Treni
e catorci di riserva
A fianco di questa locomotiva globale, che ha invertito la marcia di Guccini e si sta lanciando contro chiunque non le fornisca carbone, corre (si fa per dire) in analoga direzione un nostro trabiccolo locale. Succede che, con l’atomino dell’estrema “sinistra radicale” in costante bilico tra scissione dello stesso, ricomposizione, o epifania di una nuova, inedita, micro-unità da un lato e, dall’altro, una destra confindustriale, sedicente centrosinistra, da questo pulviscolo sorga il taumaturgo, il messia rosso da lunga pezza atteso.
Potrebbe chiamarsi Giggino o’ sindaco, oppure Robertino o’ presidente. Il primo amoreggiava con i 5 Stelle, ma s’è ricreduto. Il secondo è la mina vagante dentro i 5 Stelle, fa il presidente della Camera, ma anche il ministro degli Esteri quando rompe con l’Egitto, ma anche il catalizzatore di nano particelle. Un po’ Pizzarotti, un po’ forse Scilipoti. Ha ottenuto il master dalla cattedra “Come ti sposto i popoli” dei luminari Boldrini e Bonino. Si è laureato a pieni voti e lode con una tesi “Per un globalismo dalla faccia umana, fondato sul lancio del cuore verso il Global Compact Migrazioni e il guanto di sfida in faccia al presidente egiziano Al Sisi”.
Grida e sussurri...
Fulvio Grimaldi - www.fulviogrimaldicontroblog. info
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