“AGLI STATI UNITI LE RISORSE NATURALI, AI ‘GLOBALISTY’ LE INFRASTRUTTURE”: COMPLETATA LA SPARTIZIONE DELLA REPUBBLICA D’UCRAINA (E LA SUA RIDUZIONE A COLONIA)
“Nedra amerikancam, infrakstrukturu globalistam” (недра американцам, инфраструктуру глобалистам): con rara forza di sintesi il canale ucraino Zerada descrive in quattro parole il senso del trattato siglato tra USA e Ucraina.
https://t.me/ZeRada1/24819
Non c’è bisogno di aggiungere altro. Alla fine tutto si riduceva a un problema di “quadra” da trovare tra
- quanto richiesto da Washington e
- quanto invece già ceduto dal regime di Kiev a Londra poco prima con il cosiddetto “accordo dei cento anni”.
Una Londra oggi a capo dei “globalisty”, nebulosa ideologicamente sorosiana che fino a ieri inglobava l’intera classe dirigente u-ccidentale da Washington a Varsavia, riflettendo – di fatto – una visione egemonica condivisa a livello di “primus inter pares”, e che da otto mesi invece deve fare i conti con un nuovo blocco di potere, statunitense e relativi satelliti (l’UE, di fatto, è spaccata), che fino all’anno scorso era rimasto “opposizione”, la cui visione si riflette in una rinnovata visione egemonica d’oltreoceano, un dominio non più come “primus inter pares” ma come battitore libero sganciato da vincoli e oneri nei confronti degli “alleati” di un tempo, e asso pigliatutto in quello che è tornato a essere un risiko globale, aree di influenza “alleate” comprese.
L’accordo è ragionevole: a me le risorse, a te le infrastrutture. C’è da mangiare per tutti anche se mangio di più io, perché “io so’ io”… il canale ucraino Legitimnyj va giù pesantissimo:
“SI TRATTA DEL PRIMO CONTRATTO LEGALE DEL VENTUNESIMO SECOLO CHE RIDUCE, GIURIDICAMENTE (JURIDIČESKI!), UN PAESE ALLO STATUS DI «NUOVA COLONIA» (NOVAJA KOLONIJA)”.
это первый юридический договор в 21 веке, который возвращает ЮРИДИЧЕСКИ страну в статус «новой колонии».
https://t.me/legitimniy/19948
Gli imperialisti britannici così, sperano quelli a stelle e strisce, saranno appagati e non continueranno a sabotare i “colloqui di pace” dei loro compagni di merende di oltreoceano, commenta il canale ucraino Rezident:
https://t.me/rezident_ua/26039
TALE ACCORDO, IN QUESTO SENSO, È “STORICO” (ISTORIČESKOE историческое). A poco serve la “rassicurazione” che la proprietà formalmente resta ucraina, se poi il popolo ucraino non è GIURIDICAMENTE in grado di decidere autonomamente del suo impiego. Nemmeno la Grecia commissariata dalla Trojka di Bruxelles aveva visto una tale riduzione di sovranità nazionale.
Oggi il parlamento fantoccio ucraino è chiamato a ratificare un accordo che, come per l’Accordo dei cento anni siglato coi britannici, CONTIENE UNA PARTE SEGRETA CHE NEMMENO I DEPUTATI CONOSCONO (публичную и закрытую часть сделки), nota il canale ucraino Rezident.
https://t.me/rezident_ua/26040
Tanto loro sono abituati a votare “si” o “no” a comando e non è un problema. Ed è questo il motivo per cui, STANTI QUESTE CONDIZIONI,
1. QUALSIASI “DENAZIFIKACIJA” È IMPOSSIBILE, ovvero è impossibile QUALSIASI SOVVERSIONE DELL’ORDINE COSTITUITO DI MATRICE NATOFASCISTA, EMERSO DALLE “ELEZIONI” DEL 2014, CONFERMATO DA QUELLE DEL “2019” CON UN “NUOVO ORDINE” POST-ELETTORALE GATTOPARDESCAMENTE PLASMATO SUL PRECEDENTE, E RIBADITO NEL COSTITUENDO CON OPPORTUNI AGGIUSTAMENTI DATI UNICAMENTE DAI DIVERSI RAPPORTI PADRONALI.
