qual cosa non avrebbe senso per un orto comune. Non passiamo le consegne del terreno all'Università agraria finchè non si escluderà ogni possibilità di gestione comune.
Ci teniamo aperti a nuove adesioni, purchè sia effettiva e concreta la collaborazione di almeno cinque persone. Nel frattempo concentriamo le nostre energie sul nostro orto, che a dire la verità avevamo trascurato per i troppi impegni. In questi giorni di ferie, io mi sto occupando della falciatura (di cui generalmente si occupa Marco) e scopro la bellezza di questo movimento che è come una danza e non più faticoso dell'aggeggio decespugliatore che è pesante e rumoroso.
L'erba falciata sarà la pacciamatura delle colture estive, pertanto il lavoro di oggi è compensato dalla minor fatica che faremo quest'estate a tirar via le erbe spontanee (ecco trovato il lato positvo del guasto irreparabile del decespugliatore!).
Marco tira fuori le frasche, su cui abbiamo lasciato crescere l'erba alta (non sia mai più!!) e forma le fascine che ci serviranno per i forni d'argilla per il pane e per la creta che andremo costruendo prossimamente. Insomma, Paolo, in questi giorni mi sto dedicando pienamente alla terra e la stanzialità vera mi avvicina alla concretezza del fare, che rende tutto più semplice e armonico. L'esperienza degli orti comuni mi ha fatto capire quanto siano teoriche tante dichiarazioni di amore per la terra...rischiavo anch'io di diventare teorica perchè, pur di inseguire un'idea bella, ma nei fatti attualmente impraticabile per comprensibili vicissitudini personali di tanti, avremmo svolto tutto in maniera convulsa, sacrificando l'armonia che deve ispirare le nostre azioni quotidiane.
Il nostro orto sta assumendo la fisionomia del vero orto, e mi rendo conto oggi, che è vero ,sì, che per tutelare gli spazi comuni, come ti dicevo, bisogna viverli, ma è anche vero che occorre vivere bene anche i 'propri' spazi, quelli interiori e quelli immediatamente circostanti. Solo così l'idea non muore ma può trovare nuove strade per realizzarsi. Concludendo la giornata, un pò stanchi, mi sono sentita di dire che 'l'orto vuole l'uomo vivo!'
P.S. l'amico Giorgio, romeno, oggi ci è venuto a trovare e, vedendomi falciare, mi ha detto che, secondo la sua religione, è considerata peccato la falciatura compiuta da una donna! Curiosa questa tradizione, mi sembra un pò patriarcale e infelice, vabbè buona notte Paolo...
Stiamo preparando uno spassoso spettacolo teatrale sull'acqua che si svolgerà il 22 maggio nel lavatoio di Blera e di cui ti invierò la locandina Ah! per l'incontro della Rete Bioregionale Italiana non mi far dare una risposta sin d'ora...ti faremo sapere e speriamo di esserci!
Saluti, Marina e Marco
lunisulmignone@vodafone.it
venerdì 29 aprile 2011
Daniele Carcea: "USA default più vicino... mentre in Italia si pensa a Ruby Rubacuori" - Economia mondiale verso il crollo finale
"Mici intenti a spiare le mosse dell'american default" (Saul Arpino)
Mentre in Italia i giudici si dividono fra quelli che devono capire se a portare Ruby Rubacuori ad Arcore siano stati Emilio e Lele o la Minetti, e quelli che dichiarano innocenti le grandi banche d’affari internazionali che hanno contribuito a mettere in piedi il grande sacco Parmalat, l’agenzia di rating Standard & Poor's rompe il tabù dei tabù: portando da stabile a negativo il giudizio sul debito pubblico americano.
Il rating del debito americano segna da sempre la tripla A, ma ora S.& P. (una delle tre sorelle, agenzie di rating) minaccia di abbassarlo se non verrà approvato dal Congresso Americano un serio piano di rientro dal debito che veleggia verso il 100% del Pil e di contenimento del deficit che nel 2010 è stato del 10%. I repubblicani auspicano potenti tagli della spesa sociale: sanità, dipendenti pubblici, sistema pensionistico, mentre Obama e i democratici puntano alla diminuzione delle spese militari e quindi lo scontro si presenta molto aspro. Il debito è letteralmente esploso negli ultimi anni, nel 1980 segnava il 33,4% del Pil, nel 2000 il 56%, fino al 2007 si è mantenuto su questi livelli, ma lo scoppio della crisi e la decisione di salvare tutto il sistema finanziario americano, socializzando le perdite sui mutui tossici, scaricandole quindi sull’intera collettività, ha portato ad una vera esplosione del debito pubblico.
Per una corretta visione globale della situazione americana è però necessario fare operazione di completezza: al debito Federale si devono sommare i debiti dei singoli Stati, così come si fa ad esempio con il debito pubblico italiano, dove si somma il debito statale a quello di tutte le pubbliche amministrazioni. Il debito dei singoli Stati si aggira intorno ai 3.000 miliardi di dollari, pertanto se si somma il debito federale e i debiti statali si arriva ad un rapporto debito pubblico/pil del 120%.
Il debito Usa è uguale quindi a quello italiano in termini percentuali di rapporto debito/pil debito (118%), e di gran lunga superiore al debito complessivo area euro che è attestato all’84% del pil e presenta un deficit medio del 6,35% contro il 10% degli Stati Uniti.
Se poi il discorso viene allargato all’intero indebitamento del sistema a stelle e strisce, allora ci troviamo di fronte ad una vera e propria bomba innescata, il totale dei debiti pubblici (stato federale e singoli stati), più le famiglie, più le imprese e infine le banche ammonta a 57.000 miliardi di dollari, per un rapporto indebitamento/pil che si aggira intorno al 400%, una cifra pazzesca, se si tiene conto che è la stessa cifra a cui ammonta l’intero pil mondiale 60.000 miliardi.
E’ chiaro che in ballo c’è la tenuta di tutto il sistema economico-finanziario statunitense, ma per essere corretti di tutto il mondo occidentale, che da troppo tempo a causa delle politiche dell’indebitamento vive al di sopra delle proprie possibilità; a maggio si raggiungerà il tetto massimo di possibile indebitamento pubblico federale previsto dalla legge, l’ultima soglia massima autorizzata: 14.300 miliardi di dollari, occorrerà, una nuova autorizzazione, altrimenti il giocattolo si blocca: perché il tesoro non ha più il potere legale di vendere Bot.
Sicuramente verrà fatta l’ennesima legge, che consentirà di sforare il 100%, fissando il limite più in alto, ma i repubblicani stanno alzano terribilmente il prezzo.
Addirittura nelle file dei repubblicani i Tea party chiedono tagli della spesa di 4.000 miliardi di dollari nei prossimi anni, una cifra pazzesca e un’altra frangia quella più oltranzista che fa capo a Ron Paul e al figlio Randy si auspica proprio che gli Stati Uniti dichiarino il fallimento e l’impossibiltà di pagare l’enorme debito pubblico, in modo da smettere di continuare a drogare il sistema con la politica portata avanti dalla Fed da sempre, con la perenne emissione di moneta, senza alcun sottostante che faccia da controvalore e garantisca quella moneta.
Infatti, la Federal Reserve, la Banca Centrale americana, da due anni e mezzo a questa parte ha stampato una quantità enorme di dollari per salvare le grandi banche: troppo grandi per poter fallire e garantire l’economia americana dal cosiddetto rischio sistemico, cioè il collasso.
In realtà le banche dovevano essere fatte fallire, e sarebbe dovuta essere sfruttata questa grande crisi per ripensare il sistema monetario mondiale.
Invece, governi e soprattutto banche centrali se la sono ben vista dall’invertire una situazione di accumulo di debito pubblico e privato, ma hanno continuato nella politica di pompaggio di liquidità nel sistema, così come si fa con un drogato a cui si continua dare l’eroina, anziché avviarlo ad un sistema di recupero e disintossicazione che deve inevitabilmente passare anche da crisi di astinenza. Sicché anziché affrontare le conseguenze di una recessione che avrebbe comportato grossi sacrifici nell’immediato, si è scelto la politica della conversione in debito pubblico dei debiti privati, nello specifico quelli derivanti dai prodotti tossici presenti nei bilanci delle banche, nella classica ottica della privatizzazione dei profitti e della socializzazione delle perdite, che caratterizza la negazione del libero mercato e la promozione del capitalismo di Stato.
La Fed ha prodotto liquidità per 2 mila miliardi di dollari, con due operazioni chiamate QE: quantitative easing, che hanno consentito di agguantare le banche, tenere bassi i tassi di interesse Usa e soprattutto comprare i titoli del proprio debito pubblico, quelli emessi dal Tesoro americano.
Sembra che la quantità di titoli del debito pubblico americano che la Fed si è autocomprata ammonti al 70% del debito emesso negli ultimi anni, ha nel proprio portafoglio un totale di 1.400 miliardi di obbligazioni del tesoro, 600 in più rispetto all’anno scorso.
Ora a giugno finirà la somma a disposizione, stanziata con la seconda fase di quantitative easing (QE2), a quel punto per gli Stati Uniti i problemi saranno enormi: come faranno a piazzare i titoli del proprio debito, con la stampante che si blocca, la Cina che sta progressivamente diminuendo l’acquisto di titoli del debito federale perché da tempo consapevole della possibile insolvenza americana e il Giappone in piena crisi da post tsunami-terremoto-nucleare, che dovrà pensare a sovvenzionare la propria ricostruzione?
Faranno una terza operazione di emissione di moneta? Allungheranno l’agonia e aumenteranno ancora di più l’inflazione mondiale dovuta all’invasione di dollari, rimandando ancora per un po’ di tempo il regolamento dei conti?
Daniele Carcea
giovedì 28 aprile 2011
Treia - La Festa dei Precursori del Circolo Vegetariano VV.TT. - Programma definitivo
Comunicato Stampa 1
Introduzione alla 27a edizione della Festa dei Precursori – Treia, dal 7 al 15 maggio 2011
“Il futuro non ha bisogno di rivoluzioni.. il futuro ha bisogno di un nuovo esperimento!” (Osho)
Allorché, nella primavera del 1984, decisi di fondare il circolo vegetariano VV.TT. lo feci nella piena consapevolezza che lo scopo della nuova associazione sarebbe stato quello di andare contro… Eravamo un manipolo di ribelli quel giorno davanti al notaio Giuseppe Togandi nel suo studio di Orte e mentre compivamo il nostro dovere giurando fedeltà alle finalità del sodalizio stavamo anche andando contro tutte le norme consolidate di ogni vecchio sodalizio, affermando (tra l’altro): “Lo scopo dell’associazione è quello di istituire e promuovere in tutti gli spazi ritenuti opportuni pratiche per lo sviluppo spirituale e meditazioni collettive, sperimentazioni di sopravvivenza in luoghi selvaggi e seminari sull’uso armonico delle riserve della natura, organizzare e promuovere la ricerca di cure naturali per la mente e per il corpo, dimostrare e divulgare l’importanza di un’esistenza armonica e piena d’amore…”. Insomma stavano fondando una “spiritualità laica” facendo finta di niente…
Il fatto è che per mettere in pratica queste finalità associative -necessariamente- dovevamo andar contro le regole e le consuetudini della società in cui viviamo.. Insomma ci siamo presi la briga di cambiare il mondo, ribellandoci alle norme restrittive e meschine della cultura corrente. Ecco perché dal 1984 celebriamo La Festa dei Precursori, ogni anno, per ricordarci quello scopo prefisso e proseguire indefessi nella meta di rompere il ghiaccio verso nuove frontiere dell’intelligenza umana.
Alcuni nostri detrattori dicono che siamo sessantottini non pentiti, oppure che siamo inveterati illusi, poiché il nostro voler cambiare il mondo si risolve in un nulla… Sarà così… ma almeno stiamo cercando di farlo cominciando dal cambiare noi stessi, decidendo per noi stessi quei comportamenti necessari a creare una nuova civiltà umana. Ed allora ci definiamo “ribelli” e non “rivoluzionari” poiché, come disse Osho, il rivoluzionario appartiene ad una sfera terrena mentre il ribelle e la sua ribellione sono sacri. Il rivoluzionario sente il bisogno di rivolgersi alla folla, muovendosi in ambiti politici e di governo, insomma ha bisogno di “potere”. Ed il potere sempre corrompe (lo sappiamo bene) ed i rivoluzionari che lo hanno assunto ne sono stati corrotti. Il potere ha cambiato la loro mente mentre la società è rimasta la stessa, solo i nomi sono cambiati.
