"Sole o sola..?" (Saul Arpino)Dopo aver progettato impianti da 20kWp a oltre 10MWp faccio queste riflessioni...
In un contesto globale e sempre più globalizzante, il potere qualunque esso sia tende a dividere e a fare in modo che i problemi vengano visti settorialmente al fine di non fare capire le interazioni del problema e le vere cause, per fare un esempio se il sistema economico mondiale e poi nazionale stressa le persone non va a risolvere questo problema come primo motore (causa prima) ma ti manda dal medico che ti da l'aspirina... ora se vediamo il micro problema (mal di testa- aspirina) nessuno può obbiettare che sia una grande soluzione ma il problema che causa il mal di testa rimane.... (cosa centra tutto questo con il fotovoltaico!?.. vediamo).
Il fotovoltaico se lo vediamo come tecnologia in se sicuramente sarà meglio di altre (motori endotermici) e peggio di altre (stirling a concentrazione, fotovoltaico a concentrazione, eolico non concentrato) ... il rendimento sotto il profilo puramente energetico poi si profila intorno al 12-13% (solo il generatore fotovoltaico). Quando abbiamo già tecnologie che stanno molto oltre.
Purtroppo per l'introduzione di cui sopra se si vede la pura tecnologia (policristallino, monocristallino, film sottile, ecc) sotto il profilo meramente tecnico e scientifico appare la soluzione migliore per produrre energia elettrica, ora premesso che la MIGLIORE ENERGIA PULITA E' QUELLA CHE NON SI CONSUMA E QUINDI CH NON SI GENERA NE SI TRASPORTA (decrescita), possiamo dire che tutto il sistema fotovoltaico per quanto complesso e potente non entra in frequenza se non ci sono alternatori di tipo tradizionale ossia rotativi (motori endotermici e turbine idrauliche) poiché il tipo di corrente alternata che genera l'inverter (macchina accopiata al gneratore fotovoltaico) non è di tipo sinusoidale bensì un finto sinusoidali fatto di piccoli gradini (proveniente da SCR o simili), questo significa che è un tipo di generazione che avrà sempre (SOTTOLINEO SEMPRE) bisogno di un altro generatore di tipo tradizionale altrimenti non avrebbe la forza (per dirlo in maniera semplice) di entrare in rete tutto questo solo per cominciare.
Se vediamo il rendimento della tecnologia in se per se con il paraocchi che mettono ai cavalli l'illusione che si ha è che sia una tecnologia pulita se invece ci togliamo i paraocchi e cominciamo a vedere oltre ossia l'aspetto economico finanziario scopriamo che il cosi detto PAYBACKTIME salta facilmente per tutta una serie di motivi, vediamone alcuni..... Si dimenticano (quelli che devono sostenere questo tipo di vendita tecnologica ed ormai hanno investito miliardi per cui non possono sconfessarsi) che all'interno di quel prezzo (costo energetico) di produzione ci va ANCHE considerato il trasporto (Cina, America, india ecc) dai costruttori pochissimi a livello mondiale fino all'utilizzatore usando mezzi di trasporto tradizionale ossia camion, navi che utilizzano petrolio (altro che ecologia), si dimenticano lo smaltimento i più onesti dicono "MA TANTO E SOLO SILICIO" (sabbia) si è vero ma per ritornare ad essere silicio (DEVE ESSERE RI-TRATTATO) ri-dividendo i componenti metallo che fonde a 800/1000 °C (altra energia) silicio, cavi, diodi, PVC, NON SOLO, lo smaltimento deve essere progettato pianificato industrializzato, i materiali devono essere trasportati (camino gasolio) dal campo fotovoltaico all'ipotetica fabbrica di trattamento (quale?) e poi ri-trasportato (camion - gasolio) nelle discariche specializzate (quali?).
Non solo il fotovoltaico funziona solo di giorno e nei contratti la rete nazionale diventa come una specie di serbatoio per riprendersi la energia in eccesso per ri-consumarla eventualmente di notte, per chi sa appena due righe di elettrotecnica sa benissimo che la energia alternata NON SI PUÒ CONSERVARE (si può conservare solo quella continua) quindi il concetto di serbatoio e puramente virtuale (ossia economico solo e sempre denaro) infatti in rete non si conserva un bel niente, se di notte ri-preleviamo energia E’ SOLO QUELLA FATTA DA ALTERNOTORI ROTATIVI che nel migliore dei casi (20/30%) sono eolici o idraulici il restante è sempre O A GASOLIO O A CARBONE O A GAS O NUCLEARE.
Il fotovoltaico (20 anni fa) poteva avere un senso solo se a piccoli impianti e molto distribuito, invece come al solito si è puntato solo ai grandi impianti (grandi affari) che hanno eroso (e stanno erodendo i terreni) con il risultato che già molti grossi impianti in Puglia Sicilia e Calabria non sono neanche connessi (scollegati) in rete poiché la rete nazionale non è fatta per ricevere energia ma per distribuirla, (la rete per ricevere e distribuire è fatta quasi a sezione costante, invece la rete attuale riduce la sezione dei cavi dalle centrali fino all'utilizzatore finale).
Inoltre vi invito a fare delle ricerche su chi sono i proprietari dei produttori (non dei pannelli) ma delle celle e potrete scoprire per esempio che sono in pochi (pochissimi) e che tolte le scatole cinesi di azionariato vairo ci sono grossi produttori di petrolio e che casualmente sono concentrati o in Germania (il primo azionista dell BCE) o in America (FED)..... a pensar male non spesso non si baglia (Giulio Andreotti).....
