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giovedì 17 gennaio 2013
Cantastorie in politica... cominciando dalla Torre di Babele
Uno Storico invitato a parlare, per l’occasione sceglie come tema un
passaggio di storia antica, molto antica, l’arte del raccontare in
modo che nessuno dei presenti abbia vissuto in quell’epoca per
controbattere lo Storico e i suoi inganni ideologici contro il tempo.
Il tema da lui scelto fu “La Torre di Babele”, che in quel tempo
faceva parte del babelare, ragliare, molto diffuso, mettersi in un
angolo della strada e raccontare per divertire, per informare celando
la realtà, mentre il somaro ogni venticinque minuti lanciava la sua
serie di ragliate, oggi lo fanno attraverso la TV o i Media a
pagamento.
Il Professore canta storie, considerato una specie di tecnico dalla
parola “facile”, grande idealista del nulla, furbescamente fa
riferimento ad un argomento di cui molti avranno sentito parlare, i
Pirati della Malesia e i Misteri della Giungla di Salgari o la Torre
di Babele di vattela a pesca, descritta come una verità che non c’è
più perché erosa dal tempo, e tenta di convincere, pur sapendo che é
una mistificazione usata come una delle tante maschere ideologiche del
Potere.
L’Ideologia, Filosofia, Mitologia, e per l’appunto la Babeleria, sono
aggettivi ricavati dalla fusione letteraria di una Bugia o tuttalpiù
del pensiero sano o distorto, raccontate in modo serio per garantire
la credibilità con il duplice scopo di divertire, incantare o
confondere l’ascoltatore, il quale si lascia andare perché, attenti,
parla il Professor Paracù alla TV o Mastro Geppetto dal pulpito,
approfittando della fiducia degli ascoltatori.
In realtà la Torre di Babele non è mai esistita, come tante altre
storie raccontate da grandi parlatori con il dono di convincere,
approfittare per regnare sulle spalle dei fiduciosi, ignari che la
verità prima o poi viene a galla.
In verità esiste una Babele un po’ diversa, non è una Torre, si può
definire più specificatamente una Piramide con un omino sulla punta
che controlla il tempo, forse meglio definirlo uno Stivale, o meglio
ancora il gran Casino Italico, dove sessanta milioni di esseri sono
trattati come un gregge di capre sconfusionate, con nessuna
possibilità di intendersi, capirsi, vedere, sentire, approfondire,
insomma una Babele dove alcuni furbetti raccolti in gruppi con il solo
obiettivo di arrampicarsi come le caprette di montagna, che salgono,
salgono saltellando sino a raggiungere la vetta, dove troveranno
quella famosa poltrona immeritata per godersi i privilegi offerti
dalla Politica.
La nostra Babele è qui sotto i nostri occhi, con un folto gregge
sparso e impaurito per il presente e molto peggio per il futuro, con
continui cambiamenti programmati dall’alto, che non tendono a
migliorare, ma ad affossare sempre più questo stivale sgangherato
senza vie di salvezza.
Con le prossime elezioni presentate come sempre da sciacalli senza un
programma serio, auspicabile a colpire e correggere i tanti problemi
alla base del Paese, ed invece propensi a continuare
nell’indifferenza, per garantirsi i privilegi immeritati a costo di
distruggere quelle misere spoglie avanzate in fondo al pentolone
Nazionale.
Mi ha colpito profondamente una convinzione espressa da un personaggio
importante della comunicazione, che mi ha turbato, il dott. Enrico
Cisnetto di Roma In Con Tra-Ara Pacis TV: www.romaincontra.it -
www.arapacis.tv
LEADER & PIFFERAI
Mentre infuria una campagna elettorale populista, qualcuno sogna una
Thatcher, altri Blair e Mitterand. Peccato che l’Italia sia piena di
leaderini e sprovvista di statisti. Radiografia (impietosa) della
nostra classe dirigente.
Dall’altra parte il Santo Padre apparentemente impotente contro le
ingiustizie del mondo del Potere, anche sotto casa, si limita a
invocare la speranza celeste, pur appoggiando i tiranni della Politica
e dice:
“... auspico che tutti possano essere veri operatori e costruttori di
pace, in modo che la città dell’uomo cresca in fraterna concordia,
nella prosperità e nella pace.” Benedetto XVI. Come dire al lupo, mi
auguro che non assali le pecore.
