Assenza di Fulgor Silvi
I dottor linguetta dei media affermano con consumata prosopopea, cercando di fare la faccia seria (accostare la parola "seria" alla parola "media" è un azzardo grammaticale ed una contraddizione in termini. N.d.R.): “fra un paio di mesi i vari candidati (si riferiscono a Renzi, Bersani, Berlusconi, Vendola, Di Pietro e a tutta la congrega partitocratica) presenteranno i programmi e si confronteranno sui contenuti”. Traduco dal politichese mediatico: i candidati hanno due mesi di tempo per decidere quale fazione dei poteri forti servire, con quale funzionario della Goldman Sachs stringere accordi e a chi offrire garanzie, a chi portare in offerta le terga, a chi svendere quel che resta dello squinternato Stivale, che per tutti noi è e resta il nostro Stivale, la nostra Italia.
Martin Luther King pronunciò un famose discorso: "I have a dream", io ho un sogno.
Modestamente ne ho uno anch'io. BUTTIAMOLI TUTTI A MARE, MANDIAMOLI A LAVORARE, se siete più buoni e caritatevoli di me. Tutti, nessuno escluso. Con tutti i mega funzionari statali annessi, che garantiscono il potere , che detengono da decenni la conduzione dello Stato. TUTTI A MARE. E poi, serenamente, cominciamo a ricostruire una Società a misura d'uomo, con amore, rispetto, dignità.
Ho un sogno. Ma se fossi il solo a sognare, il mio resterebbe solo un sogno. Se siamo in tanti a sognare lo stesso sogno, è l'inizio di una realtà”
Complici media linguetta, giornalisti appecoronati, politici asserviti, ci tentano di spacciare come verità delle colossali macroscopiche nucleari balle. Il fatto tragico è che l'imbecillità nord americana ci rischia di trascinare in una guerra che non ci appartiene. Svegliamoci e guardiamoci allo specchio.
Segue Proclama:
IMBECILLI MAI!
Lo ho ribadito cento volte: non sono così ipocrita da fingere che mi dispiace dover ammettere “lo avevo detto”. Caso mai è vero il contrario. C’è sempre una forma di auto gratificazione constatare di aver avuto intuizioni esatte e confermate poi dal divenire.
Anni (secoli? Certe volte sembra così) fa’ dissi, attirandomi risatine e sorrisi di compatimento, che la strategia degli Yankee era così stupidamente palese da rasentare l’imbecillità storica. Accadde per esempio, quando la Roma odierna, Washington ordinò ai mercenari della Nato di attaccare la Serbia, per proteggere una massa di magnaccia, spacciatori, grassatori che si nascondeva dietro la sigle UCK, la guerriglia del Kossovo. Provincia della Serbia ad etnia albanese di cui, per dirla con l’americano Kissinger, non fregava nulla a nessuno. Ululai che lo scopo dei Gringos era -e resta- scagliare l’islam contro il suo nemico di sempre, l’odiata Europa. Ed in effetti l’incubo dei “norte americanos” era e resta un’Europa unita dall’Atlantico agli Urali (con la Siberia come dono di nozze), con capo muta la Grande Germania. Un nightmare, un’ossessione.
E ci provano e riprovano, gli imbecilli.
Chi è così sprovveduto da non vedere, per esempio, che l’improvvisa nascita della cosiddetta “primavera araba” altro non è stata se non un’operazione studiata a tavolino? Pensate sia credibile che in quaranta cinque giorni, improvvisamente, siano fioriti moti di piazza, studenteschi e non, in Iran, Egitto,Siria, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco….
In verità è stata un’operazione gestita dal Mossad e dalla Cia. Con alterne vicende. Come del resto accadde intorno al Caucaso, sobillato dagli agenti della stella a sei punte. Oggi abbiamo i più radicali dei mussulmani al potere in molti, quasi tutti, i Paesi del Magreb, e non solo. Come gli SUA ed Israele desiderano. Primo passo. Per essere sicuri poi, si inventano un copto (cristiano) americano, che, con i dollari di una cinquantina di ebrei americani, produce un filmastro su Maometto, non propriamente apologetico nei confronti del Profeta. Non basta: per essere sicuri di far imbufalire le masse arabe, lo ficcano in Internet, ovviamente tradotto in arabo. Per essere sicuri del disastro e dello scandalo che regolarmente scoppia come una bomba. Tutti sanno che per la cultura islamica è proibito raffigurare Allah, Maometto, ed anche l’Uomo. Fatti loro, sicuramente. Ma che si incazzino è scontato. Altro passo verso lo scontro con il Nord bianco. E a Tripoli (nemesi storica!) i manifestanti bruciano l’ambasciata americana, con dentro l’ambasciatore, un impiegato, due marines. In altre capitali arabe, qua e là, i manifestanti fanno baccano. Odio crescente verso l’occidente. Che poi si identifica sempre più con l’Europa che è divisa solo da un mare e non da un oceano. Si fregheranno le mani, le teste d’uovo della Cia e delle agenzie statali a stelle e strisce. Per buon peso mandano due navi da guerra e duecento marines. Più i droni, ovviamente. Non si sa mai che bisogni rincarare la dose.
E l’Europa? Tace, abbozza, tremebonda in attesa degli ordini dei padroni Israelstatunitensi. Solo la Russia ha alzato la voce a difesa della Siria, ove sobillati traditori, armati dai Gringos stanno perdendo la guerra.
"E' tutta colpa di Al’Qaida" berciano gli Yankee riferendosi ai fatti di Tripoli.
Balle nucleari. Al’Qaida è di fatto alleata degli SUA, attraverso il terrorista stato dell’Arabia Saudita, ove sono al potere i più radicali Wahabiti sunniti, il cuore di Al’Qaida. Che del resto fu alleata delle truppe del Qatar nell’assassinare Gheddafi, agli ordini di SUA, sette sorelle annesse ed Israele compiaciuto.
L’Europa ha un solo dovere, ormai. Rispolverare il vecchio urlo d’orgoglio bianco, il vecchio urlo che scosse il mondo, il vecchio urlo che neppure il suggello atomico è riuscito a zittire: “EUROPA ERVACHE!”, Europa, svegliati!
L’imbecillità storica degli americani forse non riuscirà a contagiare il Vecchio Continente, se riusciremo a far appello ai tre mila anni di civiltà vera che abbiamo nel sangue. Mandiamoli una volta per tutte al diavolo, e cacciamoli dalla nostra terra. Siamo Europei, per tutti i diavoli, non siamo servi, non sono riusciti ancora ad annullarci.
Europa ervache!
Fabrizio Belloni
Giovedì 13 settembre 2012.
Cell 348 31 61 598
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.