Super-vegani
Ante scriptum
Gli eccessi, secondo me non si addicono alla saggezza.
Dopo la razza sub-umana dei super cattivi psicopatici e senza cuore immaginata da Robert Hare (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2012/07/02/robert-hare-societa-in-declino-e-la-razza-predatoria-dei-quasi-umani/) ecco la razza dei super coscienti vegani ed animalisti (all'uso umano, cioè umanizzando l'animale) immaginata da Franco Libero Manco.
Dove sarà l'uomo della via di mezzo? (P.D'A.)
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SUPERCOSCIENZA VEGAN
Franco Libero Manco
Molte sono le motivazione per cui una persona sceglie
di essere vegetariana: etiche, salutistiche, ambientali,
antropologiche, economiche, religiose, spirituali, ecc. mentre le
motivazioni dell’animalista sono essenzialmente di carattere etico.
Non è possibile considerarsi vegetariani e non lottare per
i diritti degli animali, come non è possibile considerarsi animalisti
e mangiare carne causando agli animali l’ingiustizia suprema della
prigionia e della macellazione.
Coloro che scelgono di non mangiare la carne per motivi
salutistici non possono considerarsi vegetariani: sono soltanto non
consumatori di carne; allo stesso modo coloro a cui sta a cuore solo
la sorte dei loro animali domestici e si disinteressano della sorte,
spesso terribile, degli altri animali, non possono considerarsi
animalisti, sono semplicemente innamorati dei loro animali
d’affezione.
Non è giustificabile l’attivista animalista che non sia
vegetariano, come non è giustificabile il vegetariano che non sia
animalista: sarebbe come se il pacifista si arruolasse nell’esercito
per esercitarsi nell’arte della guerra. Essere vegetariano e
animalista sono due condizione inscindibili.
Diversamente essere animalista e mangiare la carne è come
lottare per i diritti umani e avere in casa un essere umano come
schiavo, allo stesso modo essere vegetariano e non essere animalista è
come rifiutare di non causare violenza ma disinteressarsi della sorte
di miliardi di altri simili animali e delle necessarie leggi che li
tutelano.
A volte l’errore degli ambientalisti, animalisti o
vegetariani è quello di pensare che la loro collocazione all’interno
del Movimento sia il punto di arrivo non di partenza. Fermarsi al
primo gradino della propria evoluzione spirituale significa stroncare
il volo della propria anima: è come accontentarsi di guardare da
lontano il traguardo. E’ vero, ognuno ha i suoi tempi di crescita;
ognuno vibra a seconda delle possibilità della sue essenza spirituale,
ma è nell’ordine naturale delle cose procedere verso la realizzazione
integrale di se stessi; è nell’ordine naturale delle cose che
l’ambientalista diventi animalista, che l’animalista adotti
l’alimentazione vegetariana, come è nell’ordine naturale delle cose e
che il vegetariano approdi alla dimensione della supercoscienza vegan.
Diversamente non c’è evoluzione.
Salvo contraddizione con la propria coerenza morale, non
può l’ambientalista (non vegetariano) difendere la natura e ritenere
legittima l’uccisione dei suoi abitanti per il piacere del suo palato;
allo stesso modo non può l’animalista difendere gli animali e ritenere
legittimo mangiarseli a tavola; altrettanto incoerente è il
vegetariano attivista che consuma latticini, formaggi e uova,
trascurando che questi prodotti causano indirettamente l’allevamento
infernale degli animali da latte e da uova. Il vagano è proiettato
moralmente verso la dimensione che attende l’intero genere umano:
l’universalismo. L’etica della visone universalista è più ampia della
comune, vive di una sensibilità maggiore, un’etica più ampia,
un’intelligenza più pura; va oltre la morale comune, oltre le
tradizioni, gli schemi convenzionali. La sua giustizia non è
circoscritta alla specie umana, il suo amore si espande in ogni forma
di vita, la sua compassione non distingue la specie, il colore del
manto o della pelle, la razza. Il vero universalista è moderato,
parsimonioso, tollerante, rifiuta la violenza, la prevaricazione,
l’imposizione, la supremazia come logica naturale.
Solo se vegan l’umanità ha un futuro di pace, di benessere
e di giustizia. Solo se vegan l’individuo non solo non reca violenza
ad alcun essere vivente, ma pone le basi per un mondo finalmente
libero dalla malattia, dalla violenza, dall’ingiustizia e dal dolore.
Franco Libero Manco
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