Carissimi,
secondo le ultime notizie giornalistiche sui lavori a piazzale delle Provincie di Roma: i lavori sono bloccati ed i primi di settembre si attiva un tavolo con commercianti e residenti.
Non c'è posto per i pedoni romani: vengono mantenuti ben chiusi nel lazzaretto a gridare (inascoltati) il loro "STOP STRAGI PEDONI".
Eppure il tema è quello naturale (sacrosanto) dell'essere umano Pedone.
Con l'aggravante, per il Pedone romano, che Roma massacra i Pedoni ed occupa gli ultimi posti nelle graduatorie europee sui temi della mobilità.
Normalmente, di fronte ad un grave evento che ha stroncato la vita ad una persona, i parenti invocano la Giustizia tenendo a precisare che lo fanno "non per noi, ma per impedire che non succeda agli altri". Come se fosse una cosa disdicevole la richiesta di Giustizia. In uno Stato di diritto che si dichiara civile.
I pedoni romani, tramite l'ADP, invocheranno la loro federazione italiana "Camminacittà" sperando che, questa struttura, riesca ad impedire ai pedoni l'aggiunta della beffa ai quotidiani danni (reversibili ed irreversibili) che subisce. (Ed il danno che si provoca ai pedoni a p.le delle Provincie - soddisfacendo la prepotenza e la violenza delle lobby - è un grave danno irreversibile.)
Cordialmente.
Vito De Russis (European Consumers Yahoogroups)
339.3484370
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