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lunedì 15 dicembre 2014
Il merito dell'antipolitica (eversiva)
M5s, Sel, e gli altri movimenti minori sorti in questa epoca (forconi,
9 dicembre, indignandos, e tanti altri) sono certamente suscettibili
di ogni critica, secondo opinioni progetti ed aspettative di ognuno.
Tuttavia una qualche importanza concreta devono certamente pur avere,
altrimenti non sarebbe spiegabile come mai gli uomini delle
istituzioni abbiano sentito il bisogno di coniare e divulgare il
pessimo termine propagandistico denigratorio "antipolitica"; che non
significa assolutamente nulla, ma serve a gettare emotivo discredito
gratuito contro ogni forma di alternativa, critica e opposizione,
ponendo autoreferenzialmente tutto ciò in un unico grande calderone
simbolico di presunta inaffidabilità (e capirai, sarà affidabile lo
stato che c'è davanti ai nostri occhi, solo un pazzo può
pensarlo....).
Se i movimenti alternativi fossero completamente inutili, come mai
avrebbero tutti ferocemente contro ?
E, soprattutto, come mai in particolare avrebbero contro l'intera
violenta e sanguinaria partitocrazia secondorepubblichina di guerra e
rapina contro i popoli ?
E, ancora: se "ciò che serve davvero" è "altro", come sostengono
(legittimamente, si capisce) alcuni, come mai questo "altro" il popolo
non lo produce, o comunque non lo ha prodotto ?
Ultima domanda:
Che cosa volete ?
Direi che l'ultima domanda è la più interessante, sicchè immaginando
di dover scegliere vi invito a rispondere a quella. Personalmente,
rispondo subito: voglio che ognuno abbia di che vivere. La stessa
richiesta di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Il che include automaticamente la pace come esigenza imprescindibile,
perché in guerra manca di che vivere, di fatto, e anche per
definizione, essendo la guerra nient'altro che omicidio generalizzato
di stato.
Infatti, siamo in guerra (o meglio: è in guerra lo stato), casomai
qualcuno se ne fosse dimenticato: da 23 anni, dai tempi della
criminale invasione della prima guerra del Golfo, aggressione
criminale operata dalle bande armate europee e statunitensi contro
l'Iraq, prima puntata della nuova era di efferata violenza
istituzionale.
Da parte di quelle stesse delinquenziali e vergognose istituzioni che
osano strepitare contro la presunta "antipolitica".
Vincenzo Zamboni
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