ombrello ricoperto di fango - foto di Gustavo Piccinini
A proposito di Musei… Visto che ci siamo...
A QUANDO UN MUSEO, per ricordare i milioni di vittime innocenti delle
quotidiane stragi perpetrate dall’Entità xenofobo-razzista israeliana
in Palestina e nei Paesi arabi circostanti, dal 1948 al 2008?
Come quelle dell’Hotel King David di Gerusalemme (22 Luglio 1946); di
Al-Kheasa (19 Dicembre 1947); di Bab Al-Amoud (29/30 Dicembre 1947);
di Baldat al-Shaikh (30/31 Dicembre1947/1 Gennaio 1948); di Al-Tira
(12 Dicembre 1947); di Yehida (13 Dicembre 1947); di Khisas o Khisasa
(18 Dicembre 1947); di Qazaza (19 Dicembre 1947); di Saraya Jaffa (4
Gennaio 1948); dell’Albergo Semiramis (5 Gennaio 1948); Sallah Aldine
Street ad Haifa (16 Gennaio 1948); Sassa’ (14 Febbraio 1948); Al-
Salam Building (20 Febbraio 1948); Jallil Villane di Al-Husayniyya
(13 Marzo 1948); ferrovia/treno Cairo-Haifa 31 Marzo 1948); di Al-
Lagiun (4 Aprile 1948); di Deir Yassin (9 Aprile 1948); di Qaluniya
(12 Aprile 1948); di Al-Lagiun (13 Aprile 1948); Nasser Ed-Din (14
Aprile 1948); di Abu Shusha (1948); di Salha (1948); massacri, tutti
effettuati prima della Dichiarazione di indipendenza della Stato
d’Israele, il 15 Maggio 1948.
Come le stragi di Tantura (15 Maggio 1948); di Beit Daras (21 Maggio
1948); della Moschea di Dahmash (11 Luglio 1948); di Dawayma (27/29
Ottobre 1948); di Salha (1948); di Hula (17 Ottobre 1948); di Safsaf
(29 Ottobre 1948); di Saliha (30 Ottobre 1948); di Arab-al-Mawasi (2
Novembre 1948); di Sharafat (7 Febbraio 1951); di Beith-Lehim (6
Gennaio 1952); di Qabiya o Qibya (14/15 Ottobre 1953); del Villaggio
di Nahaleen (28 Marzo 1954); di Al-Sheja’iah (28 Febbraio 1955); di
Gaza City (5 Aprile 1956); di Qulqiliah (10 Ottobre 1956); di Kafr
Qasem (29 Ottobre 1956); di Khan Yunis (3 Novembre 1956); di Rafah
City (12 Novembre 1956); di Sammou’ (13 Novembre 1966); di Ausay (15
Dicembre 1966); di Kawinin (Libano, 15 Ottobre 1975); di Tel Ez-Zatar
(Libano, 1975); di Aithurn (Libano, 15 Ottobre 1975); di Hanin
(Libano, 16 Ottobre 1976); di Bint Jbeil (21 Ottobre 1976); di Ausay
(15 Marzo 1978); di Adlun (17 Marzo 1978); di Abbasieh o Abbasyyah
(Libano, 15/17 Marzo 1978); di K! hiam (Marzo 1978); di Saida
(Libano, 4 aprile 1981); di Fakhani (17 Luglio 1981); di Beirut
(Libano, 17 Luglio 1981); di Sabra e Shatila (Libano, 16 Settembre
1982); oppure, quelle di Jibshit (Libano, 27 Marzo 1984); di Suhmur o
Sohmor (19 Settembre 1984); di Maarakah (5 Marzo 1985); di Zrariyah
(11 Marzo 1985), di Homin Al-Tahta (21 Marzo 1985); di Sir El-
Gharbiya (23 Febbraio 1985); di Gibaa o Jubaa (30 Marzo 1985); di
Yohmor (13 Agosto 1986); di Tiro (Libano, 17 Agosto 1986); le stragi
nei campi profughi palestinesi di Al-Naher Al-Bared (11 Dicembre
1986); i massacri di Ayn Al-Hillweh o Hilwa (5 Settembre 1987);
quelli di Oyon Qara (20 Maggio 1990); di Siddiquin (25 Luglio 1990);
della Beqaa (29 Dicembre 1990); della Moscha Al-Aqsa (8 Ottobre
1990); i massacri di Kafararman (9 Gennaio 1991 e 29 Giugno 1992);
