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mercoledì 20 giugno 2012
Nano-microchip per il controllo definitivo della popolazione mondiale
Lo sviluppo di nano-microchip è una delle cose su cui maggiormente spingono i governi e le industrie farmaceutiche che vogliono il potere definitivo per influenzare la popolazione ed avere un maggiore profitto ed un maggiore controllo. Doug Dorst, un microbiologo e oppositore dei vaccini del Galles del Sud, dice che questi progressi hanno un fascino immenso per i creatori di vaccini. “Le aziende biotecnologiche e i loro ricercatori hanno rapidamente spostato la maggior parte delle iniziative di finanziamento verso le nanotecnologie per aumentare la potenza dei loro vaccini“, Dorst sostiene che la tecnologia odierna del nanobot potrebbe facilmente essere utilizzata per promuovere le armi biologiche o per promuovere la salute umana. “Qualunque sia la paura che viene instillata dalla propaganda biotech sulle malattie mortali e sui vaccini per prevenirle, si tratta solo di un’altra menzogna per convincere ancor più le masse che i vaccini siano efficaci.” La preoccupazione per Dorst è che "un giorno i vaccini arriveranno a fare quello per cui sono sempre stati destinati … il controllo della popolazione mondiale.”
I nano-microchip invisibili all’occhio nudo sono una realtà già utilizzata in un’ampia gamma di applicazioni. La nanotecnologia si occupa di strutture più piccole di un micron (meno di 1/30 del diametro di un capello umano), e comporta lo sviluppo di materiali e dispositivi di tale dimensione . Per fare un esempio, un nanometro è 100.000 volte più piccolo della larghezza di un capello umano. L’Hitachi giapponese ha affermato di avere sviluppato il microchip più piccolo e più sottile del mondo, che può essere incorporato nella carta per rintracciare i pacchi o per provare l’autenticità di un documento. Il circuito integrato (CI) è minuscolo come un granello di polvere. Novartis AG, una delle più grandi compagnie farmaceutiche al mondo, ha annunciato un piano per iniziare a impiantare microchip nelle medicine per creare una tecnologia “smart pill”. La tecnologia del microchip è stata autorizzata dal Proteus Biomedical di Redwood City, California. Gli scienziati che lavorano alla Queen Mary University di Londra, hanno sviluppato capsule graduate micro-metricamente per trasportare in sicurezza i farmaci all’interno di cellule viventi. Queste “micro” navette potrebbe ipoteticamente essere caricate con un microchip specifico che controlli la dose di farmaco e aprirle a distanza, rilasciando il loro contenuto. Oltre a monitorare il dosaggio, il microchip stesso potrebbe essere usato per la sorveglianza del paziente in collaborazione con vari sistemi di monitoraggio. Una volta attivato dai succhi gastrici, il microchip inserito inizia il rilevamento e la trasmissione dei dati ad un ricevitore indossato dal paziente. Il ricevitore è anche una trasmittente che può mandare i dati al dottore attraverso internet. L’idea dietro tutto ciò è di creare “smart pills” che possano rilevare cosa sta accadendo nel corpo e mandare quest’informazione al dottore del paziente. La Novartis programma di iniziare a inserire microchip nei farmaci anti-rigetto che si assumono dopo il trapianto d’organi e quindi espandere potenzialmente il “microchipping” ad altri farmaci della loro linea di prodotti. Questa stessa tecnologia potrebbe presto portare a pillole prodotte anche da altre case farmaceutiche.
“La Novartis non si aspetta di dover portare prove cliniche su larga scala per provare che i nuovi prodotti funzionano”, riporta la Reuters. “Invece, punta a fare i cosiddetti test di bioequivalenza per mostrare che sono uguali agli originali”. (http://www.reuters.com/article/idUS..)
Quali prodotti chimici o metalli pesanti sono contenuti nel microchip stesso? Un microchip che trasmette dati dovrà avere per forza una fonte d’energia, il che vuol dire che ha bisogno di una batteria molto piccola, o di un qualche tipo di condensatore. I materiali usati nei condensatori e nelle batterie, per quanto ne so, sono tossici per il corpo umano e non dovrebbero mai essere ingeriti.I microchip non sono cibo, e ingoiarli è pericoloso per la vostra salute, in particolare se ne state prendendo parecchi al giorno. Un’altra enorme preoccupazione riguardante i microchip che trasmettono dati è la privacy degli stessi. Se questi microchip stanno trasmettendo un’informazione, allora ovviamente quest’informazione potrà essere captata da qualsiasi cosa nelle vicinanze, inclusi potenziali individui senza scrupoli o da organizzazioni che potrebbero suggerirne un uso malvagio. Per esempio, supponiamo che una locale farmacia installi un rilevatore del segnale dei microchip nel loro ingresso principale per scoprire le persone che stanno trasmettendo dati medici. Potrebbero allora in teoria decifrare quei dati e in quale condizioni di salute è il cliente e quindi promuovere i farmaci generici in competizione come sostituti. Agenti governativi potrebbero essere dotati di “scanner di microchip di farmaci” che stabiliscono quali pillole state assumendo in quel momento. Ciò potrebbe essere usato per violare la vostra privacy condividendo questi dati con altre agenzie governative o potrebbero addirittura essere venduti a terzi quali le agenzie di marketing. Dubito molto del fatto che i dati trasmessi dal microchip in queste pillole saranno criptati perché criptarli richiederebbe una fonte d'energia veramente elaborata, e non ci sarebbe spazio per più di una CPU o una fonte d’energia dentro questi piccoli microchip. Più probabilmente, trasmetteranno un semplice segnale di dati che potrà essere rilevato e decifrato abbastanza facilmente.
