Circa 10mila euro al giorno di energia elettrica: è una bolletta
davvero salata quella che l'amministrazione di Montecitorio paga
quotidianamente per illuminare e far funzionare i tre palazzi del
centro di Roma in cui sono suddivisi gli uffici e gli spazi della
Camera dei deputati. «Una spesa folle», sottolinea il questore della
Camera, Stefano Dambruoso, che in vista del voto
finale dell'Aula sul bilancio interno 2015 indica nell'efficientamento
energetico del Parlamento la sfida da vincere per migliorare i conti
anche sotto il profilo del risparmio energetico.
Con tecniche di risparmio energetico possibile ridurre la bolletta fino al 60%
Dambruoso, intervistato da Focus24, video del Sole 24 Ore, svela la
cifra pagata ogni giorno da Montecitorio e spiega che l'ufficio di
presidenza della Camera, nel quale ricopre l'incarico di questore, «si
sta impegnando per introdurre anche in questo Palazzo strumenti e
tecnicalità» che permetteranno a breve «di risparmiare più del 60% al
giorno di spesa per la somministrazione di energia». Già a regime il
passaggio a bando di gara di tutti i contratti di fornitura e
somministrazione di servizi, superando la prassi delle precedenti
gestioni politiche di Montecitorio che aveva permesso in molti casi
l'assegnazione a imprese e fornitori senza passare dalla gara
pubblica. «Una scelta», conclude Dambruoso, che con il tempo «porterà
ad una progressiva riduzione dei costi della somministrazione dei vari
servizi».
Dopo dieci anni il bilancio torna ad essere sotto il miliardo. La
spesa prevista per il 2015 si riduce di 50,5 milioni di euro rispetto
al 2014 (nella misura dunque del 4,87 per cento) e si attesta a 986,6
milioni di euro. L'ultimo anno in cui la spesa complessiva era stata
inferiore al miliardo era stato il 2005. La dotazione resta fissata
nella misura di 943,16 milioni di euro, oltre che per gli anni 2015 e
2016, anche per l'anno 2017, allo stesso livello del
2013, a sua volta inferiore di 50 milioni di euro rispetto al 2012.
Nel 2015 saranno restituiti al bilancio dello Stato 34,7 milioni di
euro, somma che si aggiunge ai 50 milioni l’anno do riduzione della
dotazione. Complessivamente nel triennio 2013- 2015 per il bilancio
dello Stato è stato registrato un minor onere per il funzionamento
della Camera di 223 milioni di euro.
Sereni (Pd): spese generali sotto il miliardo di euro
Dal possibile risparmio futuro ai risparmi attuali. Tra i risultati di
rilievo del bilancio interno 2015 della Camera su cui l’Aula si
esprimerà a breve, ricorda la vicepresidente Pd di Montecotorio Marina
Sereni, «c’è, per la prima volta da 10 anni a questa parte», il
contenimento delle spese generali sotto il miliardo». Parlando a
Focus24 Sereni ricorda poi che «oggi la Camera o nelle condizioni di
restituire al Tesoro la considerevole cifra di 34,7 milioni» della sua
dotazione ordinaria. Un risultato, prosegue, «ottenuto grazie ad una
pluralità di scelte che hanno riguardato il personale, le spese dei
parlamentari e degli organi, gli affitti, l'insieme degli acquisti di
beni e servizi».
Puntare sulla specializzazione nelle funzioni proprie del Parlamento
Base dei risparmi realizzati dalla Camera, conclude Sereni, « c'è non
solo la sacrosanta esigenza di contenere i costi, alla luce di una
crisi economica e sociale che ha colpito tanti cittadini e che ha
richiesto sacrifici a tutti i comparti della spesa pubblica», ma anche
«la consapevolezza di dover rinnovare le modalità di funzionamento
della macchina amministrativa di Montecitorio». In che modo? la strada
intrapresa è quella della specializzazione sulle funzioni proprie del
Parlamento, «anche esternalizzando attività non essenziali,
utilizzando al meglio le nuove tecnologie e valorizzando le competenze
del personale».
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