La censura nei confronti di termini come “burger vegan” o “salsiccia vegetariana” è stata scongiurata. Il 23 ottobre 2020 il Parlamento Europeo ha votato contro l’emendamento che chiedeva di vietare l’utilizzo di questi termini nel marketing e nelle confezioni dei prodotti veg.
La proposta di vietare termini come “hamburger vegano” o “salsiccia vegetariana”, voluta fortemente dalla lobby della carne esclusivamente per frenare l’avanzata dei prodotti vegetali, era stata presentata basandosi su una possibile confusione del consumatore davanti a queste parole.
Si tratta invece di denominazioni chiare e già conosciute dalle persone, poiché da anni presenti nei prodotti comunemente in vendita e inoltre utili, in quanto forniscono informazioni non solo sull’assenza di ingredienti di origine animale, ma anche sul gusto e sull’uso che ci si può aspettare dal prodotto.
L’industria della carne e le associazioni di settore erano intervenute pubblicamente negli scorsi giorni in tutta Europa, con comunicati stampa e campagne pubblicitarie, investendo per cercare di difendere il "valore" dei loro prodotti.
Ma grazie all'intervento di molte associazioni e aziende, e al vostro aiuto nel contattare gli europarlamentari, ieri su questo punto ha decisamente vinto il buon senso.
Passate le restrizioni per le alternative vegetali ai latticini
Non tutto è andato bene però. È stato purtroppo accolto l’emendamento 171 che chiedeva di vietare l’uso di denominazioni considerate proprie dei prodotti lattiero-caseari, come ad esempio la parola “cremoso”, nelle comunicazioni commerciali destinate agli alimenti di origine vegetale.
Già dal 2017 in Europa nelle denominazioni non è possibile usare parole come latte, burro, formaggio. Le alternative si chiamano bevanda di soia e non più latte di soia, per esempio.
Ma con il voto di ieri non si potrà più fare riferimento a questi termini nemmeno nelle descrizioni di utilizzo dei prodotti (ad esempio in diciture come “spalmabile vegetale simile al formaggio” o “stile yogurt”).
Rimane molto da fare per gli animali
Inoltre in questa settimana di lavori al Parlamento Europeo c'era la possibilità di mettere un freno anche ai sussidi agli allevamenti intensivi e intraprendere un futuro più verde per l'Europa.
Se abbiamo ottenuto una importante vittoria sul fronte dei prodotti vegetali, purtroppo sui temi generali della Politica Agricola Comune la maggioranza degli europarlamentari ha votato contro i provvedimenti che avrebbero limitato finanziamenti agli allevamenti intensivi e all’agricoltura intensiva.
L’Europa ha perso l’occasione di fare un passo avanti e ha tradito le richieste e le volontà dei cittadini, oltre ad essere andata contro le stesse intenzioni del Green Deal europeo.
Un chiaro segno che per creare un futuro migliore per animali e ambiente rimane ancora molto da fare.
Ma noi non ci tireremo certo indietro!
Essere Animali - info@essereanimali.org
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