Ma la parte davvero spaventosa di queste medicine col microchip è che questa tecnologia sarà usata per assicurarsi che la gente stia prendendo le sue medicine. Le compagnie farmaceutiche hanno perso miliardi di dollari all’anno (secondo loro) a causa di pazienti che non si ricordano di prendere i farmaci. In realtà, una parte di ragione per la quale non riescono a ricordare di prendere le loro pillole è perché molti farmaci danneggiano le funzioni cognitive, ma questa è un’altra storia. Dunque questa tecnologia di microchip “smart pill” sarà probabilmente utilizzata per scovare quali pillole hanno preso i pazienti in modo tale da poter loro “ricordare gentilmente” di prendere più pillole di quante possano aver dimenticato. Nel business del marketing viene chiamato “continuity program”. E’ un modo per assicurarsi regolarmente continue vendite. In questo contesto, inserire dei microchip nelle pillole giova alle compagnie farmaceutiche, non necessariamente ai pazienti. Ciò è vero in particolare quando consideriamo quei farmaci che sono dannosi per la salute umana e noi tutti sappiamo che il mercato farmaceutico è pieno di pillole che in seguito sono risultate essere estremamente pericolose o addirittura mortali (il Vioxx, ricordate?)
Ora, ci può essere un interessante effetto collaterale in tutto questo. I datori di lavoro che stanno intervistando i candidati all’eventuale lavoro possono essere in grado di comprare (o creare), semplici dispositivi rilevatori di farmaci che rivelano la presenza di un microchip farmaceutico che trasmette un segnale. Potrebbe essere molto utile per i datori di lavoro che non vogliono assumere persone che prendono farmaci. Ti invitano per un’intervista e silenziosamente cercano i dati trasmessi dal farmaco. Una luce rossa dice loro che stai trasmettendo dati medici, e vi dicono con calma che l’intervista è finita e che “vi faremo sapere“. Con datori di lavoro che affogano nei costi dell’assicurazione medica, ciò potrebbe fornire un semplice, facile modo di evitare di assumere chiunque possa (dal loro punto di vista) creare un aggravio del costo sui loro piani d’assicurazione sanitaria. Non sono necessariamente d’accordo con quest’uso della tecnologia, sto solo dicendo che questo è un modo che è probabile venga usato dai datori di lavoro per escludere gli impiegati sotto trattamento.
Anche la polizia potrebbe utilizzare un simile dispositivo di scanning per determinare se un guidatore sul luogo dell’incidente potrebbe essere stato indebolito dal farmaco. Questo ad esempio è un uso col quale sono d’accordo. Al giorno d’oggi le strade sono piene di guidatori dopati da farmaci minorati mentalmente . Il problema in realtà è molto peggiore di quello dei conducenti ubriachi, tra l’altro, e ancora non è stato fatto praticamente niente per combattere il problema dei guidatori sotto trattamento. (La maggior parte delle persone non sa neanche che il problema esista).
Se le persone che prendono medicine stanno trasmettendo questo fatto attraverso tutti i piccoli microchip che ingoiano, dunque rilevare la presenza di farmaci è semplice. E’ perfino più facile di un test dell’etilometro perché non richiede azioni da parte del soggetto del test. Il poliziotto preme semplicemente un bottone, aspetta due secondi, e può quindi determinare se state trasmettendo dati medici. A questo punto, potreste essere arrestati con l’accusa di “guida sotto effetto di farmaci”.
Nel dicembre del 2000, la dottoressa Rauni-Leena Luukanen-Kilde, ex Dirigente Sanitario della Finlandia, ha dichiarato che è tecnicamente possibile che ad ogni neonato venga iniettato un microchip, che potrebbe avere poi la funzione di identificare la persona per il resto della sua vita. Tali piani sono segretamente in discussione negli Stati Uniti, senza alcuna discussione pubblica sulle questioni di privacy implicate.
Un modo per cercare di evitare tutti questi rischi è semplicemente mangiare cibo di provenienza controllata e trovare rimedi più olistici per prendervi cura della vostra salute, evitare inutili vaccini e tenersi sempre informati tramite canali alternativi.
fonti :
www.naturalnews.com
www.stampalibera.com
www.epa.gov/nanoscience/files/epa_nano_wp_2007.pdf
http://www.mutatemente.com/microchips.html
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