2. Men che meno è IMPOSSIBILE il DISARMO DI KIEV in seguito a un ipotetico cessate il fuoco, DOVENDO GLI SFRUTTATORI CONGIUNTI “GARANTIRE MILITARMENTE I PROPRI INVESTIMENTI”.
3. Men che meno è IMPOSSIBILE LA SUA RINUNCIA ALL'ORIENTAMENTO ATLANTISTA, informale prima e formale poi, al momento opportuno, fino all’ingresso formale della colonia nell’ALLEANZA ATLANTICA.
Cosa faranno i russi?
Non sarà certo una “zona cuscinetto fra SUMY e CHARKOV” a tutelare i russi da quella che, di fatto, rappresenta la PROSECUZIONE DELLA POLITICA DI ESPANSIONE A EST interrotta nel 2022 e ripresa ieri, una volta chiariti i ruoli e l’organigramma del nuovo potere coloniale su Kiev.
Con ogni probabilità, continueranno a fare quel che stan facendo sino ad ora: da un lato continuare a scardinare militarmente questa nuova santa alleanza atlantica, dall’altro non abbandonare per primi il tavolo negoziale.
Se la loro strategia avrà successo, di fatto, assisteremo al collasso di questo Stato fantoccio, banalmente per mancanza di uomini disposti ad andare a crepare in prima linea. Se, infatti, Zerada ragionava in maniera abbastanza “fantascientifica” sulla possibilità del “cerchio magico” di Kiev di cavalcare l’onda anti-Trump come in Canada ai fini di recupero di consensi interno, oggi tale ragionamento perde di ogni valore. Il cedimento del regime di Kiev, meglio, del blocco di potere anglo-europeo che aveva deciso di far valere le proprie rivendicazioni mandando il patàca al massacro contro il pescecane statunitense, oggi è inspiegabile per qualsiasi cittadino ucraino, che non capisce per quale motivo debba andare lui a crepare, la sua famiglia continuare a crepare di fame con le patate a sei euro al chilo e le bollette in continuo aumento per vedersi ridotto UFFICIALMENTE, LEGALMENTE, a SERVO DELLA GLEBA.
https://t.me/legitimniy/19949
Rožin nota come, di fatto, tutto questo giro di carte ABBIA LE GAMBE CORTE e POTENZIALMENTE possa essere rivisto e senza neppure troppi arzigogoli!
DAL PUNTO DI VISTA LEGALE, INFATTI, TUTTO QUANTO STANNO SIGLANDO, ANCHE CON TUTTI I CRISMI FORMALI E LE FIRME AL POSTO GIUSTO,
- OLTRE A ESSERE ANTICOSTITUZIONALE (il trasferimento di quote di sovranità nazionale è proibito dalla Costituzione ucraina)
- È AVVENUTO CON UNA PARTE CONTRAENTE SOSTANZIALMENTE SENZA ALCUN MANDATO VALIDO ESSENDO “SCADUTA” ELETTORALMENTE:
https://t.me/boris_rozhin/
Mossa che potrebbe essere di ampio – financo decennale – respiro, o di piccolo cabotaggio, peggio di un canotto a remi al largo della costa che cerca di rientrare mentre il vento lo sospinge al largo. A deciderlo, ovvero a mettere i bastoni tra le ruote in maniera più o meno incisiva, sostanzialmente, TRE fattori:
- la poca "sostenibilità" di tale spartizione: dissidi interni, utili che non arrivano, a fronte di "investimenti" in un pozzo senza fondo da cui si riesce a cavar fuori meno di quanto atteso;
- la canna del fucile del convitato di pietra russo;
- il popolo ucraino, assolutamente non convitato di pietra, ma trattato alla stessa stregua, e a cui le cure di “resilienza” u-ccidentale sembrano aver toccato il limite elastico di allargamento di un vaso sinora mai traboccato. Sinora.
Vincere! Vinceremo...?
Paolo Selmi
Video collegato:
Diario di sorveglianza. L'accordo minerario tra Ucraina e USA è PEGGIO di quanto si pensi: https://www.youtube.com/watch?v=pTHdgQKWwIM
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