Per questo il mondo ha bisogno di precursori ribelli e questo è un momento in cui se non vi saranno parecchi spiriti ribelli i nostri giorni sulla terra, come specie umana, sono contati… Stiamo scavando la nostra tomba e siamo molto vicino al punto di non ritorno…
Dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere e di agire, creare più energia meditativa, sviluppare più amore ed armonia. Per farlo dobbiamo distruggere il vecchio, la sua bruttura, le sue putride ideologie, le sue stupide emarginazioni, le superstizioni idiote e creare un nuovo essere umano dagli occhi limpidi.
Una discontinuità con il passato, ecco il significato della ribellione, continuando a percorrere coraggiosamente nuovi sentieri con spirito di sacrificio e discriminazione. Insomma andiamo avanti a fare i rompighiaccio, senza occupare alcun luogo, senza perseguire alcun potere, semplicemente sperimentando la nostra crescita in tutti i particolari del vivibile….
Ora il tempo è maturo, negli anni a venire o l’uomo scomparirà o sulla terra farà la sua comparsa un nuovo essere umano con una visione diversa e quell’essere umano è un precursore.
Paolo D’Arpini
http://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=festa%20dei%20precursori
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Treia (Macerata) – Programma della 27a edizione della Festa dei Precursori del Circolo Vegetariano VV.TT. – Dal 7 al 15 maggio 2011:
7 maggio 2011:
Ore 16.00, presso Sala Consigliare del Comune di Treia– Tavola rotonda: “Cure naturali, agricoltura biologica, alimentazione bioregionale e spiritualità ed arte della natura”, compresa la presentazione di libri e riviste in tema.
Proiezioni in continuo di immagini sull’agricoltura contadina di Nazareno Crispiani
Benvenuto del Sindaco Luigi Santalucia e del Presidente della Proloco Francesco Pucciarelli
Saluto del Presidente Accademia Georgica, prof. Carlo Pongetti
Avv. Vittorio Marinelli, pres. European Consumers
Prof. Benito Castorina, docente Economia Agraria
Dr.ssa Milena Auretta Rosso, iridologa e naturopata
Signora Lucilla Pavoni, scrittrice
Avv. Gianfranco Paris, direttore di Mondo Sabino
Dr. Giorgio Vitali, chimico farmaceutico
Dr. Ciro Aurigemma, psicologo e referente A.V.I.
Dr.ssa Caterina Regazzi, medico veterinario
Moderatore: Paolo D’Arpini
8 maggio 2011:
Ore 10.30 – Appuntamento nella nuova sede del Circolo in Via delle Sacchette 15/a (vicino Porta Montana) con l’erborista Sonia Baldoni, di Vivere con Gioia, per una escursione alla ricerca di petali di rosa ed erbe officinali e commestibili
Ore 13.30 – Ritorno nella sede e condivisione del cibo vegetariano da ognuno portato.
Ore 15.00 – Preparazione di fiori di Bach e tisana con le erbe raccolte.
Ore 16.00 – Inaugurazione della mostra d’arte in tema.
Declamazioni poetiche di Felice Rosario Colaci.
Ore 17.00 – Intervento sulla convivialità casalinga a cura di Antonio D’Andrea, fondatore del Movimento Uomini Casalinghi. Condivisione di esperienze ed esempi pratici di casalinghitudine. Intervento per l’antispecismo ed il veganismo a cura di Troglotribe (Fabio e Lella), con presentazione di editoria fantasiosa.
Artisti che partecipano alla mostra: Domenico Fratini, Daniela Spurio, Orietta Duca, Renata Bevilacqua, Alessandro De Vivo – La mostra sarà aperta sino al 15 maggio 2011 ogni giorno dalle 16.00 alle 18.00
15 maggio 2011:
Ore 17.00 – Nella sede di Via Sacchette, 15/a – Svernissage e condivisione delle esperienze vissute a cerchio. Annuncio delle prossime manifestazioni e raccolta di testi, foto, disegni e quant’altro per la pubblicazione sulla rivista Vivere con Cura.
Esperimento di pittura creativa e meditativa (ad occhi chiusi) con Francesca Salvucci ed accompagnamento di campana tibetana a cura di Xochipilly di Tolentino.
Esperimento di meditazione tetrahealing a cura di Anna Rossini e meditazione dinamica a cura di Francesco Augello.
La presente edizione della Festa dei Precursori si svolge con il patrocinio morale del Comune e dell’Accademia Georgica di Treia e della locale Proloco.
Info: circolo.vegetariano@libero.it
Tel. 0733/216293 - 333.6023090
mercoledì 27 aprile 2011
Kiara Windrider: "Messaggio di Satya Sai Baba canalizzato durante il ritiro spirituale in Austria del 25 Aprile 2011"
I Miei devoti in tutto il mondo stanno lottando per cercare di capire cos’è accaduto. Pensano che Io sia morto.
Ma com’è possibile? Per tutti questi anni il Mio insegnamento si è centrato sull’assenza della morte. La morte dell’ego e l’immortalità dello Spirito. I corpi deperiscono e muoiono poiché, nello stadio in cui sono attualmente, i corpi non sono ancora pronti per altre possibilità.
Se fosse stato necessario avrei potuto rimanere nel Mio corpo. Ma non lo era. Adesso c’è bisogno che rimaniate voi nei vostri corpi. Gli Avatar di quest’Era siete voi. E’ stato questo il Mio insegnamento per tutto questo tempo. Siamo tutti Dei. Perché scegliete di focalizzarvi esclusivamente su di Me?
E si, in quel passaggio di morte fisica in qualche modo diviene possibile comprenderlo più pienamente.
Tuttavia ci sono cose che non comprendete e che vorrei condividere con voi.
Questo è quanto accade nel passaggio fra ciò che chiamiamo “morte” e ciò che chiamiamo “vita”, fra il vivere e il morire, che in realtà non sono poi così diversi.
Se voi foste totalmente consapevoli, sareste coscienti delle molte realtà e co-esistereste in esse. E realizzereste che questa distinzione fra la morte e la vita è artificiale e inesistente.
Ciò che sta accadendo ora sta creando un ponte fra i mondi, un ponte fra il Kali Yuga e il Sathya Yuga, da un’era di tenebra in un’Era di Luce. Per tutto questo tempo questo è stato il Mio scopo: essere un portale. Non tanto d’insegnarlo, quanto di esserlo. Ed ispirare ognuno di voi a diventarlo.
Sentite questo portale d’ingresso dentro di voi? Riuscite a catturare un frammento di possibilità di potervici immergere? Mentre ero nel corpo sono stato in grado di aiutare molti a trovarlo e continuerò a farlo, continuerò ad aiutare tutti a trovare questa via d’accesso. Essendo l’Avatar di quest’Era, questo è stata la Mia chiamata, il Mio scopo, la Mia missione.
E mentre attuo il passaggio dal Mio corpo, per voi giunge il momento di sapere che il tempo della venuta di un’Avatar in un singolo corpo adesso è finito.
Come disse Gesù: “quando tornerò al Padre, tutti voi diverrete in grado di manifestare questa realtà divina”. Se non ci avete creduto allora, forse ci crederete adesso. Perché l’era dei miracoli è qui. E in piccola parte ve l’ho dimostrato, mentre voi lo dimostrerete in modo grandioso. Perché la nascita della vostra Coscienza è il vero miracolo. E questo miracolo è iniziato.
In questo momento il vostro attaccamento a Me, in forma fisica, era troppo grande per questo ho dovuto lasciarmi alle spalle questa Forma affinché poteste comprendere chi siete e crederci davvero.
Chi siete? Chi siete? Non l’illusione di questo corpo, di
questa personalità che esiste in un’unica dimensione di realtà… Chiamatemi e ve lo insegnerò. E quando adesso dico “IO”, non intendo la forma incarnata in un corpo.
Chiamatemi sottoforma delle Presenza IO SONO che esiste all’interno di tutti gli esseri e dentro di voi. Questo è il Mio insegnamento mentre in questo giorno di Resurrezione esco di scena. Ma la mia uscita è anche un’entrata. Una porta si apre, un’altra si chiude. Una si chiude e un’altra si apre. Le vie d’accesso sono per sempre aperte. Aprite adesso la porta del vostro cuore, come Yogananda vi ha chiesto di fare …
“Per Te spalanco le porte del mio cuore… per Te spalanco le porte del mio cuore… notte e giorno, notte e giorno, Ti cerco notte e giorno..”
Vorrei che spalancaste il vostro cuore a tutta la vita, un cuore più spalancato che mai. Aprite i cuori a ciò che conoscete, ma anche a ciò che ancora non conoscete. In questo modo sbocciano i misteri della vita e accadono miracoli.
Lasciate andare i limiti della mente piccola e meschina, tutti quei limiti che vi tengono nell’illusione della vita. Non sono mai rimasto intrappolato in un corpo e mai sono intrappolato fuori dal corpo. Ciò che vi causa sofferenza è l’illusione che io fossi il corpo, la stessa illusione che causa la sofferenza nelle vostre vite, in quello che voi dite essere il vostro dolore.
Adesso è il momento. E’ tempo che liberiate voi stessi di modo da poter liberare l’universo.
L’universo vive in voi e non vi serve altro che aprire gli occhi per vedere, aprire i cuori per vedere, per rivelarlo affinché tutti lo vedano. Questo è il Mio lavoro con voi, ora.
Il nuovo compito è iniziato. Così come nel giorno di Pentecoste lo Spirito Santo discese 40 giorni dopo la morte di Gesù, ora è il tempo che lo Spirito Santo in voi, lo Spirito di Dio, l’Atman interiore, si risvegli in tutta la sua bellezza miracolosa. Se riuscite a vedere la bellezza interiore dentro di voi, la riuscite a vedere anche tutt’intorno. E riuscite anche ad entrare nel cuore della materia e trasformarla.
Ascoltate, ascoltate intorno. Cosa sentite? Guardatevi intorno: cosa vedete? Percepite ciò che avete dentro: che cosa sperimentate? Che cosa sta dicendo il cuore? Potete vivere centrati in quel luogo in ogni istante? Dite che è troppo doloroso farlo? Ma quanto più doloroso è vivere senza cuore? Fatevi questa domanda, non solo per voi stessi ma per tutti coloro che avete intorno e che contano su di voi per aprire questa via d’accesso che mostra la realtà.
E’ finito il tempo di vivere a metà. Vivere a metà è la morte stessa.
Se davvero morite a voi stessi, rinascete a tutto ciò che è. Ecco ciò che sono qui ora ad insegnarvi. Vi prego di custodire questo insegnamento nel profondo di voi stessi e vi prego d’insegnarlo a tutti coloro che incontrate. Perché è l’unico insegnamento che ora conta. Tutto il resto è asilo.
Si. La vita è un gioco… giocatela! Il Mio amore è con voi. Qualsiasi forma, qualsiasi nome vedete non è importante. IO SONO VOI, ecco ciò che conta.
Om bhur bhuva svaha... tat savitur varenyam... bhargo devasya dhimahi... dhyoyona prachodaya....
om asatoma satgamaya, tamasoma jyotirgamaya, mrityorma amritamgamaya...
om loka samastha sukhino bhavantu...
om shanti shanti shanti...
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Canalizzatrice: Kiara Windrider
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Articoli su Satya Sai Baba:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=satya+sai+baba
domenica 24 aprile 2011
Il sogno della spiritualità laica visto con gli occhi dell’ecologia profonda…
Nell'immagine di Franco Farina: l'allegoria della vita, ovvero "Metafora umana barocca"
Il sogno della spiritualità laica visto con gli occhi dell’ecologia profonda…
• L’articolo che segue fu originariamente scritto come racconto di un sogno realmente fatto, all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso, in cui avevo visto vividamente con immagini simboliche il percorso dell’evoluzione dell’uomo. Molto somigliante come schema al famoso passaggio degli Yuga induisti. Successivamente lo rielaborai in forma di presentazione dell’incontro Convegno della Rete Bioregionale Italiana, tenuto a Calcata il 9.10.11 Maggio del 2003. A quel tempo fu pubblicato sull’ultimo numero del Bullettin del Circolo Vegetariano VV.TT. (che ospitava la manifestazione) in seguito lo ripresi per estrinsecare il significato ed il senso dell’ecologia profonda e della spiritualità laica in varie Tavole Rotonde, sempre sul tema bioregionale, che si tennero in diversi luoghi del Lazio (Roma compresa).
