Questo Blog è un contenitore di lettere, notizie, proposte, argomenti di ecologia sociale e bioregionale e di spiritualità laica.
martedì 16 settembre 2014
Anche tu sei responsabile! Ma puoi disintossicarti se vuoi....
Premesso che un sacco di gente vede benissimo che il potere se ne strafrega di loro e si è costituito sempre di più come organismo autonomo impermeabile alle richieste dei cittadini, poiché cameriere dei grandi usurai e dei poteri forti, la gente capisce benissimo di essere ignorata e presa in giro da una banda di mascalzoni, si deduce che è inutile prendersela se in queste condizioni molti ritengono che votare o non votare non cambi nulla, una conseguenza inevitabile, in queste circostanze: non c'è una Repubblica, c'è una Res Privata, e chi voglia una Repubblica dovrebbe costruirla ex novo.
Di fronte ad una partitocrazia isolata ed autoreferenziale, che si autofinanzia contraddicendo la volontà popolare espressa dal referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti, aggirato con la truffa fraudolenta dei "rimborsi elettorali" e dei versamenti ignorabili a bilancio fino a 50.000 euro ciascuno (100 milioni di vecchie lire!), col che qualunque lobbista può corrompere qualunque partito (anche tutti simultaneamente, se ha abbastanza soldi!) semplicemente utilizzando comode tranches da 50.000 l'una (il che è esattamente quanto succede).
Con le percentuali di voto elettorale falsificate dalle leggi truffa, con la impossibilità persino di indicare i propri candidati prescelti per il parlamento, che vengono invece nominati dalle segreterie, tutte corrotte a priori tramite gli strumenti sopra ricordati.
Per non parlare, poi, della miserabile neolingua orwelliana con cui i bellimbusti di regime si macchiano le mani di sangue con le loro guerre stragiste vigliaccamente spacciate per "operazioni di pace", una dizione che non si può accettare senza prendersi in giro da soli. Chi se la sente, provi pure a convincere motivatamente i cittadini del contrario, se ci riesce.
Ma il mondo umano non è un mero dato di fatto, bensì il prodotto di una scelta (anzi, molte scelte). Ogni scenario presente è ereditato quale prodotto del passato, mentre il futuro sarà il prodotto del presente attivo, che in quanto tale è perennemente in fieri.
Internet, tra le altre cose, è e rimane uno strumento autonomo che fornisce uno spazio di libertà anche organizzativa: tutto sta a vedere cosa si vuole e riesce a farne.
I cittadini islandesi sono riusciti a farne qualcosa di buono, impiegandolo (assieme alle attività collettive di piazza) per abbattere due legislature, una di centrodestra e l'altra di centrosinistra, imporre un referendum sul rifiuto del debito, vinto con il 97%, e ridiscutere collettivamente le leggi, riscrivendo persino la Costituzione del paese tramite lunga discussione in rete di tutti i cittadini.
Gli italiani possono fare altrettanto, se vogliono.
Se invece non vogliono, non interessa sapere come mai: le infinite scuse lette in questi anni sono risultate regolarmente insensate e puerili.
A questo mondo le cose o si fanno o non si fanno, e i fatti mostrano che fino ad oggi alla maggioranza degli italiani è andato bene continuare a vivacchiare così.
L'evoluzione di una società non è determinata da un progetto scritto dai pinguini o dai marziani, bensì dalla somma delle scelte e decisioni dei singoli.
Cioè, ogni popolo riceve, puntuale e regolare, il tipo di regime ed organizzazione che complessivamente ha voluto costruire o lasciar costruire, con le proprie forme di consenso esplicito o tacito ed obbedienza abitudinaria, talchè è inutile andare a cercare troppi capri espiatori, colpevoli e burattinai, visto che, in ultima analisi: sui quisquis fortuna faber.
Ogni singolo può essere individualmente scontento del risultato per mille motivi, ma il movimento di massa è fatto dalla massa, che somma le decisioni di ognuno, non di alcuni soli. E i molti, moltissimi, troppi di questi "tutti" si intossicano quotidianamente di molta e moltissima televisione, di molti e moltissimi mass media goebblesiani di regime, avvelenando la propria mente a proprie spese, secondo un ridicolo metodo mentalmente suicida che genera dipendenza ed assuefazione.
Ma se i mass media sono nelle mani della plutocrazia, così come di fatto è, che senso ha spendere i propri soldi per avvelenarsi autolesivamente con la voce del padrone, dove la propria non trova spazio ? Tutto questo è semplicemente ridicolo, si tratta di una forma di autoschiavizzazione, una specie di comica sindrome di Stoccolma autoinflitta.
Se la massa avrà voglia di liberarsi, tramite la disobbedienza, il boicottaggio e l'alternativa, di un simile giogo, lo farà. E se non lo farà vorrà dire che non ne aveva voglia, che le andava bene così, che preferiva vivacchiare, essendovi sempre qualcuno che strilla "Ghe pensi mi!", slogan burleskoniano buono per qualunque leader di un gruppo di polli di allevamento (Gaber aveva la vista lunga, in questo
genere di cose).
Magari anche solo per ignoranza, il che comunque non cambia il risultato: o si fa, o non si fa.
Ed ogni giorno è un giorno nuovo, da riempire con le decisioni di oggi. Sicchè consiglio ancora perlomeno il passo iniziale di de-auto-ipnosi tramite l'abbandono dei mass media.
Chiunque lo decida, si troverà qualche soldo in più in tasca, e molta segatura mentale in meno nel cervello, un ottimo inizio per ricominciare a vivere meglio, con più spazio disponibile per le proprie emozioni, riflessioni, esperienze e progetti, singolari o collettivi che siano.
Buona de-auto-ipnosi a tutti i bisognosi, dunque, con augurio di pronto recupero della quota di salute perduta: se li conosci li eviti, i mass media avvelenano anche te, dì a tutti di smettere, c'è la vita che attende, fatta di esseri umani, non di comunicati di regime.
Vincenzo Zamboni
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.