della Moschea di Abramo (Hebron, 25 Febbraio 1994); di Nabatiyyah
(Sud Libano, 21 Marzo 1994); di Giabalya o Jabalya (28 Marzo 1994);
di Aramta (15 Aprile 1994); d! el Chek Point di Eretz (17 Luglio
1994); di Deir Al-Zahrani (5 Agosto 1994); di Nabatiyeh (Sud Libano,
18 Aprile 1996); di Mansuria o Mnsuriah (13 Aprile 1996); di Qana (18
Aprile 1996); di Trqumia (10 Marzo 1998); di Gianta o Janta (22
Dicembre 1998); di Beirut (Libano, 24 Giugno 1999); della Bekaa
(Libano, 29 Dicembre 1999); di Rafah (18 Ottobre 2002); senza contare
quelli più recenti o recentissimi di Genin o Jenin (10/11 Aprile
2002), Nablus, Tulkarem, Ramallah, Betlemme, Qalqilya, Tubas, Tamun e
Tiasir, di nuovo Rafah (18 Maggio 2004), ecc. (per maggiori dettagli,
vedere:
http://www.allaahuakbar.net/jew/israeli_massacres.htm
http://www.palestine-encyclopedia.com/EPP/Chapter10_1of3.htm
http://www.palestine-encyclopedia.com/EPP/Chapter10_2of3.htm
http://www.palestine-encyclopedia.com/EPP/Chapter10_3of3.htm
A QUANDO UN ALTRO MUSEO, per commemorare le vittime russe dei Gulag
sovietici (più di 80 milioni di morti!) organizzati e gestiti dai
Giudei Matvei o Matvej Berman, Naftali Aronowitsch Frenkel, Lev
Inzhir, Aron Soltz, Jakov Rappaport, Lazar Kogan, ecc. ?
Per saperne di più sui Gulag sovietici, vedere:
Victor Kravchenko, Ho scelto la libertà, Longanesi, Milano, 1948;
David Dallin e Boris Nikolaevskij, Il lavoro forzato nella Russia
sovietica, Sapi, Roma 1949; Evgenija Ginzburg, Viaggio nella
vertigine, Mondadori, Milano, 1967; Andrej Amal'rik, Viaggio
involontario in Siberia, Coines, Roma, 1971; Alexandre Solgenitsin,
Arcipelago Gulag, Vol. I, II, III, IV, Mondadori, Milano, 1974 ;
Alexander Solzhenitsyn, The Gulag Archipelago, 1918-1956; An
Experiment in Literary Investigation, I-IV, Harpercollins, 1978 ;
Alexandre Zinoviev, L'antichambre du paradis, traduit du russe par
Wladimir Berelowitch, L'Age d'homme, Lausanne, 1980 ; Evgenija
Ginzburg, Viaggio nella vertigine 2, Mondadori, Milano, 1981;
Alexandre Solgenizin o Aleksandr Solzhenitsyn, The Gulag Archipelago,
1918-1956, Harper and Row, New York, 1985; Karlo Stajner, 7000 giorni
in Siberia, edizioni Pironti, Napoli, 1985; Varlam Tikhonovich
Shalamov, Kolyma Tales, Penguin Book Ltd, London, 1994 ; David
Rousset, Ber! nard Théo, Gérard Rosenthal, L'universo
concentrazionario, Baldini & Castoldi, Milano, 1997; Jurij Brodskij,
Solovki. Le isole del martirio, La Casa di Matriona, Milano, 1998;
AA. VV., Gulag - Il sistema dei lager in URSS, Mazzotta, Milano,
1999; Marcello Flores e Francesca Gori, a cura di, Gulag, il sistema
dei lager in URSS, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano, 1999; Vladimir
Bukovskij, Gli archivi segreti di Mosca, Spirali, Milano, 1999; Anne
Applebaum, Gulag. Storia dei campi di concentramento sovietici,
Mondadori, Milano, 2004; Tomasz Kizny, Gulag: Life And Death Inside
The Soviet Concentration Camps 1917-1990, Firefly Books Ltd, 2004 ;
Oleg Khlevniuk The History of the Gulag: From Collectivization to the
Great Terror (Annals of Communism Series), Yale University Press, 2004.