Purtroppo, o per fortuna, la visione ecologista evocata nel testo non ottenne mai un chiaro riconoscimento da parte dei membri “storici” della Rete Bioregionale, molto tesi ad avvalorare le tesi americane del bioregionalismo, soprattutto quelle “poetiche”sostenute da Gary Snyder. Ciò nonostante ricordo che nel 2008 ricevetti un commento da un ecologista profondo italiano, Guido Dalla Casa, che scrisse: “Ho molto apprezzato l’articolo. Forse ti interesserà questo libro (ebook) da me scritto per Arianna Editrice: L’Ecologia Profonda….(omissis)”
In quel momento non ero interessato a leggere libri sull’argomento perché ritenevo, e ne son convinto tutt’oggi, che il bioregionalismo e l’ecologia profonda possano essere solo una pratica di vita.. Un’esperienza personale di fusione nell’esistente e negli elementi, portata avanti attraverso la ricerca degli aspetti segreti della psiche e collaudata per mezzo di un rapporto intimo con le piante, gli animali, gli umani. Insomma l’ecologia profonda secondo il mio sentire è come la spiritualità laica, come il volo di un uccello nell’aria che non lascia tracce o sentieri.. ma divenendo noi stessi uccello possiamo conoscere….
Infatti risposi a Guido: “Caro Guido, certo conosco queste edizioni... ma sai io faccio parte di un filone bioregionale "pratico", sono membro indipendente ed autonomo della Rete Bioregionale Italiana in cui stanno quasi esclusivamente neo contadini, eretici eremitici, artisti senza arte nè parte, scrittori e poeti autistici, anarchici del pensiero o simili. L’ecologia del profondo se viene assunta come una teoria, che si può spiegare, con indirizzi culturali e regole prescritte, non è diversa da una religione... per questa ragione sono poco propenso alla lettura di breviari e bibbie.. Se dovessi esprimere un modo di appartenenza "canonica" direi che mi interessa poco la teologia e molto di più la mistica. Con questo non nego il valore di tesi astratte che possono supportare i valori bioregionali (il pensiero è esso stesso energia). Ma la pratica è essenziale e primaria ed essa non risponde a "must" bensì si adegua alle situazioni del momento, coglie nel contingente la sua via, è un navigare a vista... Ti invito a partecipare agli incontri che di tanto in tanto organizziamo. Grazie per avermi scritto e salutami gli amici che mi hai menzionato. Ciao"
Oggi, Pasqua, 24 aprile 2011, parlavo con Caterina Regazzi, la mia compagna di vita,
del sogno fatto tanti anni fa che ancora è impresso nella mia mente e le dicevo di come per me quel messaggio fosse stato chiaro.. e di come avessi cercato di renderlo intellegibile agli amici bioregionalisti sotto forma di un articolo/resoconto… Che però sino ad oggi non so se abbia avuto riscontro e sia stato compreso…. Così lei incuriosita mi ha chiesto di farle avere questo articolo.. L’ho ricercato ed eccolo:
Strettamente parlando, da un punto di vista delle finalità, la spiritualità laica e l’ecologia profonda affondano il loro esistere nella coscienza. L’uomo si è interrogato sulle forze della natura e sulla vita e questo interrogarsi ha prodotto la spiritualità, l’ecologia profonda è un approfondimento in senso materiale di questa ricerca. Entrambi gli approcci partono dall’esistente, dal modo di percepire noi stessi e la realtà che ci circonda, il primo è un approccio in senso metafisico mentre il secondo prende in esame il fisico ma non v’è differenza fra i due aspetti se non nel modo descrittivo.
Nell’ecologia profonda come nella spiritualità naturale si sottintende un ’quid’ che impregna le trame della vita. Tale ’quid’ è stato descritto come sorgente di tutte le cose, indipendentemente dal chiamarlo ’spirito’ o ’forza vitale’. Dall’interrogarsi iniziale siamo giunti a tutte le filosofie gnostiche, alle religioni d’oriente come pure alle grandi religioni monoteiste in cui, sia pur con angolazioni differenti, si inneggia al grande mistero della vita, questa è anche l’esigenza dell’ecologia che sempre tiene in conto il delicato equilibrio dell’insieme delle manifestazioni vitali.
Spesso mi son trovato a descrivere l’esigenza di estrinsecazione spirituale dell’uomo come la nascita della prima virtualizzazione. Attraverso il pensiero e la speculazione intellettuale è infatti sorta la virtualità, l’immaginare, il presupporre vero sulla base di un pensiero (di un credere) e questa proiezione, una ’vis’ umana specifica, è forse presente anche nel resto dei viventi, chissà? Ad esempio nelle teorie del karma si descrive la vita individuale degli esseri come un percorso evolutivo che parte da una scintilla dell’intelligenza che poi si differenzia in miriadi di forme, a volte contrapposte, che son però strettamente collegate l’una a l’altra ed in continua ascesa verso la stessa finalità. Una unità questa che non è mai venuta meno anche durante il cosiddetto "percorso karmico" ma per via dell’illusione, ovvero la virtualità del pensiero, appare disgiunta ed imperfetta (e quindi perfettibile?). L’ecologia profonda, dal punto di vista fisico, è un aiuto a capire che non c’è nel contesto generale della vita un dietro od un avanti che non sia strettamente consequenziale, che non compartecipi della stessa sostanza di base e che perciò è impossibile scindere, pena l’estinzione stessa della vita.
Ed ora una domanda: come faremmo a vivere su questa Terra se tutti decidessimo di ritirarci in eremitaggio, di ritornare alla terra come si dice in gergo, senza immediatamente sconvolgere, distruggere definitivamente, il già precario equilibrio di questo pianeta?
La Terra ospita ormai diversi miliardi di persone, perlopiù riunite in aree urbane, è pur vero che parecchie specie animali sono in netta diminuzione ma per contro molte di quelle addomesticate dall’uomo (essenzialmente per scopi voluttuari o di carenza affettiva) superano in numero gli umani stessi e come gli umani che vivono nelle città anch’essi son concentrati in grandi allevamenti. Se ognuno di noi dovesse andare a vivere in campagna, immaginando una società egualitaria, avremmo forse a disposizione non più di duecento metri di terreno a testa (considerando le zone desertiche, le foreste, i ghiacciai, le alte montagne, etc.) se in più volessimo portare con noi anche i nostri "pets" dovremmo dividere quel piccolo spazio con cani e gatti, se poi volessimo mangiar carne dovremmo dividere ulteriormente la nostra casa con pecore, mucche, conigli, maiali, etc. Si fa presto ad immaginare la calca che si verrebbe a creare nei nostri duecento metri quadrati di terra, non solo ma come potremmo produrre in quel piccolo orticello abbastanza cibo per tutti i membri della nostra personale comunità rurale?
Va da sé che questo tipo di scelta è impensabile per la massa come pure, per altre ragioni persino più serie, è impensabile che la vita possa continuare a lungo sul pianeta se continuiamo a sfruttare le risorse per soddisfare le esigenze di consumo parossistico dei grandi agglomerati urbani.
I lemming, quel popolo di roditori che in caso di sovraffollamento periodicamente emigrano in massa, avrebbero già intrapreso il loro viaggio finale (che come tutti sappiamo finisce nelle gelide acque del mare del nord) per riequilibrare la natura. In parte un tale comportamento autodistruttivo sta avvenendo anche nella nostra società, con l’aumento delle guerre, dei suicidi, delle perversioni, della stupidità. Ma non è ancora sufficiente a trovare quell’equilibrio naturale di sopravvivenza e questo perché l’uomo ha l’arroganza di ritenersi un essere "superiore" alle altre specie e perciò ogni soluzione deve comprendere la continuazione del gioco attualmente in programma e cioè la fissità della nostra specie come dominante.
Ma a questo punto re-inserisco il concetto di "spiritualità naturale o laica". A dire il vero questa spiritualità non può assomigliare punto alla precedente spiritualità religiosa ma deve necessariamente tener conto del contesto vitale in se stesso, ovvero dell’ecologia. Una spiritualità ecologica in cui non si perseguano scopi immaginari (paradisi, inferni, etc.) ma in cui ci si occupi esclusivamente del presente stato dell’esistenza. Una presa di coscienza ’individuale’ di come è possibile il riequilibrio nel contesto della vita senza ritenere che la nostra sia una funzione di controllo, di dominio (o di sudditanza ad una ipotetica divinità altra). Ognuno di noi dovrebbe già da ora affrontare il suo personale corso di sopravvivenza sapendo che tutto quello che noi rubiamo oggi dovrà sicuramente essere pagato domani, questo nel caso del sovrappiù, mentre se il nostro respirare, mangiare, crescere rientra nell’insieme del vivere, respirare, mangiare di ogni altro essere vivente potremmo finalmente goderci la vita, senza aver colpe da espiare, senza dover abbandonare il nostro modo di vita urbanizzato e fortemente sociale che -evidentemente- salvo il famoso riequilibrio di cui abbiamo detto, ha contribuito alla fioritura di questa bellissima nostra specie.
In questa fase della storia millenaria dell’uomo abbiamo privilegiato il secondario, il superfluo, a scapito del primario, ovvero il cibo, l’acqua, l’aria. E’ importante per noi esseri umani integrati analizzare le ragioni di questo sviamento. Uno sviamento che senz’altro è stato necessario per scoprire il valore di tesi astratte come l’arte, la scrittura, l’estetica, l’etica, ma che non può continuare ad occupare tutto lo spazio possibile del nostro esistere. Ad esempio dobbiamo essere consapevoli dello sforzo e del significato profondo insito nella ricerca e produzione del nostro cibo quotidiano.
Descrivo ora l’excursus storico della nostra evoluzione. La storia dell’uomo è molto semplice e rispecchia i quattro mutamenti fondamentali della vita. L’uomo nella sua corsa evolutiva compie quattro salti stagionali. All’inizio egli succhia il latte, alla base del latte c’è la verdura e la carne e ciò diviene il suo cibo, poi ancora oltre c’è la terra ed ecco l’uomo che la divora ma oltre la terra c’è lo spirito e l’uomo nutrendosi di "spirito" completa un altro ciclo di spirale nella scala dell’evoluzione. Questa simbologia può essere tradotta così: il latte rappresenta il momento in cui l’umanità si pone reverente verso la nutrice, la natura, che lo accudisce e lo sostiene nel suo grembo (potremmo dire che corrisponde al momento del "paradiso terrestre"); subentra poi la capacità di auto-sostenersi e di ricorrere a tecnologie appropriate per ricavare da se stessi il nutrimento (corrisponde al momento della fondazione patriarcale); ecco quindi il momento del massimo sviluppo tecnologico e sociale in cui l’uomo tende a divorare, a consumare, persino la terra che lo sostiene (il momento della decadenza consumistica e dell’idolatria scientifico religiosa); infine viene il momento della coscienza indifferenziata, l’uomo vien toccato dallo "spirito" si compenetra in esso e ritrova la sua unità primigenia (corrisponde al quid originario, alla consapevolezza di Sé), il ciclo si ripete passo dopo passo.
E’ evidente che questo momento storico è segnato da un grande balzo fra il massimo del materialismo ideologico o religioso a quello di un congiungimento alla consapevolezza non duale.
Come possiamo affrontare condizioni o contingenze apparentemente diametralmente opposte? Innanzi tutto c’è da considerare una cosa: la spinta evolutiva nell’uomo non è indotta da ideologie di massa, il pensiero di massa serve solo al mantenimento della compattezza psicofisica della struttura-specie, l’indice del cambiamento è sempre e solo rappresentato da forme pensiero, pseudopodi, che si irradiano verso possibili sbocchi evolutivi, questi pseudopodi non rappresentano che una piccolissima percentuale della massa, si tratta di minoranze….. Le due minoranze attualmente in antitesi, nel "programma" di sviluppo dell’intelligenza umana, son rappresentate da una parte dall’accentramento individuale del potere (lobby ideologiche ed economiche auto-foraggianti) e dall’altra da una rete smagliata di piccole persone che emanano forme pensiero collegate al tutto (una sorta di sincretismo universale).