Già basterebbe tutto questo per sostenere che il fotovoltaico potrebbe essere una truffa, ma aggiungo:
Ci sono seri sospetti sulle vendite dei progetti per chi è stato nel giro degli impianti grossi giravano e girano società (srl con 10.000€ dicasi diecimila di capitale sociale) che stranamente erano disposti a comprare impianti di MW sulla carta (ossia progetti con lo STMD APPROVATO) da 70.000 a 100.000€ (dicasi centomila euro) per MegaWatt, solo i bambini non capiscono che dietro ci potrebbe essere qualcosa che non torna (riciclaggio di denaro?????)
Ma continuiamo l’elettrone che produce il pannello PV e l’elettrone che mi fornisce la rete (ente fornitore) fisicamente è lo stesso ma commercialmente parlando se lo compro pago 0,16 cent se lo vendo 0.09 cent come mai lo stesso elettrone ha due valori diversi???. Non solo il mio elettrone tecnicamente dovrebbe avere un valore superiore poiché (sulla carta) prodotto in maniera ecologica rispetto a quello fatto con la centrale a carbone e/o endotermica invece sotto il profilo commerciale vale di meno, allora dove è il problema?
Semplice se la gestione energia la si vuole vedere solo sotto il profilo di rendimento energetico appare che il fotovoltaico è migliore (non è vero come già ampiamente dimostrato) se invece ci mettiamo l’aspetto economico commerciale vediamo e capiamo che tutto ciò è solo un movimento di denaro a favore solo delle banche, dei grossi produttori, degli enti fornitori, ecc.
Ma continuiamo e vediamo gli aspetti economico-finanziari (e questo è il lato migliore) se veramente il costo puro della tecnologia era competitivo non avrebbe avuto senso l’aiuto Statale di 0.43cent/W (ogni anno sempre meno) per 20 anni sarebbe bastata la semplice vendita che invece come abbiamo visto prima e solo a favore solo dei “grandi produttori”.
Lo stesso Stato (proprio per la non chiarezza e trasparenza delle cose) attraverso l’AEEG ha cambiato più volte il modo di aiuto e di pagamento dei vari contratti (basti dire che lo scambio sul posto passo dai 20kWp ai 200kW) proprio perché lo steso stato (per la parte dell’aiuto) non ha i soldi per pagare.
Non solo se ci mettiamo la moneta debito vediamo cosa succede, per ogni Wp lo Stato paga 0.43cent
Perché ci siano 0.43 cent in Italia lo Stato (NOI) dobbiamo riconoscere a Bankitalia SPA il 2% all’anno ossia 0.0086cent diviso per 56 milioni di italiani e tutto questo per 20 anni. Facciamo due conti, per ogni MW fatto prodotto (da privati per privati) la collettività paga 8600 euro ogni anno per 20 anni (solo di interessi per fare girare quel denaro), se la moneta fosse di stato tutto era diverso....
La macchina economica di questo business ormai non si può fermare quindi anche se è superata (e non conviene) di fatto chi ha investito deve prima recuperare il capitale (e le banche gli interessi) e poi comincerà ad ammettere che la tecnologia non solo è superata ma che in effetti non era poi tutto questo guadagno anzi per la collettività un perdita, naturalmente le banche e i grossi produttori e proprietari che determinano le notizie sui media al momento non possono che spingere questa tecnologia.
Per fare un esempio perché, nonostante ci siano già le auto elettriche, ad idrogeno ad aria compressa ancora si insiste con i motori tradizionali?.
In ultimo vorrei fare un parallelo (se avete compreso cosa ho detto nelle prime righe) che forse pochi comprenderanno e cioè: il fotovoltaico sta alla produzione di energia elettrica come la moneta complementare (sconto) sta all’euro. La moneta complementare senza l’euro non può circolare e gli fa da stampella, lo stesso dicasi per il fotovoltaico la produzione di energia elettrica fatta con gruppi statici senza la generazione elettrica con macchine rotanti ossia gli alternatori (cosa diversa è per piccolissimi impianti cosi detti “no griid conected” (ad isola).
Potrei andare aventi per ore aggiungo solo una nota quando si parla di prodotti a kilometri zero, e di decrescita o di ecologia (solo per citarne alcune ) dietro c’è sempre (se non si è sprovveduti) il problema monetario ed economico. Uno dei primi prodotti a km 0 (zero) deve essere proprio l’energia.
Per tutto quello che ho sopra esposto (tutto il resto è solo movimento di denaro per generare interessi bancari) ecco perché un ecologista, uno della decrescita, un di quelli a km 0 non può che non essere un anti-signoraggista, diversamente si perde solo tempo (l'aspirina contro il cancro).
Qualsiasi accentramento è sempre contro l'uomo e la sua dignità (grandi banche, grandi magazzini, grandi produttori, grandi fabbriche, grandi impianti ecc) tutto ciò che è grande alla fine sciaccia la dignità umana non solo se si rompe fa il botto grande...) il futuro e nel piccolo, nel diffuso, nell’artigiano, nel locale, ecc....... ma tutto ciò dipende dalla moneta anche questa di proprietà popolare e soprattutto LOCALE.
Giuseppe Turrisi - giuseppeturrisi@yahoo.it
Altri articoli di Giuseppe Turrisi:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=giuseppe+turrisi
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