"La terra pubblica vada a chi la lavora..." (Paolo D'Arpini)
Sit-in sotto il Ministero delle politiche agricole - Roma, 12 luglio 2012 , ORE 10.00
Il 30 giugno 2012 è scaduto il termine previsto dall’art.66 del decreto-legge n. 1 del 2012 entro il quale il Ministero delle politiche agricole e il Ministero dell’economia devono approvare il primo decreto attuativo con l’elenco delle terre demaniali da assegnare a giovani agricoltori.
Da notizie informali assunte presso i Ministeri è stato accertato che il provvedimento “è in elaborazione”, che il decreto al quale si sta lavorando contempla solo la vendita e non l’affitto e che, come prevedibile, si tratterà di un elenco molto limitato.
Sono ormai tre anni che i governi e i Ministri delle politiche agricole che si sono succeduti promettono ai giovani, a più riprese, i 380.000 ettari a destinazione agricola in possesso dell’Agenzia del Demanio, senza che un solo metro quadro di terra sia uscito, ad oggi, dai loro cassetti.
Ha cominciato il Ministro Zaia annunciando con grande risalto, nel giugno del 2009, l’operazione “Rinascimento Verde”, con promessa distribuzione di terre ai giovani e la prima norma specifica, approvata in parlamento ai primi di agosto dello stesso anno.
A seguire la coppia Tremonti-Romano, ministri dell’economia e delle politiche agricole del governo Berlusconi, annunciarono nuovamente l’alienazione delle terre pubbliche e i suoi presunti benefici al bilancio dello Stato, con una nuova disposizione di legge.
E’ infine del gennaio scorso il citato art.66, fatto approvare dal governo tecnico in carica, con il quale si prevede di cedere in affitto o in vendita ai giovani le terre demaniali e si estende l’operazione anche agli immobili in possesso delle Regioni e degli Enti locali.
L’immobilismo dei Ministeri sta di fatto bloccando anche le iniziative degli Enti locali. Dove infatti sono state avviate delle vertenze, ad esempio a Roma, le Regioni e i Comuni oppongono alle richieste di cooperative e società di giovani anche l’assenza di indicazioni attuative da parte dell’amministrazione centrale, oltre alle ben note motivazioni legate agli “appetiti” urbanistici e alla necessita di “fare cassa”.
Riteniamo che l’assegnazione in affitto a giovani agricoltori, con vincolo di destinazione, possa tutelare le terre demaniali dai rischi speculativi, combattere il consumo di suolo e aprire prospettive interessanti di occupazione e sviluppo sostenibile. é convocato un sit-in di protesta sotto il Ministero delle politiche agricole, aperto all’adesione di tutte le forze sociali e politiche, con queste richieste:
- immediata pubblicazione del decreto attuativo con il primo elenco di terre pubbliche da assegnare ai giovani;
- ribadire la priorità dell’assegnazione in affitto, con contratto agrario, per mantenere il carattere di “bene comune” delle proprietà pubbliche;
- emanare una circolare attuativa per le Regioni e gli Enti locali, titolari di gran parte del patrimonio pubblico a vocazione agricola, che fornisca tutte le indicazioni procedurali necessarie e consenta di sgomberare il campo dagli alibi burocratici.--
Co.R.Ag.Gio.
Uscite dal seminato
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