Questi cicli o percorsi storici si manifestano allo stesso tempo sia nell’arco di una sola vita individuale che in stagioni o onde storiche, ere cosmiche.
Mi sembra che questo momento di transizione, fra una condizione e l’altra dell’umano, sia dedicato all’aspetto superativo di ogni sovrastruttura di pensiero, un azzeramento dei canoni precostituiti. Infatti oggi come non mai la pulsione verso l’uscita dagli schemi fissati provoca uno stato sismico mentale (scossoni psichici) al corpo-massa dell’umanità. Basterebbe sapere che, come avviene nel processo realizzativo del sé, ogni singola cellula del corpo sociale umano deve essere toccata e deve essere in grado di percepire individualmente la reale possibilità evolutiva in corso. E mentre la tendenza egocentrica agisce sulla massa con meccanismi di aggregazione forzata (vedi la massificazione informativa, politica e ideologica) al contrario "l’aumento" della coscienza avviene sui piani emotivi individuali. Dobbiamo essere consapevoli di ciò quando, come precursori, proponiamo un indirizzo bioregionale che non potrà certamente usare i mezzi della controparte ma deve comunque comprenderli organicamente e da lì evolversi. Solo così può sciogliersi il senso di differenza e la coscienza può ri-trovare il suo spazio. L’interno dell’uomo è ancora tutto un mondo da esplorare ma anche l’esterno è altrettanto infinito ed inconoscibile. Per questo si ripropone sempre la via di mezzo, la moderazione, come unica strada possibile per la continuità della specie. La consapevolezza non-duale integra non divide. E’ per questo che nell’ecologia del profondo e nella spiritualità laica si narra del ritorno alla Terra, ascoltandone il suo messaggio, pervenendo così a quell’integrazione con essa. Godendo della silenziosa gioia di vita, qui e d ora. Una gioia che non ha costrutto, nessuna causa, nessun meccanismo da soddisfare, nessun possesso, solo è…. Si chiama esistenza.
Ma attenzione… tale visione non ipotizza il ritorno al primitivismo bensì individua nelle attuali condizioni della società avanzata l’occasione di un riequilibrio. La continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede una chiave evolutiva, una comprensione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta (forse sarebbe meglio dire con l’universo) l’esperienza vita. Questa è la scienza dell’inscindibilità della vita. Ne consegue che anche l’economia umana può e deve tener conto di questa visione per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga ma che sia in sintonia con i processi vitali. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: "E’ ciò ecologicamente e spiritualmente compatibile?" I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, come pure la socialità e la cultura, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità. Se questo stimolo si manifesta nella mente umana allora sarà necessario un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola "riconversione ecologica" favorirà il superamento dell’attuale stato di "enpasse" impartendo grande spinta allo sviluppo economico e sociale. Una grande rivoluzione comprendente il nostro far pace con il pianeta e con gli esseri viventi che lo abitano.
Paolo D’Arpini
Referente P.R. della Rete Bioregionale Italiana – circolo.vegetariano@libero.it
http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/
…….
Vivi nella Gioia, in amore, anche tra coloro che odiano.
Vivi nella Gioia, in salute, anche tra coloro che sono malati.
Vivi nella Gioia, in pace, anche fra coloro che sono ansiosi.
Vivi nella Gioia, senza possedere nulla, simile agli esseri di luce.
Colui che vince semina odio, perché il vinto soffre.
Abbandona ogni pensiero di vittoria e di sconfitta e trova la Gioia!
Osho
……..
Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni ed i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d’incontri
se il pensiero vola alto
e un sentimento fermo
guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni no certo,
né nell’irato Nettuno incapperai,
se non li porti dentro.
Se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti.
Quando nei porti, finalmente
e con che gioia, toccherai terra
tu per la prima volta.
Negli empori fenici indugia e acquista
madreperle, coralli, ebano ed ambre.
Tutta merce fine, ed anche profumi inebrianti,
d’ogni sorta, più profumi inebrianti che puoi.
Va in molte città egizie,
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca.
Raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e
che da vecchio metta piede sull’isola,
tu, ricco dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei non ti saresti messo in viaggio.
Che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio,
con tutta la tua esperienza addosso,
già tu avrai capito
ciò che Itaca vuole significare!
Costantino Kavafis
Scippo continuato sulle strade d'Italia... ci pensano i tutori dell'ordine costituito....
Statali e parastatali uniti per spolpare l'essere umano indifeso:
Lo scippo perfetto sulle strade d’Italia... 14 milioni di multe, 426mila ipoteche, 3,9 miliardi di incassi
Tre miliardi e novecento milioni, tanto contano d’incassare i Comuni italiani dalle multe stradali. L’Ici portava nelle casse comunali solo 2 miseri miliardi. Le multe sono ormai, di fatto, una tassa. E anche gravosa. Questa montagna di multe, 14 milioni, sta piegando però le spalle dei cittadini-automobilisti. Sono un milione e mezzo, ormai, gli immobili con un’ipoteca giudiziale iscritta al registro immobiliare, 426 mila le ipoteche degli ultimi tre anni. E una parte consistente delle iscrizioni dipende dalle contravvenzioni stradali entrate a ruolo.
Ma di multe I Comuni sopravvivono, sono una necessità assicurano i sindaci degli 8094 Comuni italiani. Novantun euro è il valore medio della multa comminata in Italia, ma al momento in cui arriva la cartella esattoriale già ne costa duecento grazie a interessi, more e aggio applicati immediatamente (l’aggio è il guadagno di Equitalia, il 9 per cento della cifra contestata). Un divieto di sosta non pagato nel 2001, 38 euro, e passato indenne da ogni contestazione avanzata, dieci anni dopo è una cartella da 363,53 euro. Un aumento di quasi il mille per cento. Essere multati se si infrange il codice della strada è giusto e doveroso. Senza sarebbe il far west. Ma l’uso che le amministrazioni comunali fanno delle multe, aumentando o diminuendo il “tasso di tolleranza” nei confronti degli automobilisti indisciplinati a seconda delle esigenze di bilancio, è quello che si definisce un uso improprio. In più, a questo uso scorretto, si aggiunge la figura delle società che riscuotono le multe e che sono dotate di poteri praticamente illimitati. Il cittadino è impotente. Non può difendersi.
A Mantova, 48 mila abitanti, le contestazioni sono state 66 mila per 3,7 milioni di incassi. A Firenze le sanzioni da autovelox sono state centomila in più e il sindaco Matteo Renzi si è ritrovato 52 milioni di euro a budget dopo averne preventivati 42. A Roma lo staff del sindaco Gianni Alemanno ha annunciato con fierezza che nel 2010 l’Ufficio contravvenzioni ha comminato tre milioni e 631 mila multe: 731 mila in più dell’anno precedente, 1,3 multe per residente. Le telecamere sulle corsie preferenziali romane hanno avvistato 2000 infrazioni al giorno, altre 2000 multe sono arrivate quotidianamente per l’invasione delle zone a traffico limitato. Il Campidoglio incasserà 190 milioni di euro, nonostante in campagna elettorale Alemanno avesse annunciato che i vigili romani avrebbero smesso di fare verbali ma a lui, probabilmente le multe non le fanno. Carla Rufini, giudice di pace a Roma, spiega che “il cittadino è stretto tra il contribuito obbligatorio, i ritardi abissali degli uffici giudiziari e il nuovo codice della strada. Non può che perdere”. E cittadini lo sanno, infatti, i ricorsi nell’ultimo anno sono crollati. Contributo obbligatorio, nuovo codice della strada, tutte scelte del governo in carica che tolgono potere al cittadino-automobilista. Il contributo unificato per attivare un ricorso al giudice di pace è stato istituito nel gennaio 2010 e chiede almeno 41 euro per una multa che può valerne 38. Meglio rinunciare ovviamente. Con il nuovo codice stradale il giudice di pace può concedere la sospensiva a un’azione di riscossione solo se all’udienza sono presenti entrambe le parti. “Il Comune e la prefettura di Roma non si presentano mai”, spiega l’avvocato Riccardo Galdieri. Il giudice non può sospendere e l’azione della Gerit inesorabilmente procede.
Le storie che si raccolgono nei tribunali civili e di pace, negli uffici a difesa di consumatori e contribuenti o agli sportelli dei riscossori rendono visibile il concetto di “giustizia impossibile” rispetto a una sanzione stradale. “Un nostro associato aveva ottenuto dal giudice l’annullamento di una cartella esattoriale, gli hanno notificato lo stesso il fermo dell’auto”, racconta Claudio Faielli, presidente della Federconsumatori Lazio. “Ho in mano un giudizio civile definitivo che da tre anni intima alla Gerit di restituirmi 770,45 euro non dovuti”, racconta Emilio Colombino, direttore del canale Nuvolari su Sky, “da tre anni mi rimpallano tra l’Agenzia delle entrate e Gerit. Ho desistito”. Il notaio Pacifico Spagnoletto rivela: “Mi sono dovuto occupare di ipoteche iscritte su beni immobiliari che non erano più nella proprietà del multato”. A Roma immobili da un milione sono stati vincolati per 500 euro di debito, a Napoli una cautela giudiziale da 4 mila euro ha fatto saltare una transazione su un appartamento da 400 mila. Ancora il notaio Spagnoletto: “Equitalia nelle trascrizioni commette errori e spesso non controlla gli atti che sottoscrive: per mettere un’ipoteca sul posto auto di un protestato ha vincolato l’intero parcheggio di dieci persone”. “La tensione è alta, prevedo una pioggia di ricorsi”, dice il legale.
All’Agenzia delle Entrate assicurano che controlleranno i casi segnalati “e se avremo sbagliato interverremo”. Giorgio, 39 anni, cassintegrato, racconta: “Il mutuo si mangia tutto lo stipendio e le multe di quattro anni fa sono il mio incubo: debito triplicato, pago la rata ogni mese e la quota non scende mai”. Sono molti i casi di persone mai avvertite dell’atto di ipoteca sulla casa. I funzionari dell’Agenzia: “Il sistema delle notifiche ha problemi, ma non dipende da noi. Equitalia spesso è vittima del contorno istituzionale che non funziona”. Le poste, i comuni, le prefetture, le cancellerie dei giudici di pace. Come racconta Repubblica in una lunga inchiesta. Certo, la colpa sarà della giustizia lenta, della burocrazia o della Gerit o di Equitalia che abusano dei loro poteri. Sarà la colpa dei sindaci costretti a far quadrare i bilanci e anche dei cittadini che infrangono il codice della strada. Ma quando si commette un’infrazione il cittadino paga, salato. Le altre colpe, lentezze e abusi, non le pagano i Comuni o le agenzie di riscossione, le pagano sempre i cittadini, con l’aggiunta di interessi, more e aggio.
Riccardo Galli
http://www.blitzquotidiano.it/economia/multe-scippo-ipoteche-strade-831965/comment-page-1/#comment-79166
sabato 23 aprile 2011
Noemi Longo allo specchio e la … farina del suo sacco!
(Nella foto: Fiore di Bosco di Gustavo Piccinini)
• Scrivo, e dunque Signori, vi confido che questo è indice di follia tanto più che la pratica della lettura.
Dichiaro di non aver mai letto questo libro e di non riconoscerne autore alcuno, titolo ne artefice autentico.
Dall'anonimo libro si costruisce l'edificio, come fosse la cattedrale immaginifica, come fosse realmente quel santuario del culto umano che da sempre guida la coscienza dell'uomo.
Unendo presente e futuro passato in un solo tempo, conciso e disteso, un libro si sottrae alla parola muta affinchè si possa rigenerare nella pura immagine filmica dell'intelletto umano.
Quando gli accordi non si cercano, si trovano perchè quando si persegue il pensiero si ci accorda per recuperare le redini.
Dai tempi in cui la priorità era trovare punti di riferimento, alla volontà dei tempi che richiedono di doverli perdere tutti contemporaneamente.
Riprendetevi gli occhi e prestate ascolto, perchè per risalire fin qui non bisogna chiedersi dove si sta andando, ma domandarsi, dove si era rimasti.
....Come se tecnica ed evoluzione progredissero insieme...
