Passaggio delle Mille Miglia a Viterbo
Caro Paolo D'Arpini,
eccomi a te, con due o tre cose su Viterbo che vorrei comunicarti. Sono di ritorno dalla visita a Viterbo in Fiore e non posso fare a meno di manifestarti tutta la mia indignazione per il passaggio di centinaia di auto delle Mille Miglia, sulle antiche e monumentali stradine di San Pellegrino.
Non voglio parlare dei gas di scarico nauseabondi, che quasi impedivano la respirazione. Non voglio neanche accennare alle difficoltà dei poveri conduttori di suv, che dovevano passare a pochi millimetri dalle antiche pietre angolari dei palazzi. Non desidero parlare di questo.... (anche se te l'ho detto).
Voglio parlare d’altro. Come a te ben noto, sono anni che ci ostiniamo a far passare le auto di questa bella corsa, nel nostro quartiere più nobile e bello. Oggi tra l’altro questa corsa si combina con gli ornamenti floreali di Viterbo in Fiore, e sembrerebbe una cornice fiabesca da: …e tutti vissero felici e contenti”. Ma c’è un grosso ma. Proprio mentre assistevo al passaggio mi trovavo su Via San Pellegrino e ad un certo punto, al passaggio di una autovettura ho sentito una grossa pressione sotto al mio piede che mi ha quasi spaventato.
Ho guardato bene ed ho notato che un lastrone medievale di peperino, si era distaccato dalla sua sede e ad ogni passaggio altalenava in alto e in basso. Questo accadeva sulla pietra che era sotto i miei piedi, ma le altre pietre? Come stanno le altre pietre dopo questo massacro di traffico continuo e martellante. Quelle antiche strade furono costruite per un traffico di carri, molto diverso da quello al quale le sottoponiamo. Viterbo deve cercare il suo sviluppo non attraverso questo scempio, che può solo rovinare le nostre bellezze. Questa città al posto di centinaia di autovetture deve portare nel centro storico centinaia di turisti.
Le vetture della Mille Miglia portano solo danni alle strade e gas di scarico nocivi in quantità industriale. I turisti invece spendono anche qualche euro, magari dormono anche qui, magari ci fanno arrivare altri turisti. Dobbiamo però curare di più l’accoglienza.
Per esempio, dulcis in fundo, in Piazza del Gesù, sulla destra entrando nella piazza, ci sono dei cani rinchiusi nell’angusto spazio, tra la porta e la cancellata. Ogni volta che chiunque transiti vicino al cancello, queste due bestie si lanciano contro le sbarre e abbaiano a lungo, con furiosi latrati, rompendo la quiete della piazza e spaventando i turisti che sobbalzano. Domandiamo se noi viterbesi (politici in prima istanza), non possiamo fare niente per impedire questa disonorevole accoglienza. Magari trasferendo i cani altrove, per restituire la quiete a tutta la piazza del Gesù.
Giovanni Faperdue
Stessa cosa a Roma: traffico di TUTTO il centro bloccato, centinaia di vigili impegnati (pagati da noi!) per scortare i frustrati nostalgici con le loro carriole lucidate a cera, puzzo insopportabile (le auto non sono catalizzate)... ma la gente evidentemente ha bisogno di queste cazzate per divertirsi. Contenti loro...
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