Avignone... oh cara!
Viterbo si è gemellata con Avignone? Ed hanno fatto bene, infatti entrambi i luoghi hanno ospitato papi ed antipapi.. Il gemellaggio ha -in questo caso- veramente un senso. Peccato che non l'avessi saputo prima, infatti me lo comunica solo oggi l'amico Giovanni Faperdue da Viterbo, il quale ha scoperto i vecchi articoli del 1955 in cui si dava la lieta novella.
Dico che mi avrebbe fatto piacere saperlo prima perchè a suo tempo, qualche annetto addietro, assieme all'amico Peter Boom, organizzammo una visita dell'antipapa Saul Arpino (alias il sottoscritto) a Viterbo. Si trattava di una visita laica, ovviamente, e serviva a prendere in giro l'incombente visita del Ratzinger, con dispendio di elicotteri, papamobili, palchi nuovi al gazometro, folle oceaniche riverenti, tutto a spese del comune di Viterbo... Per la mia visita invece ci fu solo la discreta presenza della Digos, venuta a controllare in incognita che la visita dell'antipapa non celasse motivi dinamitardi...
Sarebbe stato bello aver saputo allora che Viterbo ed Avignone erano gemellati, avrei avuto una freccia in più al mio arco... poichè è risaputo che Avignone è il luogo di esilio dei papi e pure sede di antipapi vari... Avrei potuto fare un bello scoop... Pazienza... Comunque ringrazio Giovanni per aver risuscitato la notizia del gemellaggio, meglio tardi che mai... me ne servirò per la prossima visita antipapale (salvo che morte non sopraggiunga ad impedirmelo).
Paolo D'Arpini
Articoli sulla visita antipapale a Viterbo:
https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=paolo%20d'arpini%20antipapa%20a%20viterbo#q=paolo+d%27arpini+antipapa+a+viterbo&hl=it&client=gmail&rls=gm&prmd=imvns&ei=xUPfTqy-OIeA4gSGz5nABg&start=0&sa=N&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.,cf.osb&fp=9452e6470e347287&biw=1024&bih=571
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Notizie sul gemellaggio da Giovanni Faperdue
VITERBO SI E’ GEMELLATA CON AVIGNONE: NEL 1955
Dall’emeroteca della biblioteca viterbese è venuto alla luce un pezzo della nostra storia dimenticata. A chi segue con passione le vicende locali, non sarà sfuggito che da diversi anni più persone si stanno prodigando per riuscire a “gemellare” la nostra città con la città francese di Avignone. La più evidente peculiarità che unisce Avignone con Viterbo è quella di aver ospitato per diversi decenni la Curia papale.
Infatti, i papi risedettero a Viterbo per circa 25 anni e ad Avignone per sessantanove anni. Il bravo prefetto Alessandro Giacchetti, amante di Viterbo più di noi viterbesi, è andato più volte in Francia a perorare la causa. Dopo di lui sono andate anche delegazioni del Rotary viterbese composte tra gli altri anche da Giuseppe Pagano e Fosca Mauri Tasciotti. Per i cugini francesi era tutto bello, era tutto interessante ma nessuno è mai riuscito a strappare un “si”. Gli avignonesi erano sempre sul punto di decidere, ma non decidevano mai. Insomma sembrava di cozzare sempre contro un muro di gomma. Ma adesso noi viterbesi abbiamo in mano una carta importante, quella che è uscita dopo una lunga ricerca dalla nostra emeroteca: Viterbo e Avignone sono gemellate dal 20 settembre del 1955.
Di seguito trascriviamo le cronache dell’epoca:
Da Il Messaggerodi Viterbo del 20 settembre 1955
Presente l’ambasciatore di Francia a Roma
La cerimonia del gemellaggio
Tra le citta’ di Avignone e Viterbo
Alla manifestazione sono intervenute oltre a S.E. Fouques Duparc e all’on. Del Bo, le più alte autorità del capoluogo e della provincia
Nella Sala Regia del Palazzo dei Priori è avvenuto questa sera il “gemellaggio” tra Avignone e Viterbo alla presenza dell’Ambasciatore di Francia a Roma, S.E. Jacques Fouques Duparc e del sottosegretario italiano agli Esteri on. Del Bo. Erano presenti le autorità cittadine tra cui il vescoco S.E. Albanesi, gli onorevoli De Luca e Jozzelli, il Vice Prefetto dott. Cosentino, il sindaco dott. Mignone, il Questore dott. Visco, il Segretario Generale del Comitato organizzatore del “gemellaggio” rag. Marcoaldi. Hanno assistito alla cerimonia anche la Signora Duparc, il Console di Francia a Roma sig. Meziere e la sua Signora, il Segretario dell’Ambasciata sig. Le Gourreriec e la sua Signora, il corrispondente del “Figaro” da Roma ed altri giornalisti francesi.
All’on. Fouques Duparc è stato consegnato un gonfalone a ricordo di quello che nel 1315 il suo compatriota Bernardo De Coucy, rappresentante del pontefice avignonese donò ai viterbesi per il loro appoggio nella lotta contro i nemici della Chiesa.
Il pro-sindaco avv. Enzo Ludovisi ha porto con nobili parole il saluto di Viterbo agli illustri ospiti e l’on. Igino Giordani ha commemorato i vincoli storici tra le due città papali e le ragioni del “gemellaggio” rievocando tra l’altro l’origine bretone della nostra famiglia viterbese dei Gatti, il glorioso pontificato del papa francese Clemente IV, l’opera pittorica del viterbese Matteo Giovannetti che affrescò il palazzo papale di Avignone e la città di Viterbo esistente nel dipartimento del Tarn.
L’oratore ha concluso con una nobile esaltazione dei valori dello spiritualismo cristiano sottolineando poi l’importanza delle tradizioni municipali affermate nel “gemellaggio” in un’epoca di desolante livellazione delle coscienze. L’ambasciatore Fouques Duparc, che ha parlato in francese, dopo una profonda analisi della vita spirituale dei secoli XIII e XIV, che vide il fuglore di Viterbo e Avignone, ha ricordato l’opera del De Coucy ed ha esaltato la collaborazione tra le due nazioni latine, come elemento basilare di pace nell’Europa e nel mondo.
IL sottosegretario agli Esteri Del Bo, ha poi esaltato la funzione storica dei liberi Comuni italiani e francesi; anch’egli ha sottolineato l’amicizia tra le due nazioni latine, auspicando che dal concetto di patria francese e di patria italiana sia costituita la base per la costruzione della grande patria europea. Tutti i discorsi sono stati calorosamente applauditi dal pubblico che gremiva la sala; abbiamo notato con piacere anche molte persone appartenenti alle classi più modeste il che prova che il gemellaggio dei valori a cui esse si ispirano, sia profondamente sentito dalla cittadinanza. La cerimonia si era iniziata con breve ritardo, causa un incidente meccanico all’auto dell’on. Giordani. S.E. Fouques Duparc è ripartito per Roma subito dopo la manifestazione ma ha promesso all’avv. Ludovisi che tornerà a Viterbo per una visita più lunga ai monumenti cittadini. Egli ha espresso all’on. Jozzelli, presidente del comitato organizzatore del gemellaggio la sua più profonda riconoscenza e la soddisfazione per la cerimonia odierna.
Adesso ci auguriamo che il Comune di Viterbo si metta subito all’opera per rispolverare questo ambito vincolo e, dopo una comunicazione ufficiale al Comune di Avignone, ponga in atto tutte le iniziative più utili a trasformare questo “gemellaggio”, in un ulteriore volano di sviluppo turistico per la nostra città.
Giovanni Faperdue
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