Noemi Longo
..............
Post scriptum
Dopo che avevo commentato questo testo di Noemi Longo con la domanda "... farina del tuo sacco?"
Ecco la sua risposta: "A Paolo vorrei dire che purtroppo o per fortuna a me sembrerebbe essere farina del mio sacco, e anche se non posso dire con certezza la farina di chi sia, nel mio sacco sembra comunque si contenga"
• Scrivo, e dunque Signori, vi confido che questo è indice di follia tanto più che la pratica della lettura.
Dichiaro di non aver mai letto questo libro e di non riconoscerne autore alcuno, titolo ne artefice autentico.
Dall'anonimo libro si costruisce l'edificio, come fosse la cattedrale immaginifica, come fosse realmente quel santuario del culto umano che da sempre guida la coscienza dell'uomo.
Unendo presente e futuro passato in un solo tempo, conciso e disteso, un libro si sottrae alla parola muta affinchè si possa rigenerare nella pura immagine filmica dell'intelletto umano.
Quando gli accordi non si cercano, si trovano perchè quando si persegue il pensiero si ci accorda per recuperare le redini.
Dai tempi in cui la priorità era trovare punti di riferimento, alla volontà dei tempi che richiedono di doverli perdere tutti contemporaneamente.
Riprendetevi gli occhi e prestate ascolto, perchè per risalire fin qui non bisogna chiedersi dove si sta andando, ma domandarsi, dove si era rimasti.
....Come se tecnica ed evoluzione progredissero insieme...
Noemi Longo
..............
Post scriptum
Dopo che avevo commentato questo testo di Noemi Longo con la domanda "... farina del tuo sacco?"
Ecco la sua risposta: "A Paolo vorrei dire che purtroppo o per fortuna a me sembrerebbe essere farina del mio sacco, e anche se non posso dire con certezza la farina di chi sia, nel mio sacco sembra comunque si contenga"
venerdì 22 aprile 2011
Ecologia alimentare e picco della salute – Durata della vita umana e qualità della vita vanno d’accordo?
Ci troviamo di fronte a quello che è stato definito il 'picco della salute': la vita continua ad allungarsi ma la vita in salute si accorcia drasticamente come, tra l’altro, non aveva mai fatto prima. La nostra salute sta rapidamente deteriorandosi per l’aumentare di patologie cronico-degenerative fra cui, in primo luogo il cancro. Eppure, mentre si punta l'attenzione sulla ricerca di nuovi farmaci, non ci si interroga adeguatamente sulle cause di questo male. (C.M.D.)
Nel nostro paese, a partire dal 2003 vi è un crollo dell’aspettativa di vita in salute.
Una delle più frequenti obiezioni che viene mossa a noi medici 'allarmisti' è che, in barba ai rischi ambientali, la speranza di vita – almeno nei paesi occidentali – non solo è cresciuta, ma sta ulteriormente aumentando.
Sembrerebbe quindi che i veleni (metalli pesanti, agenti cancerogeni, diossine, particolato ultrafine, pesticidi, radiazioni...) per i quali tanto ci agitiamo, non fossero poi così pericolosi né in grado di danneggiarci più di tanto.
Forse, ancora una volta, siamo invece proprio noi ad avere ragione: andate sul sito della Commissione Europea per la Salute e scegliete, come indicatore, l’aspettativa di vita alla nascita (Life expectancy at birth) e l’aspettativa di salute alla nascita (Health life years at birth), cliccate in corrispondenza di “Italia” e questi sono i grafici che visualizzerete:
Aspettativa di vita alla nascita
Aspettativa di vita sana alla nascita (uomini)
Aspettativa di vita sana alla nascita (donne)
È chiaro per tutti che nel nostro paese, a partire dal 2003 vi è un crollo dell’aspettativa di vita in salute, crollo che è ancora più repentino nelle donne che non nei maschi: la vita continua ad allungarsi ma la vita in salute si accorcia drasticamente come, tra l’altro, non aveva mai fatto prima.
Cosa sta succedendo? È evidente che la nostra salute sta rapidamente deteriorandosi per l’aumentare di patologie cronico-degenerative fra cui, in primo luogo il cancro, che purtroppo colpisce non solo gli anziani, ma sempre più spesso giovani e bambini. Questo dato, del resto perfettamente coerente con l’aumento del 60%, nel consumo di farmaci di classe A nel nostro paese dal 2000 al 2009, dovrebbe suscitare estrema attenzione non solo fra cittadini e addetti ai lavori, ma ai più alti livelli istituzionali se non altro per i costi economici ed assistenziali che tutto ciò comporta.
La vita continua ad allungarsi ma la vita in salute si accorcia drasticamente.
È questo crollo della speranza di vita in salute che il Prof Ugo Bardi, ha definito, analogamente al picco del petrolio, il “picco della salute”.
Le riflessioni che tutto ciò , in qualità di medico oncologo mi suscita sono tante, ma la prima è che mi sembra davvero paradossale che non ci si interroghi adeguatamente sulle cause di questo fenomeno, quasi che noi medici (ed in particolare noi oncologi che pure abbiamo sviluppato tanta sensibilità nei confronti della qualità della vita dei nostri pazienti), abbiamo di fatto dimenticato che la miglior qualità di vita si gode semplicemente quando non si ha bisogno di noi, né delle nostre cure, esami o farmaci anche se sempre più 'intelligenti'...
In questo periodo poi in cui da ogni dove siamo bersagliati da richieste di fondi per la ricerca sul cancro, vorrei fare a tutti una domanda: pensiamo davvero che sia questa la strada da battere per vincere questa malattia o non sarà che così facendo puntiamo a cronicizzare il cancro, ma non a debellarlo?
Il Presidente Nixon firmò nel 1971 il National Cancer Act, un solenne atto con cui dichiarava di voler sconfiggere il cancro, e Gaylord Nelson fu l’unico membro del Senato a votare contro, quando gli fu chiesto ragione di ciò disse: “semplicemente non riuscivo a vedere quale era la logica; pensavo che stessimo promettendo alla gente cose che non saremmo mai stati in grado di mantenere”. Oggi, nel 2011, dopo 40 anni a chi dobbiamo dare ragione?
In U.S.A fino al 2005 sono stati investiti oltre 50 miliardi di dollari nella guerra contro il cancro, ma è sotto gli occhi di tutti che, se da un lato diminuisce l’incidenza di alcuni tipi di tumore (specie quelli correlati al tabagismo, abitudine fortunatamente in diminuzione specie nei maschi), dall’altro ci si ammala sempre di più per tumori alla prostata, testicolo, mammella, tiroide, linfomi, melanoma, pancreas, fegato… e soprattutto si ammalano sempre più giovani e giovanissimi.
Il crollo dell'aspettativa di vita in salute è ancora più repentino nelle donne che non nei maschi
Proprio in questi giorni è comparso sui giornali di Brescia che in quella città vi sono state in un solo anno ben 60 nuove diagnosi di cancro fra bambini ed adolescenti, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente: chi non si preoccuperebbe davanti a tali numeri? Certo, per alcuni tipi di tumore, anche in stadi avanzati, qualche miglioramento della sopravvivenza è stato raggiunto: ma a che prezzo, sia in termini di effetti collaterali che economici?
Un articolo recente ha valutato che a New York negli anni ’90 si poteva prolungare di 11,5 mesi la vita di un paziente affetto da tumore al costo di 500 $, nel 2004, per lo stesso tipo di cancro e nel medesimo stadio, erano disponibili cure in grado di prolungare la vita di 22,5 mesi al costo di 250.000 $. Il ricercatore R.W Clapp che riporta questi dati si spinge oltre ed afferma: “C’è uno straordinario profitto dell’industria farmaceutica in generale e la chemioterapia attualmente in uso o all’orizzonte è uno dei campi più promettenti... [...] La “target therapy” (terapia mirata o intelligente, n.d.r.) come descritta da Hanahan e Weinberg è il Santo Graal delle multinazionali del farmaco e ci si aspetta che il numero di persone affetta da cancro in U.S.A raddoppierà nelle due prossime decadi”.
Davvero possiamo onestamente pensare di poter sostenere questi costi e, soprattutto, che così facendo si apra un reale spiraglio nella guerra contro il cancro? Siamo in tanti fra 'addetti' e 'non addetti' ai lavori a ritenere che questo approccio sia perdente e vorremmo che si invertisse al più presto la rotta, o che per lo meno la ricerca di efficaci terapie fosse accompagnata da pari investimenti per la rimozione delle cause del cancro: in U.S.A. il National Cancer Institute investe meno del 3% per la reale prevenzione della malattia e l’America Cancer Society addirittura meno dello 0.1 %... Qualcuno può onestamente ritenere che nel nostro paese siamo messi meglio?
È davvero sensato puntare tutta l’attenzione sulla ricerca di nuovi farmaci, senza di fatto mai puntare l’attenzione sulle cause di queste malattie?
È davvero sensato puntare tutta l’attenzione sulla ricerca di nuovi farmaci, senza di fatto mai puntare l’attenzione sulle cause di queste malattie, evitando fra l’altro di fornire ai cittadini informazioni scientificamente corrette, chiare, complete e dettagliate sui tanti agenti cancerogeni presenti nel nostro habitat?
È ora di passare dalle parole alle azioni: guardiamoci intorno, chiediamoci che ruolo hanno pesticidi, diossine, nichel, cadmio, cromo, piombo, mercurio, benzene, PCB, IPA e gli altri numerosissimi veleni presenti ormai stabilmente non solo in aria, acqua, cibo, ma nel nostro stesso corpo.
È ora di intraprendere azioni decise per ridurre la presenza di tali sostanze nell’ambiente, evitando ad esempio, di bruciare rifiuti o di inzuppare le nostre terre di pesticidi. Non sto inventando nulla di nuovo: nella lettera al Presidente Obama del 10 Aprile 2010 che accompagna il Report commissionato dal governo americano ad un Panel di Oncology Reducing Environmental Cancer Risk, what we can do now troviamo scritte queste parole: “il popolo americano, ancor prima di nascere, è bombardato continuamente da una miriade di combinazioni di esposizioni tossiche. Il Panel La esorta [Presidente Obama] ad esercitare con forza tutto il potere della Sua carica per rimuovere le sostanze cancerogene e gli altri agenti tossici dal nostro cibo, dall’acqua e dall’aria, perché tutto ciò aumenta a dismisura i costi per la sanità, danneggia la produttività della nostra Nazione e devasta la vita degli Americani”.
Non mi sembrano cose difficili da capire; di certo, senza tema di smentita, posso affermare che il cancro da cui certamente - nel 100% dei casi - si guarisce è quello di cui non ci si ammala! Riscopriamo quindi la Prevenzione Primaria, investiamo risorse per ridurre l’esposizione delle popolazioni agli agenti inquinanti e difendiamo una informazione rigorosa, indipendente, scientificamente corretta sui rischi ambientali, solo così potremo sperare di invertire la rotta e risalire la china.
Patrizia Gentilini - ISDE Italia - Associazione Medici per l’Ambiente http://www.isde.it Fonte: http://www.ilcambiamento.it
giovedì 21 aprile 2011
Rilancio della Petizione per il diritto di autodifesa legale
ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
AL SENATO DELLA REPUBBLICA
AL PARLAMENTO EUROPEO
ALLE NAZIONI UNITE
PETIZIONE POPOLARE
PER IL DIRITTO DI AUTODIFESA LEGALE
NOI SOTTOSCRITTI FIRMATARI, QUALI CITTADINI ITALIANI, RITENENDO DEL TUTTO INACCETTABILE E IMMORALE PER UN PAESE DEMOCRATICO L’ ATTUALE SITUAZIONE IN CUI VERSA LA GIUSTIZIA CIVILE, PENALE E AMMINISTRATIVA, NONCHE’ L’ IMPUNITA’ DI CUI GODONO AVVOCATI E MAGISTRATI CORROTTI, CHE OFFENDE LA STESSA CLASSE FORENSE E LA MAGISTRATURA ONESTA
CONSAPEVOLI
DEL PROFONDO BISOGNO DI GIUSTIZIA DEL PAESE, NECESSARIO PER COSTRUIRE UN ORDINE SOCIALE DI PACI-FICA CONVIVENZA CIVILE, SCEVRO DAI CONDIZIONAMENTI DI POTERI OCCULTI E CRIMINALI, NONCHE’ DELL’INDIFFERIBILE URGENZA DI ATTUARE IN CONCRETO IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA DEI CITTADINI DI FRONTE ALLA LEGGE E L’ EFFETTIVO RISPETTO DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’ UOMO, SANCITA NEL 1948 DALL’ ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE,
SOLLECITIAMO
LO STATO ITALIANO A GARANTIRE IL DIRITTO DI AUTODIFESA LEGALE DEI CITTADINI IN OGNI SEDE GIUDIZIARIA, SENZA L’ ONERE DI RICORRERE AGLI AVVOCATI, UNIFORMANDOSI ALLE DIRETTIVE COMUNITARIE, IN MATERIA DI ACCESSO ALLA GIUSTIZIA E ALL’ ART. 6, COMMA 3 , LETTERA C), DELLA CVNVENZIONE EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELL’ UOMO E DELLE LIBERTA’ FONDAMENTALI.
