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venerdì 12 agosto 2011
Rinnovabili, il Sudafrica indice una gara di notevoli dimensioni, 3725 MW, prima parte di un programma molto interessante.
Il Governo sudafricano ha indetto una gara per l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica per mezzo di fonti rinnovabili. La potenza da installare dal 2011 al 2013 e’ di 3.725 MW e le fonti rinnovabili da utilizzare sono eolica, solare, fotovoltaica e a concentrazione, mini-idroelettrica, biogas, biomasse e gas da discarica. La taglia degli impianti interessati dalla gara e’ superiore a 5 MW, impianti quindi grandi, mentre per gli impianti inferiori a tale potenza sara’ redatto un programma apposito.
Per dare un’idea delle dimensioni rilevanti di questa prima fase del programma possiamo confrontare la potenza fotovoltaica da installare in tre anni, 1.450 MW, con i 3.000 MW di potenza cumulata installati finora negli Stati Uniti.
I soggetti che si aggiudicheranno la realizzazione dei loro progetti faranno due contratti: uno con il Dipartimento Energia per quanto riguarda la costruzione degli impianti e un contratto per la vendita dell’energia prodotta da stipulare con un acquirente che dovrebbe essere l’ente statale sudafricano ma che nella comunicazione della gara non e’specificato. La tariffa per la vendita dell’energia non e’stata definita ma sara’stabilita dalle offerte vincenti. I criteri per la valutazione delle offerte sono divisi in due parti, una prima valutazione sara’ sugli effetti socio-economici dei progetti e sui requisiti tecnici indispensabili degli impianti mentre la valutazione sull’offerta economica sara’ effettuata solo in secondo momento. Il Governo quindi si sta muovendo in modo che lo sviluppo della produzione dell’energia da fonti rinnovabili contribuisca anche allo sviluppo generale del paese con particolare attenzione a zone e soggetti piu’deboli. In Sudafrica e’gia’presente un settore economico nel campo delle energie rinnovabili ed esiste anche un’associazione delle imprese fotovoltaiche, la Sapvia (www.sapvia.co.za) .
Questa gara e’ la prima parte della realizzazione del programma per il raddoppio della produzione di energia elettrica tra il 2010 e 2030. In questo piano le energie rinnovabili dovrebbero raggiungere il 20% della nuova potenza installata, 10 GW su 50GW totali, la stessa quantita’dovrebbe arrivare dall’energia elettrica di fonte nucleare. Non so quanto il disastro di Fukushima abbia modificato gli orientamenti del Governo di Pretoria, ma gia’in un documento governativo di inizio 2011 si scriveva che i costi dell’energia nucleare stavano crescendo oltre le previsioni. Un eventuale rallentamento dei piani nucleari nel paese, rallentamento che si e’verificato in tutto il resto del mondo, vedrebbe un ulteriore aumento dello sviluppo delle fonti rinnovabili.
Perche’ sono importanti questa gara e il piano a medio-lungo termine del Governo Sudafricano.
Innanzi tutto perche’ il Sudafrica ha molta influenza su tutta l’Africa. Il paese e’attualmente alla guida dell’Unione Africana, che tra l’ altro si e’ sempre dichiarata contraria all’ intervento militare occidentale in Libia e ha tentato una mediazione respinta dai ribelli libici,e quindi in questo momento il suo orientamento sull’energia guida l’atteggiamento dell’intero continente. A differenza degli altri paesi africani e’avanzato economicamente, fa parte del G-20 e viene indicato come componente del cosiddetto Brics, il gruppo dei paesi emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e appunto Sudafrica. Ha gia’un apparato industriale anche nelle rinnovabili che potrebbe introdurre negli altri paesi africani questa produzione di energia meglio dei paesi occidentali. Su questo tema dal 22 al 25 agosto si terra’ in Sudafrica l’evento Power Solar Summit Africa (www.SolarPower-Africa.com), con il contributo organizzativo della Associazione delle imprese fotovoltaiche, Sapvia.
