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domenica 17 giugno 2012
Progetto "satanico" per l'eliminazione della sovranità umana
SIAMO VITTIME DI UN PROGETTO DI OSCURI POTERI FINANZIARI E POLITICI MONDIALI. CRISI, DEBITO PUBBLICO, RISCHIO FALLIMENTO, IN PARTE INVENTATI PER ANNULLARCI COME UOMINI LIBERI E PENSANTI. E' BENE COMINCIARE A VEDERE COME REALMENTE STANNO LE COSE...
Nove anni fa Accademia Kronos organizzò a Roma un convegno dal titolo: " La fine dell'opulenza occidentale e l'inizio della grande regressione sociale ed economica". Nove anni fa si viveva ancora nell'illusione dello sviluppo infinito e della ricchezza incontrastata dell'Occidente. Nessuno allora avrebbe pensato che sarebbe potuto fallire l'esperimento dell'euro, la moneta unica. Noi in quell'occasione accennammo timidamente che l'unione europea reale si sarebbe dovuta fare prima politicamente e poi con la moneta e non al contrario.
Allora fummo tacciati per i soliti "ambientalisti disfattisti", i cassandra di un'Europa ormai avviata alla grande unificazione. I fatti invece ci hanno dato ragione, e di questo non né siamo felici... anzi, avremmo voluto sbagliare!
Allora come oggi i motivi sono gli stessi, anzi oggi sono ben più decisi, la crisi economica del nostro Paese è sotto gli occhi di tutti e in particolare nelle nostre tasche. Certamente, come ebbi a scrivere in un recente articolo, in merito alla grande recessione del terzo millennio, la colpa, come invece anche il Governo Monti vorrebbe farci credere, non è di noi poveri mortali, ma di altri, dei potenti che detengono in mano le redini del capitalismo. Esistono piani ben precisi esterni, iniziati molto tempo fa, addirittura subito dopo la seconda guerra mondiale, che hanno deciso di "chiudere" la questione delle nazioni europee sovrane, con una loro economia ed una capacità interna di decisione soprattutto nel comparto finanziario.
Il grande progetto quindi prevedeva, ed oggi si sta attuando, la cancellazione delle sovranità nazionali, la dipendenza finanziaria ed economica affidata ad una banca centrale europea.
Tutto questo a beneficio di un Europa "Tedesca" capace alla fine di sottomettere tutti gli altri Stati e di assoggettarli a nuove regole, quelle che avrebbero, e fanno, piacere a particolari centri finanziari e politici internazionali. In questo percorso nel distruggere le sovranità dei vari Paesi, c'era quella di togliere di mezzo l'Italia che con le sue esportazioni in continuo aumento nel comparto enogastronomico cominciava, fino allo scorso anno, a dare molto fastidio alle lobby europee del settore, vedi Francia, Olanda e Germania. L'architettura di questo complotto è stata gestita, e lo è tutt'ora, dalla grande Germania che così ha colto
l'occasione di rifarsi del decennio di crisi finanziaria prodotta dall'operazione di
riunificazione. Quindi l'invenzione dell'euro, tra i tanti scopi, aveva anche quello di farci fallire e bloccare le nostre esportazioni, soprattutto enogastronomiche, su tutti i mercati del mondo. Coloro che hanno progettato questo piano, già negli anni '70, hanno pazientemente atteso che certe condizioni maturassero. Il grande crack della finanza USA è stato lo starter di tutta l'operazione. Così cominciando dalla Grecia, si è finiti per colpire anche noi, ma soprattutto noi.
Però il giochino non ha funzionato nei tempi previsti da questi "uomini grigi", l'Italia ha resistito, non è fallita e, così, ha mandato all'aria tutto il diabolico progetto, ma solo per il momento. La controffensiva di questi "Uomini Grigi" è comunque in preparazione, il tutto si giocherà tra tre o quattro mesi prossimi quando i valori del nostro PIL dovranno essere in positivo. In senso inverso sarebbe la fine, perché l'attacco che questa volta stanno preparandoci si avvarrà di armi nuove. E' evidente che la Germania ha nuovamente scatenato un'altra guerra, ma questa volta senza cannoni e carri armati, ma con una nuova e micidiale arma, quella della finanza e dell'economia. La storia comunque c'insegna che nel passato le armate teutoniche hanno sempre avuto la meglio all'inizio di ogni conflitto, ma alla fine hanno sempre perso. Un vecchio detto ci ricorda che " non c'è due senza tre!"