COGNOME E NOME (stampatello) VIA E NUMERO CIVICO CITTA’ FIRMA
http://www.associazioni.milano.it/robinhood/rilancio.htm
mercoledì 20 aprile 2011
Bioregionalismo con sentimento - “Annotazioni sul concetto di spiritualità laica e suo rapporto con l’ecologia profonda”
(Nell'immagine: La Fata degli Elementi di Franco Farina)
Io appartengo al luogo
Ed il luogo mi appartiene.
Io sono il luogo
Ed il luogo è in me.
(Saul Arpino)
Così sente il ri-abitante bioregionale, colui che vive nel ed è in simbiosi con il luogo.
E d’altronde il vero spiritualista laico sente e vede il luogo come se stesso, in questo uniformandosi alla visione dell’ecologia profonda… Infatti io mi occupo del luogo come fosse mio, parlo del luogo come fossi la sua voce. Questo avviene per ogni luogo, un “luogo ideale” in cui si incontrano Yin e Yang, bene e male. Avviene per l’Italia che riconosco come la mia amata patria. Avviene per la Terra che è la mia matrice. Avviene per l’universo spazioso in cui si svolge il mio contesto esistenziale. Avviene per lo Spirito che mi compenetra.
Certo all’inzio questo sentire assomiglia molto ad una opinione, cioè ha la parvenza di un pensiero assunto come vero, ma con la pratica e con il costante e continuo contatto con la natura e con gli altri esseri viventi si percepisce chiaramente che il “tutto” in cui noi siamo immersi è esattamente noi stessi…. Questa consapevolezza sembra maturare pian piano, quasi per gradi… ed all'improvviso succede che…
Secondo i grandi saggi l’opinione è solo un riflesso personale della percezione individuale della verità. Insomma l’opinione è sempre e comunque parziale ed incapace di riferire un’interezza. Ma se siamo in grado di interpretare ogni opinione come un tassello del pensiero universale e cerchiamo di integrarla nell’insieme del conosciuto forse stiamo mettendo in pratica quel “sincretismo” di pensiero auspicabile per il superamento delle ideologie e delle religioni precostituite. Unica discriminante dovrebbe essere la qualità della sincerità in cui l’opinione viene espressa…
Infatti se un’opinione è solo “strumentale” allora non vale nemmeno la pena di considerarla, essa non è nemmeno etichettabile come “opinione” (che già di per se stesso è un termine “riduttivo”) ma possiamo definirla “imroglio giustificativo” teso alla soddisfazione di un vantaggio personale o ideologico… basato sull’assunzione di un pensiero (definito universale). Ciò avviene quando si mente sapendo di mentire o anche allochè non si è andati sufficientemente in profondità nell’analisi interiore!
Per questa ragione punto sul merito della laicità, o equanimità, ed è quanto cerco di affermare in ogni mia espressione… Ma secondo me “laicità” deve presupporre anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro e non possiamo usare la laicità per continuamente controbattere sui punti che a noi sembrano ledere tale principio…
Insomma dovremmo essere laici persino nei confronti della laicità..
Questo atteggiamento mentale, super partes, è decisamente utile ed interessante per l’affermazione di un “sincretismo” che dovrebbe accomunare noi tutti esseri umani nel riconoscimento del pari valore del pensiero che in ognuno si manifesta…
Ah, per quel che riguarda l’ipotetica differenza fra Uomini, Animali od Extraterrestri è solo un fatto di gradiente o predisposizione intellettiva, ma la coscienza che anima queste categorie vitali è la stessa, la possibilità di auto-conoscenza è pure la stessa…
Amo gli animali, amo gli extraterrestri amo ogni forma di vita ed ogni elemento.. ma dovendo perseguire una mia crescita personale (unico presupposto per la crescita universale) vale il detto “ad ognuno il suo lavoro”. Krishna affermò: meglio fallire cercando di compiere il proprio dharma piuttosto che trionfare nell’espletamento del dharma altrui. E dal punto di vista umano, essendo io stesso un uomo, mi occupo della mia auto-conoscenza e lascio agli altri esseri (umani o non umani) di fare la parte che ad ognuno compete!
Tradotto in termini laici significa che per fare il bene di tutti è sufficiente non arrecar male ad alcuno.
Paolo D’Arpini
spirito.laico@libero.it
Io appartengo al luogo
Ed il luogo mi appartiene.
Io sono il luogo
Ed il luogo è in me.
(Saul Arpino)
Così sente il ri-abitante bioregionale, colui che vive nel ed è in simbiosi con il luogo.
E d’altronde il vero spiritualista laico sente e vede il luogo come se stesso, in questo uniformandosi alla visione dell’ecologia profonda… Infatti io mi occupo del luogo come fosse mio, parlo del luogo come fossi la sua voce. Questo avviene per ogni luogo, un “luogo ideale” in cui si incontrano Yin e Yang, bene e male. Avviene per l’Italia che riconosco come la mia amata patria. Avviene per la Terra che è la mia matrice. Avviene per l’universo spazioso in cui si svolge il mio contesto esistenziale. Avviene per lo Spirito che mi compenetra.
Certo all’inzio questo sentire assomiglia molto ad una opinione, cioè ha la parvenza di un pensiero assunto come vero, ma con la pratica e con il costante e continuo contatto con la natura e con gli altri esseri viventi si percepisce chiaramente che il “tutto” in cui noi siamo immersi è esattamente noi stessi…. Questa consapevolezza sembra maturare pian piano, quasi per gradi… ed all'improvviso succede che…
Secondo i grandi saggi l’opinione è solo un riflesso personale della percezione individuale della verità. Insomma l’opinione è sempre e comunque parziale ed incapace di riferire un’interezza. Ma se siamo in grado di interpretare ogni opinione come un tassello del pensiero universale e cerchiamo di integrarla nell’insieme del conosciuto forse stiamo mettendo in pratica quel “sincretismo” di pensiero auspicabile per il superamento delle ideologie e delle religioni precostituite. Unica discriminante dovrebbe essere la qualità della sincerità in cui l’opinione viene espressa…
Infatti se un’opinione è solo “strumentale” allora non vale nemmeno la pena di considerarla, essa non è nemmeno etichettabile come “opinione” (che già di per se stesso è un termine “riduttivo”) ma possiamo definirla “imroglio giustificativo” teso alla soddisfazione di un vantaggio personale o ideologico… basato sull’assunzione di un pensiero (definito universale). Ciò avviene quando si mente sapendo di mentire o anche allochè non si è andati sufficientemente in profondità nell’analisi interiore!
Per questa ragione punto sul merito della laicità, o equanimità, ed è quanto cerco di affermare in ogni mia espressione… Ma secondo me “laicità” deve presupporre anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro e non possiamo usare la laicità per continuamente controbattere sui punti che a noi sembrano ledere tale principio…
Insomma dovremmo essere laici persino nei confronti della laicità..
Questo atteggiamento mentale, super partes, è decisamente utile ed interessante per l’affermazione di un “sincretismo” che dovrebbe accomunare noi tutti esseri umani nel riconoscimento del pari valore del pensiero che in ognuno si manifesta…
Ah, per quel che riguarda l’ipotetica differenza fra Uomini, Animali od Extraterrestri è solo un fatto di gradiente o predisposizione intellettiva, ma la coscienza che anima queste categorie vitali è la stessa, la possibilità di auto-conoscenza è pure la stessa…
Amo gli animali, amo gli extraterrestri amo ogni forma di vita ed ogni elemento.. ma dovendo perseguire una mia crescita personale (unico presupposto per la crescita universale) vale il detto “ad ognuno il suo lavoro”. Krishna affermò: meglio fallire cercando di compiere il proprio dharma piuttosto che trionfare nell’espletamento del dharma altrui. E dal punto di vista umano, essendo io stesso un uomo, mi occupo della mia auto-conoscenza e lascio agli altri esseri (umani o non umani) di fare la parte che ad ognuno compete!
Tradotto in termini laici significa che per fare il bene di tutti è sufficiente non arrecar male ad alcuno.
Paolo D’Arpini
spirito.laico@libero.it
martedì 19 aprile 2011
Come evitare l'estinzione della specie umana con piccoli accorgimenti naturali"
"Uscire fuori dalla morsa si può... se lo si vuole fortemente" (Saul Arpino)
Nucleare.... energia che ci uccide lentamente da oltre 60 anni sul nostro amato pianeta uomini che parlano sempre quando è troppo tardi... ed ancora qualcuno pubblica questioni inerenti ai costi... ed alla (in)sicurezza... dell'energia Atomica
della distruzione della Forza divina del'Amore che lega insieme le particelle nella terza dimensione.
Forse è vero... siamo troppo stupidi per la Madre Terra e il Padre Sole... e per i figli Angeli ma almeno si selezioni un pò meglio il materiale da diffondere e pubblicare se si ha la pretesa di essere avanti nella coscienza spirituale.
I Giapponesi moriranno... come nel 1945 ed hanno attuato la prassi "Sionista"... per tirarsi dietro tutti i Filistei... esploso Sansone... oramai in fusione irreversibile.
Oggi bisogna dire alla gente di non toccare più pesce per i prossimi 500.000 anni,
lo avete capito ...o no?
E non per il solo mare radiattivo ma anche pieno di Pesticidi, diossine, cloroderivati, Disseccanti...
Dobbiamo proteggere i terreni incontaminati, che sono ridotti alle sole montagne
e recuperare l'agricoltura al Biologico, vietando ogni sorta di sostanza estranea alla natura, ovvero Non Biodegradabile chiudere le fabbriche di carne... e, soprattutto... non mangiare mai carne ...
Ed agire come miliardi di formiche per tentare di salvare il salvabile nell'ARCA dei Consapevoli per la sopravvivenza Umana sul Pianeta Terra Bisogna tentare di Mandare le scorie radioattive sulla Luna... se mai qualcuno ci è andato lassù mentre ad Holliwood si produce cinema e televisione per massacrare e illudere le menti delle masse magari anche con il progetto Apollo...
Informiamo più fratelli possibile con la coscienza che informazioni parziali e sottovalutazioni oggi rappresentano atti di incoscenza e favoreggiamento indiretto dei Criminali che governano il disastro globale e lo sterminio Umano sul pianeta Madre Terra.
Mentre pensano di sopravvivere ....grazie al Loro DIO DENARO ed al cibo per ricchi appositamente selezionato... perchè no... Biodinamico
Non entrate nei supermakets Italiani coltivatevi un orto per la sopravvivenza
analizzate l'acqua che bevete e andate a prenderla più in alto possibile controllate la radioattività della terra in cui vivete e Pregate gli Dei che vi salvino più tempo possibile soprattutto... date alla Vita Angeli Consapevoli ... e proteggeteli
educandoli ad agire solo ed esclusivamente secondo le Leggi di Natura quelle che Dio non può violare mentre l'Uomo può violentare, più potente di Ogni Dio
...Ma facendo ciò... può solo farsi del Male ciò è esclusivo delirio di onnipotenza
l'esatto opposto della Libertà che rappresenta la capacità di evitare i condizionamenti al fine di riuscire a seguire le proprie leggi e i propri "istinti" Naturali. regolati da leggi Fisiche perfette ...inviolabili
(oltretutto Costituzionalmente Tutelate)
Saluti Cari
Giuseppe Altieri, Agroecologo
lunedì 18 aprile 2011
Oreste Rutigliano e Fabio Tinelli Roncalli: "La battaglia contro l'eolico pesante ed il fotovoltaico a terra.. continua!"