Il piano afferma un concetto importante, cioe’ che lo sviluppo delle rinnovabili e’utile per affrontare e probabilmente risolvere il problema dell’insufficiente produzione di energia elettrica, mentre nei paesi occidentali neanche i paladini piu’attivi delle rinnovabili spiegano che la rivoluzione delle energie pulite e’l’unica possibilita’ di portare energia elettrica al miliardo e mezzo di persone che ancora non vi hanno accesso.
Il piano prende in considerazione anche l’ipotesi che in questi 20 anni della sua attuazione si verifichi il Pick Oil (picco produttivo del petrolio), processo inevitabile poco citato tra i sostenitori della Green Economy, e si afferma la necessita’ di intervenire sul cambiamento delle fonti energetiche sfruttate allo scopo di diminuire le emissioni di anidride carbonica, responsabili dei cambiamenti climatici.
Proprio in Sudafrica, a Durban, si terra’ tra il 26 Novembre e il 9 dicembre 2011, la conferenza Onu sui cambiamenti climatici, appuntamento che fara’ discutere il continente africano di energie rinnovabili come mai e’avvenuto finora.
Per concludere segnalo come la diffusione delle fonti rinnovabili nel mondo, soprattutto dell’ energia solare, termica o fotovoltaica, sia una opportunita’ potenzialmente importante per l’economia del nostro paese, in questi giorni nella tempesta.
Nonostante i nostri difetti, quelli storici e quelli accentuati o introdotti dal berlusconismo-leghismo, nel nostro paese le rinnovabili ed esperienze per migliorare l’efficienza energetica hanno messo delle radici piccole ma solide e siamo in questi settori piu’avanti di grande parte del resto del mondo. Il settore del fotovoltaico, nonostante il caos e vuoto normativo dei primi mesi dell’anno, non si e’fermato e tanto meno e’stato ammazzato come temevano, o solo dichiaravano, le imprese. L'11 agosto 2011 abbiamo installata una potenza di 9,3 GW e nel solo 2011, quindi dopo il golpe di inizio anno con l'abolizione del 3° conto energia varato ad agosto 2010, sono stati installati impianti per una potenza di piu’di 2000 MW (2 GW). I manufatti, soprattutto moduli e celle, utilizzati per questa enorme quantita’ di impianti sono per lo piu’prodotti all’estero, ma esiste anche in Italia un settore produttivo fotovoltaico e soprattutto alle installazioni hanno lavorato con diversi ruoli professionali molti italiani; esiste dunque una esperienza anche se giovane e questa puo’servire a partecipare in misura notevole allo sviluppo del fotovoltaico negli altri paesi e fare da traino anche alle produzioni italiane nel settore.
A questo proposito la Confindustria dal 23 al 25 settembre organizza una missione in Sudafrica per sviluppare contatti tra le nostre industrie e quelle sudafricane, contatti che viste le intenzioni del paese di Mandela possono concretizzarsi subito in attivita’comuni.
Dovrebbero avere la stessa attenzione ai programmi energetici del paese africano anche altri soggetti: le Università. le istituzioni pubbliche, statali e decentrate, l’associazionismo ambientale, sociale, sindacale e politico, l’informazione.
Due motivi rilevanti della crisi dal 2008 attanaglia l’ Occidente sono, l’ aumento del prezzo del petrolio che negli anni 2000 e’ passato da 25 $/b a 80-100 $/b e il costo delle guerre senza fine di questi dieci anni per garantirsi fonti energetiche ormai senza futuro. Gli effetti recessivi e sociali della crisi finanziaria attuale non saranno neutralizzati dal ritorno alla crescita, inferiore al 2% annuo, che avuto l’ Italia negli anni 2.000, ma ,nel probabile ridimensionamento quantitativo complessivo della nostra economia, dobbiamo lavorare allo sviluppo dei settori che hanno un futuro e una utilita’, oltre che pensare agli ultimi e ridistribuire ricchezza.
Si parla molto della rivoluzione energetica ma per l’Italia potrebbe essere addirittura piu’utile di quello che si crede.
Marco
Associazione Internazionale Italia-Africa
Roma
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