Paolo D'Arpini a Roma
La
Terra è una e non ha cantoni, è una palla rotonda ed omogenea, tutto
corrisponde al tutto, il vento spira ovunque, l’acqua scorre ovunque e
la vegetazione e gli animali e l’uomo sono presenti ovunque. Certo, in
città abbiamo la sensazione che la natura non esista ma è solo una
distrazione, una mancanza di attenzione a quel che ci circonda, tanto
siamo avvezzi alla virtualità, impigriti dai percorsi obbligati della
civiltà metropolitana: mezzi di trasporto meccanici, locali chiusi, atmosfere
condizionate, luoghi d’incontro in cui non ci si incontra, luoghi di
ascolto in cui non si ascolta, insomma ci siamo viziati nell’assenza di
presenza. Ed è solo per questo che non percepiamo la bellezza di una
città “bioregionale” come Roma.
Quando
abitavo a Roma facevo lunghissime passeggiate, ultimamente abitavo in
Via Emanuele Filiberto (Piazza Vittorio) e da lì andavo tutti i giorni a
piedi a Trinità dei Monti o Piazza Navona. Dovete sapere che conoscevo
così bene i percorsi pedonali che in 30 minuti arrivavo in centro,
passando quasi sempre in mezzo al verde di cui Roma è ricca. Infatti
Roma è una città verde ma uno se ne rende conto solo se cammina nei
posti giusti…
Se
ti muovi in macchina od in autobus allora stai sempre imbottigliato
nel traffico e nello smog. Un giorno vi racconterò meglio di questi miei
percorsi, durante i quali trovavo anche frutta e verdura. Sì avete
letto bene, proprio frutta e verdura, giacché Roma è ricca di alberi da
frutto e di tante erbe che crescono spontanee nei parchi e nei diversi
giardinetti. Credetemi è meglio degli “orti di guerra” di mussoliniana
memoria!
Il
futuro sindaco di Roma, chiunque egli sia, dovrebbe incentivare l’uso
di questi percorsi pedonali bellissimi, una cosa pubblica ancora
misconosciuta. E sin d'ora gli rivolgo un appello, affinché come primo
passo verso la pedonalizzazione mappi i sentieri e le viuzze interne
di Roma.
Rendere il centro storico di Roma interamente pedonale è l'unico modo
per salvare la città dal degrado, e sicuramente ne guadagnerà la qualità della vita e
persino il turismo. Infatti sviluppando metodi alternativi di trasporto e
lasciando che il verde si riappropri delle strade cittadine la magia di
Roma sarà più evidente.
Paolo D’Arpini
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Commento di Barbara
Massimo: “Farei
l'appello anche per l'umanizzazione del Bioparco, cioè di rimettere
in libertà nei loro paesi le povere bestiole...”
Mia rispostina: “Mi
sembra una buona idea.. magari gli erbivori autoctoni.. possono
essere liberati nelle strade (come succede in India con le mucche, le
capre, le scimmie, i maiali, etc.) non però i carnivori che
potrebbero essere pericolosi, quelli potranno essere rimpatriati nei
luoghi d'origine...”
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