Nasce il Coordinamento Alto Lazio per le energie pulite e la difesa del paesaggio
Si sta formando un coordinamento fra tutte le associazioni che si oppongono allo scempio del territorio dell'Alto Lazio. Per evitare che amministrazioni sconsiderate e malconsigliate possano distruggere l'ambiente e il pasesaggio con la scusa della produzione energetica. Non mi riferisco solo ai vari bruciatori e inceneritori (vedi il recente caso di Monterosi) ma anche all'eolico pesante ed al fotovoltaico a terra..
A Piansano e nel compresorio vulsinate la battaglia contro l'eolico industriale sembra quasi persa, ecco cosa scrive Massimo del locale comitato antieolico: "Per Piansano ormai le speranze sono svanite, non c'è nulla da fare, i lavori procedono spediti e tra poco le torri faranno "bella" mostra di se'. Cerchiamo comunque di fermare la proliferazione.Un abbraccio a tutti".. Però non sono convinto che il sindaco -novello Brenno- di Piansano riuscirà a completare il suo piano di distruzione sistenmatica dell'habitat.. ritengo che una volta che la popolazione capirà a quali rischi e quali danni verranno inflitti alla casa in cui dimorano essi saranno in grado di opporsi e scacceranno con il ferro colui che vuole guadagnare l'oro sulla pelle dei cittadini... Diamo tempo al tempo....
Comunque l'amico Oreste Rutigliano di Italia Nostra si sta muovendo per un coordinamento efficace, ecco cosa scrive: "Cari amici, la questione eolico nella Tuscia e nell'alto Lazio è ora nella mani di Italia Nostra ed in particolare dell'ing Paolo De Rocchi e di Luciano Meloni, che si muovono con grande abilità nei meandri della regione Lazio. Il gruppo di lavoro della Tuscia lavora a tutto campo e promuove anche la tutela del parco archeologico termale di Viterbo. Si lavoro su di un progetto di circa 5000ettari. Il cui valore è moltiplicato dal tracciato della Francigena che lo attraversa. Il tutto fa capo ad un lancio di Italia Nostra in questo territorio, dove i temi da affrontare sono specifici della Associazione. Che insieme al Comitato Nazionale del Paesaggio è laeder della battaglia contro la " porcata" dell'eolico, voluto e sostenuto da Legambiente e dallo stesso WWF a livello centrale. Si lavora per un convegno alla Provincia di Viterbo su eolico e fotovoltaico ina aree agricole al quale siete tutti invitati!"
Quindi le speranze non sono perse ovunque e comunque... occorre rinsaldare le fila e non demordere.. soprattutto ora che dobbiamo anche combattere contro l'ipotesi del ritorno al nucleare... Vorrei qui ricordare che la produzione energetica -per essere veramente ecologica- dovrebbe essere il più possibile limitata al territorio bioregioanle, si parla insomma di autoproduzione, basata solo su fonti energetiche rinnovabili ma n non comprendenti impianti mastodontici e tecnologicamnte complessi. Insomma un moderato ritorno all'idroelettrico, un eolico compatibile, lungo le autostrade e nelle aree industriali, un fotoviltaico su nuove costruzioni e su capannoni, un biogas da liquami, un ricorso alle biomasse con colture dedicate, etc. ma soprattutto occorre una diminuzione massiccia dei consumi... questa la chiave per uscire fuori dal meccanismo stritolante consumista che rischia di trasformare la Terra in un deserto...
Ritornando al tema dell'eolico pesante scrive Fabio Tinelli Roncalli dell'ass. Via Dal Vento: "Continuano ad arrivare molte richieste di aiuto per l'assalto eolico che sta subendo il Lazio e la Tuscia. Ovviamente noi non possiamo fare molto se non denunciare la situazione, ma forse sarebbe il caso che chi è interessato pensi ad una specie di coordinamento ed azione comune come fatto sull'Appennino dalla Rete di Resistenza sui Crinali"
Insomma le persone di buona volontà non mancano... Sursum corda!
Paolo D’Arpini
P.S. Coloro che vogliono far parte del coordinamento per l'energia alternativa e la tutela del paesaggio possono contattare i numeri:
3355300760 (Fabio) e 336 606009 (Oreste)
Articoli pubblicati contro eolico pesante:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=eolico+pesante
domenica 17 aprile 2011
Viterbo: "Riflessione su Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza, e la nonviolenza.."
Sabato 16 aprile si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro in ricordo di Vittorio Arrigoni, contro la guerra e contro il razzismo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani del libro "Gaza. Restiamo umani" del volontario italiano assassinato.
Sono stati letti anche testi di Hannah Arendt, Primo Levi, Edward W. Said.
Oltre alla commemorazione laica sono stati recitati un salmo ebraico, una pericope evangelica, una sura coranica, per ricordare tutte le vittime delle guerre, dei poteri criminali, del razzismo.
*
Il responsabile della struttura pacifista viterbese, Peppe Sini, ha denunciato lo scandalo di un governo italiano, e di un capo dello stato italiano, che sanno riconoscere la "barbarie terrorista" quando a morire e' un nostro connazionale assassinato da una banda di criminali, ed insieme sono tra i responsabili dei massacri di cui consistono le guerre terroriste e stragiste in Afghanistan e in Libia cui l'Italia illegalmente partecipa, e sono altresi' i maggiori responsabili del massacro dei migranti nel Mediterraneo e della persecuzione dei migranti nel nostro paese, massacri e persecuzioni che sono diretta conseguenza delle scellerate politiche razziste italiane ed europee.
I diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani devono valere per tutti gli esseri umani: il loro rispetto deve essere impegno di tutti gli stati del mondo. E per le istituzioni italiane deve valere altresi' quanto stabilisce la Costituzione della Repubblica Italiana, che si oppone alla guerra e al razzismo, che si oppone alle stragi e alle persecuzioni, che si oppone al terrorismo tanto dei singoli che dei gruppi, tanto dei miseri che dei potenti, tanto dei banditi che dei governi.
Occorre cessare le guerre, occorre il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, occorre costruire la pace e la giustizia con i mezzi della pace e della giustizia.
Occorre che la nonviolenza diventi il fondamento delle relazioni umane, dal livello interpersonale a quello internazionale.
*
I partecipanti all'incontro hanno rivolto un invito alle istituzioni italiane affinche' siano immediatamente abolite le criminali leggi razziste (in primo luogo la scellerata, incostituzionale legge 94/2009) e cessi immediatamente la sciagurata, incostituzionale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan e in Libia.
I partecipanti all'incontro hanno rivolto altresi' un invito a tutte le persone di retto sentire e di volonta' buona affinche' esprimano persuasa e corale, visibile e concreta, l'opposizione del popolo italiano alla guerra e al razzismo, alle uccisioni e alle persecuzioni.
Vi e' una sola umanita'.
Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Con le parole di Heinrich Boll: "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Con le parole di Vittorio Arrigoni: "Restiamo umani".
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Peppe Sini di Azione Nonviolenta
sabato 16 aprile 2011
Trogloditi vegani ed antispecisti a Macerata e Treia...
"Leggete vegano e vegetariano... con Troglotribe"
Carissimi e carissime,
Ultimamente, sabato 26 marzo 2011, nel centro di Macerata, abbiamo apparecchiato un bel tavolo con volantini informativi, libri, manifesti giornali e opuscoli su tematiche vegan e antispeciste.
Come sapete, il nostro intento è quello di sensibilizzare e di offrire le informazioni indispensabili affinché ciascuno abbia l’opportunità di scegliere consapevolmente come porsi rispetto alla questione animale. Questa volta si è unita a noi, per tutta la durata dell’iniziativa, anche Alessia e così abbiamo avuto modo di distribuire più volantini e di renderci più visibili. Con il passare del tempo, contiamo di rendere questi appuntamenti sempre più ricchi, conviviali e aperti. Ma naturalmente, per riuscirci, abbiamo bisogno dell’apporto di tutti e tutte voi.
Grazie mille alle persone che si sono fermate a scambiare opinioni e a prendere materiale, tra cui il nuovo numero della Veganzetta (ricordiamo che è il giornale gratuito di informazione e cultura vegana e antispecista), come sempre ricco e pieno di spunti.
Il prossimo appuntamento è per Sabato 30 aprile 2011 dalle 16 alle 20 in Via Garibaldi a Macerata nei pressi dei cancelli.
Segnalazioni:
Sabato 7 e Domenica 8 maggio 2011 inizia a Treia la Festa dei Precursori del Circolo vegetariano VV.TT. Via delle Sacchette, 15/a – 62010 Treia (Macerata)
Tel. 0733/216293 – circolo.vegetariano@libero.it . Siamo stati invitati a partecipare e abbiamo pensato di intervenire con un tavolo che conterrà materiale informativo su vegan e antispecismo. Potrebbe essere una buona occasione per incontrarci!
Ecco il link della festa: https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYnfBt7lwBpCQFDeGlcEyAtaLlo2SVNw3gFyY5U-xANZjDt5s90gFovR1DylenieA4GZh4P52lwJ9P00Q-Ylo6Rf3EkEqu3DUKrHSBfgVV2NZRIMM1CF2SDSlf2FYqKTPQMDlcNWvNNv0q/s1600/Treia+Locandina+Finale.jpg
Abbiamo pubblicato un nuovo libro dal titolo “L’antispecismo spiegato a mia mamma (al mio vicino, alla mia collega, al mio amico)” Si tratta di un agile volumetto che cerca di diffondere informazioni sull’antispecismo in maniera semplice e chiara, che cerca di smascherare i soliti luoghi comuni (estremismo, intolleranza...) che circolano sui vegan, che cerca di fare chiarezza su tematiche scottanti (sfruttamento, razzismo, impegno sociale, attivismo...)
Fabio e Lella
Per info: troglotribe@libero.it
venerdì 15 aprile 2011
21 aprile 2011: Natale di Roma a Spilamberto... e pure a Roma (Festeggiamenti congiunti)
Tutte le strade portano a Roma... o forse il contrario? Dice l'amica romanissima Noemi Longo... Forse tutte le strada partono da Roma e vanno altrove.. dico io.
E lo dico a ragion veduta, infatti pur essendo nato a Roma ecco che il destino mi ha fatto lasciare irrimediabilmente la patria avita mettendomi sulla strada del pendolarismo in quel territorio che un tempo fu Stato della Chiesa. Faccio avanti ed indrè fra le Marche e l'Emilia Romagna....
Però non dimentico le origini.. e anche quest'anno festeggerò il Natale di Roma, il più semplicemente possibile, nella casa di Spilamberto della mia compagna Caterina Regazzi, anche lei come me nata a Roma e da essa fuggita (o scacciata?) alla ricerca di...
Lo storico latino Varrone riporta la nascita di Roma al 21 aprile del 753 a.C. ma siccome la giornata fu macchiata da un fratricidio, Romolo uccise Remo, o forse per ragioni legate alla qualità del tempo, questo giorno era considerato nell’antico calendario romano “nefasto puro”. Ciò non ostante il 21 aprile da tempo immemorabile era festeggiato con le cerimonie dette “Palilia”, le feste dedicate a Pales antica dea italica protettrice dei pascoli, importanti per l’economia agricola pastorale, in quel giorno la campagna romana veniva benedetta con le ceneri provenienti da un fuoco di paglia per purificare le messi e gli armenti. Mi sembra che questo rito valga la pena di essere ricordato, anche per riportare l’attenzione ai bisogni primari dell’uomo e sul come soddisfarli in modo naturale. Per questa ragione sarei felice se questo Natale di Roma fosse onorato in modo allargato –diffuso, come si dice oggi- in tutto il territorio che un tempo fu romano, senza delineare uno specifico areale ma lasciando alla fantasia di ogni abitante il compito di come e dove svolgere la funzione sacrale commemorativa, dimenticando il fratricidio legato al senso del possesso e del potere e ricordando invece la sacralità dei luoghi che contribuirono al sostentamento dei romani. Ritorniamo al grande magma della vita in cui ogni luogo è sacro e rappresentativo della Terra. Roma sorse con un messaggio di superamento delle etnie e delle appartenenze, riportiamo l’attenzione al calderone magico dei primordi, che è la Terra stessa – come dice Marina Canino, ricercatrice delle origini della romanità – in cui ritrovarsi vivi nella circolazione delle cose e delle persone, un fluire che porta ricchezza, e non nella distribuzione schematica e programmatica di un sistema politico-economico-religioso mal sopportato da tutti, ma in silenzio….
