Napolitano in carriera
Questi
momenti sono epici tragici ed esilaranti allo stesso momento e si
ricorderanno nella storia, ammesso che ci sarà una storia da raccontare,
per il vilipendio che si sta facendo giorno dopo giorno della
costituzione e della democrazia qualora abbino ancora un senso, in un
regime plutocratico internazionale in cui i veri tre poteri,
multinazionali, petrolieri e finanza, hanno distrutto ogni sovranità
statale e anche continentale.
La rielezione del presidente Napolitano
grida vendetta ai padri costituenti che più volte votarono in assemblea
costituente la non rieleggibilità del presidente e proprio per questo
non passo il mandato quinquennale ma quello settennale con la clausola
della non rieleggibilità.
Nell'articolo 85 ciò non traspare, perché dopo
il fascismo era ovvio e naturale che qualsiasi carica tenuta troppo a
lungo può diventare pericolosa e 14 anni assomigliano troppo a un
ventennio per non accorgersi che il liberatore non si confonda con
l'oppressore.
Nei verbali dell'assemblea più volte è scritto che la
rielezione non fu accettata, e si se va alla interpretazione della
fonte questo è chiaro come il sole. L'interpretazione alla lettura più
banale nonché di parte urla dicendo sulla costituzione non c'è scritto
esplicitamente, bene non c'è scritto nemmeno che non si deve uccidere,
che non si deve svendere l'Italia alle multinazionali e cedere la
propria sovranità monetaria al potere usuraio costituito. In ogni caso
quando si hanno problemi di costituzionalità oltre alla carta
costituzionalità per avere una interpretazione "autentica" la fonte sono
proprio i verbali di assemblea (seduta 19-12-1946) che fanno vedere il
travaglio dei padri costituenti nell'arrivare alla formula più corretta
possibile ma non certamente perfetta.
Ora un giuramento sulla
costituzione che già viene tradita nella sua interpretazione più
importante che è quella della nomina del capo dello stato che dovrebbe
essere il garante della stessa, fa di questo momento storico un passo
orrendamente tragicomico. Comicità che lo stesso Napolitano non tempo di
definire in una sua affermazione "ridicola soluzione all'italiana".
Infatti prima dello stallo ad un domanda diretta sulla sua eventuale
rielezione cosi proferì non più tardi del 14 aprile u.s.: "«Non mi
convinceranno a restare. Ora ci vuole il coraggio di fare delle scelte,
di guardare avanti, sarebbe sbagliato fare marcia indietro, restare
sarebbe una non-soluzione. Tutto quello che avevo da dare ho dato, non
attribuitemi scelte salvifiche. Sono contrario a soluzioni pasticciate,
all’estero la definirebbero una “soluzione all’italiana”.
Tornare
indietro sarebbe ai limiti del ridicolo». Un presidente di nota storia
comunista che più volte ci ha ripreso ed ammonito su pericolosi
rigurgiti nazifascisti, e che magari la sua scelta del doppio mandato è
da vedersi come il male minore in questo momento di crisi, salvo poi
condannare la scelta di Mussolini anch'essa di male minore, certamente a
parti inverse. Se prima c'era una guerra del sangue contro l'oro oggi
certamente la scelta del male minore e per una guerra dell'oro contro il
sangue.
Il popolo però ormai è troppo drogato diviso in due categorie
quella dei troppo poveri troppo occupati a sopravvivere per capire cosa
stia veramente succedendo, e quella dei ricchi troppo occupati a
distrarsi di noia a pagamento in saluti e lustri per ogni epoca.
La
piccola borghesia, l'unica ad avere un po' la sensazione del momento
epocale e che è l'unica che crea la vera ricchezza in questa nazione
oramai e su un bivio tra la disperazione ed il suicido e ogni giorno
purtroppo molti scelgono la seconda.
Napolitano, che si è emozionato,
non si sa se per avere preso per i fondelli per l'ennesima volta gli
italiani, o per allergia, nel suo secondo discorso alla camera ricorda
il lavoro, ma come si fa ad essere cosi anziani e cosi incoerenti.
Uno
che puntualmente ha ceduto alle multinazionali e al potere finanziario
l'Italia, ricordiamo che tutte le leggi che si approvano hanno sempre la
firma del capo dello stato, viene poi a rimproverare i suoi stessi
elettori parlamentari di non essersi presi le loro responsabilità?
Neanche il mitico bagaglio arrivava a si tanta ironia. Ma in una turbo
manipolazione mediatica questa rielezione passerà per un grande atto di
generosità verso il paese, speriamo si dimetta al più presto possibile.
Ricordiamo che è quello che ha firmato nel dicembre 2006 la
cancellazione della seconda parte dello statuto di Bankitalia al fine di
lasciare le azioni della stessa nelle mani dei banchieri privati,
quello che ha nominato Monti senatore a vita, e quello che ha ratificato
il MES ed il Fiscal Compat.
Ma il popolo cosa ha visto? Una scenetta di
un Renzi, prossimo avventuriero nella scena politica come novità (?),
invitato da Berlusconi nelle sue trasmissioni per spaccare il PD e
dargli popolarità, aiutato anche da Grillo che proponendo Rodotà ha
finito per di triturare Bersani e tutta la sua truppa. Del resto questo
si meritano gli italiani benché plagiati e ricattati dall'eurotruffa.
Renzi è troppo intelligente, se non d'accordo con Berlusconi per
accettare l'incarico di un governo che comunque finirà male, meglio
bruciare una figura seconda come Letta nipote, che comunque rimane
protetto da si tanta famiglia (lo zio è adviser niente che poco di meno
che la Banca d'affari Goldman Sachs).
In questo scenario si cerca di
andare avanti ancora per qualche mese forse un anno con misure
impossibili e draconiane che non faranno altro che continuare ad
impoverire gli italiani. Grillo ha preferito non muoversi troppo, forse
per evitare di perdere altri consensi, certamente si è reso conto che
portare le dinamiche di rete (internet) nel parlamento bradipo sotto
ricatto americano non è propria facile, e l'apertura del parlamento come
una scatola di tonno al momento ha prodotto solo una restaurazione
dittatoriale della democrazia americana, per intenderci quella che va
accettata senza se e senza ma.
Giuseppe Turrisi
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