Due pareri completamente in contrasto con la mia natura di uomo
competente, sincero e generoso, dove nella prima valutazione una
corrente sostiene che in Italia mancano Statisti e Condottieri di
valore, niente affatto, la ragione, siamo Governati dalla Mafia la
quale si è impossessata delle chiavi del Paese, e controlla la
Giustizia, la Pubblica Amministrazione, e tutte le risorse Nazionali,
strizzando a piacere l’intera Comunità.
Nella seconda valutazione il Santo Padre sembra aver perso le
direttive originali della Fede Cristiana, dimenticando che Gesù non
auspicava, ma si batteva sbattendo i pugni sul tavolo in difesa dei
deboli, delle ingiustizie, dei soprusi, delle speculazioni, ecc., sino
a farsi crocifiggere per la salvezza dell’uomo, la salvezza della
Giustizia.
Per diversi anni ho suggerito alle varie Autorità del Paese, la
necessità di formare un Ente di Stato che si occupasse di tutte le
ingiustizie causate dalle Istituzioni che sono a contatto diretto con
il pubblico, e approfittano di tutti coloro impossibilitati a
difendersi legalmente, perché la Giustizia ha assunto un sistema di
accusa/difesa impostato sul valore monetario a svantaggio del più
debole. Giustamente come dicono: “la legge è uguale per tutti” ma non
per te.
La Mafia Italiana Istituzionalizza arriva non soltanto a Governare i
Tribunali Italiani, ma vanno ben oltre, sino a manovrare i Giudici nei
tribunali Europei. Gli effetti della Globalizzazione e degli scambi di
favori a livello dell’Unione Europea, seminando ingiustizie, e
rivendicazioni che frenano la ripresa.
Una dimostrazione chiara lampante, persino la Regione Lombardia
Amministrata dalla Chiesa attraverso il Partito di Comunione e
Liberazione ha dimostrato poca serietà, sino all’impossibilità di
contenere gli scandali e sospendere il Consiglio per irriverente
onestà dei suoi membri.
L’Ilva di Taranto, gratificava Politici e Sindacati per nascondere la
gravità dei crimini Aziendali, colpevole di parecchi decessi e
sofferenze inflitte ai cittadini con gravi danni all’Ente Sanitario
Nazionale.
L’Alcoa in Sardegna chiude lasciando senza lavoro tre mila famiglie,
per difendere il monopolio Elettrico Nazionale, mentre vi sono
progetti che riducono dell’ottanta per cento i costi elettrici
Nazionali.
La Nave Concordia semi affondata all’Isola del Giglio, poteva essere
ricuperata nel giro di venti giorni con minime spese, mentre a un anno
di distanza è divenuta dimora per la fauna ittica del Tirreno,
dimostrando impari competenze dei nostri Politici con danni e sprechi
milionari imprevedibili.
Migliaia d’importanti Industrie Nazionali grandi e piccole che
rappresentavano il valore dei meriti di un Popolo, sono stati
distrutti da incapaci che comunque vadano le cose nel Paese, non
sentiranno mai gli effetti dei loro gravi errori.
Tutti sono capaci di alzare la voce specialmente fra le righe
dell’incoscienza Politica, per scroccare una parte più grande della
torta oltre le abbondanti rimunerazioni, ma per salvare il Paese
abbiamo bisogno di Imprenditori capaci di generare lavoro, Capitali
per finanziare nuove imprese, gente sana e onesta per ricoprire
posizioni di comando, una Giustizia giusta, i Professori chiudeteli
nelle scuole, i ciarlatani inviateli ai mercati generali per
risollevare il PIL e sgonfiare il Debito Pubblico.
Al posto dell’acquisto di armamenti e aerei F35 che non servono a
nessuno, poiché per la difesa oggi giorno si fa ricorso a missili
intelligenti, e con quei tanti soldi sprecati, date da mangiare ai
poveri, riducete le tasse, migliorate la Giustizia e l’Onnipotente vi
sarà grato.
Anthony Ceresa
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