Nelle piazze i bambini giocano, si rincorrono, si abbracciano.
È bellissimo, è la vita. Ma a scuola scatta la finzione. Tutti isolati, mascherati, in banchi singoli. Con ospedali vuoti e virus ormai curabile, si umiliano i bambini.
Per non parlare degli adolescenti, che giustamente e come sempre è stato, cercano di crescere facendosi gli affari loro lontano da ogni kapò. Ma non a scuola. Non più in una scuola mutata in caserma. In istituzione totale ri-educante da ogni devianza dal dogma prestabilito, in mano a tecnocrati privi d'ogni controllo democratico, con norme, contenuto e metodo devoluti ad un Comitato Tecnico Scientifico, "cioè alla accolita di aruspici che gravita tra l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della salute, l’OMS, l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), il policlinico Gemelli (area vaticana), con anche qualcuno che detiene cariche di vertice in corporazioni professionali.
Fuori e dentro, a far la guardia, ci saranno le telecamere e i rilevatori termici, le bodyguards con i cani e se servirà, a sedare i riottosi, l'esercito.
Nell'attesa, ai genitori viene assegnato il compito di "educare" i bimbi (anzi "bimbe e bimbi", nell'immancabile declinazione politically correct imperante) a quel che aspetta loro a settembre, ovvero «la responsabilità genitoriale nel preparare e favorire un allenamento preventivo ai comportamenti responsabili degli studenti». Così scrive il Comissario Arcuri nominato a dirigere il Ministero alla Rieducazione.
"Per entrare in un qualsiasi posto che non sia casa propria – ma presto nel grande panopticon digitale sarà controllata anche quella – ci si mette in fila per uno, mascherati e socialmente distanziati, e si aspetta il proprio turno per disinfettare le mani, farsi puntare la pistola laser alla fronte, declinare le generalità, fornire i propri recapiti e autocertificare il proprio presunto stato di salute fino a prova contraria.
Se il telecomandante inserisse altre funzioni – tipo fare una piroetta sul posto, cinque flessioni, tre salti su una gamba sola, intonare la prima strofa di bella ciao – il bravo cittadino eseguirebbe, grato a chi vigila sulla sua incolumità senza, bontà sua, trascurare il fitness."
Ora il telecomando lo stanno programmando per le scuole, che a settembre dovranno riaprire i battenti militarizzate a dovere. Perché anche (e soprattutto) la comunità scolastica degli uguali in divenire non ammette dissidenze né di pensiero né di comportamento. Una scuola dove l’obbedienza alle regole emergenziali inciderà doppiamente sul rendimento, attraverso il voto in condotta e attraverso quello in ri-educazione civica - re-loaded. Ma possiamo star tranquilli: #andràtuttobene
Jure Eler
Articolo collegato di Elisabetta Frezza:
https://www.azionetradizionale.com/2020/07/22/52303/
Articolo collegato sui danni dei video schermi:
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