Alla ricerca di un “nuovo respiro” e di "un’altra dignità umana” ci incontriamo a Spilamberto (Modena) il tardo pomeriggio del 21 aprile 2011 nella cave di Caterina dove intoneremo inni sacri e mediteremo sul nostro presente di romani senza radici....
Paolo D'Arpini, Circolo Vegetariano VV.TT.
Info e prenotazioni: Tel. 3336023090 - circolo.vegetariano@libero.it
Invece per chi ha ancora le radici nell'Urbe, consiglio la partecipazione agli eventi organizzati dagli amici dell'Accademia Romana di Studi Italici:
Tutti a Roma a celebrare il 21 Aprile , Natale di Roma nel 150° dell'Unità
d'Italia: Risorgimento e Romanità
Le celebrazioni per il 21 Aprile di quest'anno, MMDCCLXIV a.U.c., si
svolgeranno in diverse giornate, fra cui le più importanti sono:
il 20 Aprile
al Campidoglio al XXI Seminario internazionale di studi storici "Da Roma alla
terza Roma" dalle ore 9,00 alle 13,00 con l'intervento del Prof. Renato Del
Ponte: "L'Imperatore Pontefice Massimo ed il Promagister".
Il 21 Aprile
si svolgeranno 3 eventi organizzati dall'ARSI, Accademia Romana di Studi
Italici;
alle ore 9,30 ingresso dei Fori per visita guidata dai Proff. Renato Del
Ponte, Ernesto Roli, Sandro Consolato;
alle ore 12,00 presso il Tempio di Ercole Olivario, al Foro Boario, di fronte
alla Bocca della Verità, ri-Evocazione con declamazione di passi di autori
classici del Prof. Michele Colonna ed intervento della Dr.ssa Domizia
Lanzetta;
alle ore 17,00 presso il Mausoleo del Gianicolo omaggio ai caduti per la
Repubblica Romana con interventi dei Proff. Federico Gizzi e Franco Tamassia.
Il 22 Aprile alle ore 18,15 a Piazza Venezia, Palazzo delle Generali, 5°
piano, presso la sala Imperatori conferenza "in-Attualità della Ara della
Vittoria, in difesa della Tradizione" dei Proff. Sandro Consolato e Franco
Tamassia, introduzione del Presidente dell'ARSI. Accademia Romana di Studi Italici, Prof. Vittorio de Pedys.
Info. seradilu@libero.it
giovedì 14 aprile 2011
Treia - Domenica 22 maggio 2011 – Decimo incontro su I Ching, sistema elementale indiano e zodiaco cinese
In questa sessione di studio analizziamo l'esagramma Kuai, relativo al periodo di aprile/maggio, corrispondente alla stagione del Serpente (in occidente è il Toro).
Descrizione:
Sotto vi è il trigramma Kien e sopra il trigramma Tui.
La traduzione letterale del nome dell’esagramma è “lo Straripamento” e figurativamente indica un tempo in cui gli ignobili stanno gradatamente scomparendo, il loro influsso diminuisce e con un’azione risoluta si fa strada un cambiamento radicale della situazione.
La Sentenza:
Lo Straripamento. Con risolutezza bisogna rendere nota la cosa alla corte del re.
Secondo verità si deve proclamarla. Pericolo!
Bisogna avvisare la propria città.
Non è propizio impugnare le armi.
Propizio è imprendere qualche cosa.
Significato. Quando in una città anche un solo ignobile rimane in posizione dominante egli è in grado di opprimere i nobili. Quando nel cuore si annida anche una sola passione, essa è capace di ottenebrare la ragione dell’uomo. Passione e ragione non possono coesistere perciò un’azione risoluta è necessaria se si vuole portare il bene a compimento. Ma attenzione il modo di superare il male non è contrastandolo punto per punto, in tal modo restando ad esso invischiati, bensì procedendo risoluti verso il bene.
L’Immagine:
Il Lago è asceso al Cielo: l’immagine dello Straripamento.
Così il nobile elargisce ricchezza verso il basso
e rifugge dal riposare sulla sua virtù.
Spiegazione. Chi volesse accumulare ricchezza solo per sé, senza pensare agli altri, dovrà certamente prepararsi al proprio crollo, poiché ogni accumulazione è seguita dalla dispersione. Perciò il nobile, già mentre accumula, disperde. Così anche nella formazione del suo carattere egli mira a non irrigidirsi caparbiamente, ma si mantiene aperto agli influssi esterni per mezzo di un sereno e costante esame di coscienza.
Aspetti spirituali (in termini laici) dell'interconnessione energia/materia.
Che ci sia un’attinenza indiscutibile fra l’emissione energetica e la materia è un fatto conosciuto da chiunque, prima ancora delle scoperte della fisica quantica. Basti vedere l’azione dell’energia solare e della sua captazione utile ai processi vitali sulla Terra… Energia e materia sono strettamente interconnesse ed a un certo livello indistinguibili l’una dall’altra. Ed alla base del loro apparire in specifiche forme e modi c’è la mutazione costante e continua, una sorta di saliscendi che fra l’una e l’altra polarità che consente l’esistenza dell’universo conosciuto.
Secondo I Ching, o Libro Dei Mutamenti, la creazione avviene costantemente attraverso l’incontro di Cielo e Terra, ovvero Energia e Materia, Coscienza e Forma, ma questa descrizione non è sola prerogativa dell’I Ching, anche altre religioni e filosofie (ed anche la moderna scienza) indicano il movimento, la vibrazione o trasformazione, come fattore primo che crea il mondo. L’energia cinetica sprigionata attraverso il cambiamento sopraggiunto nel “quid” originario statico si è propagata in uno svolgimento, apparentemente infinito, che utilizza i canali conduttori dello spazio e del tempo. Che lo si chiami Verbo, Om, Spirito o Tao ha poca importanza…
Dal punto di vista dell’esperienza empirica, basata sull’osservazione in un continuum spazio temporale ed anche secondo la teoria della creazione graduale dell’universo si immagina un “inizio” chiamato Big Bang (il grande botto) o “Atto Creativo” in cui la concentrazione energetica statica giunge ad una fase critica di incontenibilità e ne consegue un collasso (corrispondente all’inizio dello spazio tempo) che coincide con la proiezione manifestativa in cui l’energia assume forma, gradualmente, divenendo materia. La gradualità e continuità della creazione viene misurata attraverso un “aspetto” che sempre accompagna, potremmo anche dire registra, il processo creativo. Questo aspetto è immanente e trascendente ed è la “coscienza”, la quale è parte integrante, una sorta di sapore o qualità intrinseca, dello svolgimento energetico in corso.
Possiamo quindi tranquillamente affermare che “coscienza, energia e materia” sono la stessa cosa, come il tempo e lo spazio che appaiono e coesistono complementariamente. Senza la durata nel tempo e l’espansione nello spazio nulla potrebbe manifestarsi e senza la coscienza e l’energia nessuna forma od entità avrebbe significato od esistenza. Per questa ragione è impossibile scindere la manifestazione dalla consapevolezza che la sancisce.
Ogni elemento, essendo la trasformazione nell’infinita possibilità dei movimenti energetici nello spazio tempo, conserva una specifica memoria (od intelligenza) che è necessaria alla coesione della sua sostanza (o stato di mutazione energetica se vogliamo usare una terminologia metafisica). Questo procedimento di psicosomatizzazione dell’esistente viene impresso contemporaneamente in una sorta di “negativo” che corrisponde alla formula rispetto al procedimento sperimentale in corso (possiamo definirla anche “memoria”, “ombra” o “antitesi”). Ma non è solo descrizione in negativo è anche substrato, è forza costituente che permette al tutto manifesto di mantenere una forma ed un nome, insomma gli fa assumere una specifica identità.
Ed è per questa ragione che nell’I Ching si individuano delle specifiche forme archetipali, i trigrammi e gli esagrammi, utili al riconoscimento delle aggregazioni energetiche in corso. Insomma possiamo dire che gli eventi si ripetono, pur in in una scala evolutiva, in una sorta di gradiente continuo ma riconducibile ad un processo già conosciuto. Da qui anche il concetto di “psicostoria”, che non è altro che la memoria progettuale costituente i fenomeni, la quale resta impressa nei risultati stessi della fenomenologia attiva: i processi vitali. Perciò la storia non è quella scritta sui libri, quella dei libri è solo una documentazione ingannevole, parziale e soggettiva che descrive gli aspetti percepiti da alcuni testimoni, od ascoltatori dei testimoni. La storia come noi la conosciamo è una traballante pseudo-verità, una descrizione quasi immaginaria, raccontata e corroborata (a fini speculativi) dall’opinione dei suoi redattori. Quella che chiamiamo storia è al meglio la descrizione di un immaginifico realistico condiviso (più o meno) da molti (comunque un numero limitato di persone).
Ma la verità non può essere parziale, come non può essere sminuzzata l’integrità della nostra esistenza corporea. Nel senso che non possiamo dire “questo organo o questa appendice non mi appartiene od è inutile, i capelli le unghie ed i peli non sono importanti perché crescono e vengono eliminati senza eccessivo danno…” o simili facezie. Infatti anche se usiamo quasi sempre la destra per il nostro agire abbiamo bisogno anche della sinistra, se diventiamo calvi lo consideriamo un difetto, se le unghie si spezzano anche le dita ne soffrono, etc. Insomma la verità storica dovrebbe corrispondere ad un’interezza e questa interezza viene data solo da quella memoria sottile che resta impressa nelle forme in continua mutazione fenomenica.
Questo “ricordo”, che a livello vitale viene definito DNA, a livello psichico io lo chiamo “psicostoria”, ovvero la capacità di lettura della memorizzazione automatica, della registrazione contabile non percettibile, presente nell’insieme degli eventi. E non esiste separazione alcuna in qualsivoglia processo vitale, che si manifesti con il nostro diretto coinvolgimento oppure con uno indiretto, insomma ogni elemento, fisico o psichico, viene influenzato dalla mutazione in corso. Ciò logicamente succede anche per gli eventi sulla faccia del pianeta: una bomba atomica in Siberia influisce sulle condizioni ambientali dell’Antartide….
Per cui se vogliamo conoscere la storia, quella vera, è necessario introdursi nel magazzino della funzione mnemonica vitale, che è presente comunque in chiave olografica in ognuno di noi.
In India questo magazzino si chiama Akasha, Jung lo chiamò Inconscio collettivo, gli esoteristi lo chiamano Aura della Terra.
Come fare ad attingere a questo archivio misterioso e sempre presente?
La risposta sta nella domanda stessa… Come fa l’acqua a conoscere l’acqua? Come fa il fuoco a conoscere il fuoco? Come fai a conoscere te stesso?
Essendolo…! Unicamente essendolo… Non come un osservatore che guarda bensì come sostanza costituente dell’andamento energetico in corso. Spogliandosi quindi della separazione che ci impedisce di percepire l’insieme di cui siamo parte integrante. Infatti coloro che sono dotati di preveggenza o medianità possono percepire questa “memoria” totale del grande magma dell’esistenza solo sciogliendosi in quella “coscienza”. Ovvero rinunziando alla piccola identità separativa dell’ego che porta ad identificarci con la singola molecola del processo vitale ed a descrivere l’esistente nello stretto ambito del percettibile, limitato alla presenza circoscritta. Il che è spesso quel che avviene non solo nella nostra mente ma anche nei suoi sottoprodotti: la storia ufficiale, la filosofia o religione e la scienza.
Paolo D’Arpini
Decimo incontro sull'I Ching a Treia. Domenica 22 maggio 2011, inizio alle h. 10.00
La sessione si tiene nella nuova sede del Circolo Vegetariano VV.TT. In via Sacchette, 15/a (Vicino a Porta Montana). Per il pranzo ognuno porta qualcosa di vegetariano che verrà poi condiviso fraternamente. Nel pomeriggio è prevista una gita ad Ancona.
Info e prenotazioni: Tel. 0733/216293 - circolo.vegetariano@libero.it