Certamente il nostro debito pubblico è molto pesante ed è questo il fronte debole dove le "truppe" tedesche e degli "alleati oscuri" stanno infierendo, ma allora perché il Giappone che ha un debito pubblico più alto del nostro non sta "agonizzando" come la Grecia, la Spagna, il Portogallo, l'Irlanda e l'Italia? Sorge allora non più un dubbio, come prospettato nella prima parte di quest'articolo, ma una certezza: siamo di fronte ad una macchinazione diabolica in
cui i nostri politici non l'hanno ancora capita (o non vogliono capirla) e che l'attuale governo tecnico sta, in buona o cattiva fede, attuando in pieno.
Il governo Monti avrebbe, secondo quanto ci è stato detto all'inizio del mandato, dovuto risolvere in pochi mesi il problema dello Spread Btp e Bund tedeschi, ma dopo un brevissimo momento di euforia il divario tra noi e i tedeschi è tornato ai livelli del governo Berlusconi. La colpa, dice Monti, è dei mercati stranieri che speculano su di noi. Ma allora la cura Monti a cosa è servita? Al momento solo a
dare altri soldi alle Banche e toglierli ai cittadini onesti, penalizzando chi doveva andare in pensione, imponendo un'iniqua tassa sulla prima casa, creando nuovi gabelli senza bloccare rincari energetici, e, infine, consentendo aumenti indiscriminati di tariffe per servizi al pubblico.
Insomma, caro governo tecnico, cos'hai fatto? Anche il più sprovveduto degli economisti sa che "massacrando" di tasse e di gabelli i cittadini, questi per sopravvivere non possono comprare più dello stretto necessario, non alimentando così il mercato interno, in questo modo le imprese italiane sono costrette a chiudere. Se questo era il progetto di fondo, dettato dalle "armate" tedesche, possiamo dire che il gioco è riuscito! Ma allora come salvarci?
Per prima cosa, e questa è l'idea di molti economisti internazionali seri, valutare se vale più la pena di seguire l'euro così com'è, oppure varare formule alternative capaci di ridare dignità e autonomia ai vari Paesi dell'Eurozona, magari proponendo un euro a due velocità o tornando alla moneta nazionale per le transazioni interne e all'euro per le operazioni internazionali. Comunque i nostri politici che sembrano, a parte la Lega e L'IDV, impacciati e incapaci di reagire all'offensiva dei mercati internazionali (c'è sempre sotto la Germania, anche se finge di voler salvare l'euro!), non riescono a dare il cosiddetto "colpo di reni" e dire a Monti: - ma da che parte stai? Con il popolo italiano o con le grandi banche europee? In attesa di una risposta sarà meglio prendere in mano la situazione, si perché ci stiamo avvitando verso una fase di non ritorno. Forse ancora abbiamo qualche chance, ad
esempio detassare per uno o due anni tutte le imprese che producono export al fine di creare forti interessi da parte dei mercati stranieri e così far affluire un pò di soldi esteri nelle nostre casse. Non escluderei quella prospettata da alcuni economisti inglesi e cioè uscire dall'euro.
Uscire fuori dell'euro forse all'inizio potrebbe farci molto male, ma a quel punto i nostri prodotti da esportare crescerebbero a dismisura perché avrebbero costi concorrenziali più di quelli cinesi. Ma non sta a noi poveri mortali decidere, sarebbe da chiedere, invece, ai nostri politici, che abbiamo votato non per farci del male, ma per sperare in un futuro migliore, di dimostrare alla nazione intera che stanno dalla parte della gente e non dei loro interessi di gruppo, o peggio, di bottega.
L'aereo della nostra "morte" economica, sociale e umana ha iniziato a rullare sulla pista di decollo, dobbiamo fermarlo prima che superi la zona del non ritorno, se ciò avvenisse sarebbe veramente un guaio di proporzioni inimmaginabili.
Ennio La Malfa
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