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martedì 12 giugno 2012
TEM... un cattivo affare per tutti!
Tem - Marco Ponti, docente del Politecnico: “Se le banche si tireranno indietro dovrà pagare il settore pubblico. Preoccupa l’assetto finanziario"
MARCO Ponti, docente di Economia dei trasporti al Politecnico, la Tem sarà utile per Milano e la Lombardia?
«Qualsiasi via che tolga traffico dalla rete esistente non è inutile. La Tem, essendo a pedaggio, potrebbe anche ripagarsi da sola. Detto questo, alcune questioni preoccupano».
Quali?
«L’assetto finanziario: i lavori per la Tem si reggono su prestiti ponte, in aggiunta ai debiti con le banche. Una situazione debitoria incerta».
L’opera va quindi fermata?
«Si potrebbe posticiparla. Ormai sembra che tutto vada fatto in vista di Expo 2015, ma non ha senso. Con la crisi, il traffico è diminuito del 7 per cento e il rischio è che le banche si tirino indietro. A quel punto, il pubblico sarebbe costretto a coprire la spesa».
Che cosa si può fare allora per limitare il sovraccarico delle reti stradali?
«L’unica soluzione, anche se difficile per il patto di stabilità, sarebbe fare manutenzione alle strade esistenti. L’80 per cento del traffico passa su statali e provinciali, non in autostrada».
Senza soldi, come si fa?
«Serve coraggio. Bisognerebbe fare della manutenzione una campagna keynesiana: non considerarla una spesa, ma un investimento, anche occupazionale. Si potrebbe investire una parte delle tasse sul carburante. Invece le strade vanno in malora e se ne progettano di nuove, in alcuni casi poco utili».
Come la Brebemi e la Pedemontana?
«Per la Brebemi vale il ragionamento fatto per la Tem. La Pedemontana convince meno: ha un tracciato tortuoso e ricalca percorsi già coperti. Ma oggi il 90 per cento del trasporto viaggia su gomma, quindi bollare come inutile una nuova strada è politicamente difficile».
Il potenziamento della ferrovia può essere una soluzione?
«Nuove linee non servono. Si pensi all’alta velocità MilanoTorino: 8 miliardi spesi, una capacità di 330 treni e appena 20 transiti. Bisogna migliorare il sistema di segnalamento e i treni sulle rotte dei pendolari, ma costa».
Quindi, non si farà mai?
«In Italia la gente paga più volentieri il biglietto dell’autostrada rispetto a quello ferroviario. In tutto il resto d’Europa i treni sono più cari ma funzionano. Per questo si fa la Tem e non le ferrovie».
Franco Vanni da la Repubblica
(Fonte: www.infonodo.org)
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