A QUANDO UN ALTRO MUSEO ANCORA, per ricordare le carneficine della
Setta Giudaica contro le popolazioni dell'Impero romano, come quelle
avvenute nella città di Cirene (nel -87 e nel 115), in quella di
Seleucia (nel 37-41), in quella di Alessandria (nel 70), nell’Isola
di Cipro (nel 115 – dove furono sgozzati all’incirca 240.000 tra
greci e romani); oppure, nelle diverse province dell'Impero,
all'epoca di Domiziano (tra l'81 ed il 96), all'epoca di Traiano (tra
il 97 ed il 117), all’epoca di Adriano (117-138), ecc.
Qualche informazione a proposito delle “buone maniere” dei membri di
questa setta:
- Dione Cassio (Historia): "(…) essi mangiavano le carni delle loro
vittime, si facevano cinture con i loro intestini, si vestivano con
la loro pelle, segavano a metà il corpo di molti altri, (alcuni)
venivano dati in pasto alle belve o costretti a combattere con
esse” (riportato da Ariel Toaff, Pasque di sangue. Ebrei d’Europa e
omicidi rituali, Bologna, Il Mulino, 2007, pag. 126).
- Williams D. Morrison: "In tutti i luoghi in cui avevano raggiunto
uno stato di supremazia, gli ebrei si conducevano come orde di
cannibali, nutrendosi della carne delle loro vittime e spalmandosi
del loro sangue" (“Gli Ebrei sotto la Dominazione Romana”, Fratelli
Bocca, Milano, 1911, pag. 245).
A QUANDO UN ALTRO MUSEO ANCORA, per commemorare gli stermini
indiscriminati ed i genocidi generalizzati della medesima Setta
Giudaica contro gli Amalekiti (Popolo ampiamente descritto dalla
Torà: Genesi 14, 7; Esodo 17, 14; Numeri 13, 29; 14, 25, 45; 24, 20;
Deutoronomio 25, 17; Giudici 5, 14; 6, 3, 33; 7, 12; 10, 12; 1 Salmi
15; 27, 8; 30; 2 Salmi 1, 1, 8; 1 Cronache 4, 43) ed i Madianiti
(Numeri 10; 25; 31; Giudici 6; 7)? Oppure, contro la maggior parte
dei popoli della Terra di Canaan?
Come precisa la Bibbia: ..."tu destinerai totalmente al massacro
l'Hittita, l'Amorrita, il Cananeo, il Perizzita, l'Hivita, il
Gebusita, come il Signore Dio tuo te lo ha ordinato" (Deuteronomio
XX, 16, 17). Oppure: "Ora dunque, colpisci gli Amalekiti , Voi
dovrete destinare al massacro tutto quello che appartiene loro. Tu
non li risparmierai. Tu li metterai tutti a morte, uomini e donne,
bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli ed asini" (I. Samuele,
XV, 3)]?
Per altri riferimenti biblici a proposito delle restanti Shoah,
vedere: Deuteronomio 3, 6; 7, 2; 13, 15; Numeri 21, 2; Giosuè 10, 28;
11, 21; 1 Samuele 15, 3; 1 Re 20, 43; Isaia 4, 4; 10, 7; 10, 22-23;
14, 22; 28, 22; 34, 2; Geremia 51, 3; Salmi 10, 16.
A PROPOSITO DI RAZZISMO...
Come al solito, il bue che dice cornuto all’asino.
Leggere per credere:
“Maledetto sia Canaan! Sia servo dei servi de’ suoi
fratelli!” (Genesi 9, 25); “Così saremo distinti, io e il tuo popolo,
da tutti i popoli che sono sulla terra” (Esodo 33, 16); “Guardati dal
far lega con gli abitanti del paese nel quale stai per andare” (Esodo
34, 12); “Guardati dal far lega con gli abitanti del paese” (Esodo
34, 15); (Ndr: “non prenderai in moglie”) “le loro figliole per i
tuoi figliuoli” (Esodo 34, 16); “separati dagli altri
popoli” (Levitico 20, 26); “un popolo che resta a parte e che non può
essere pensato tra le (altre) Nazioni” (Numeri 23, 9) ;“Non ti
imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non
prenderai le loro figlie per i tuoi figli” (Deuteronomio 7, 3);
“Perché, se fate apostasia e vi unite al resto di queste nazioni che
sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi mescolate con
esse ed esse con voi, allora sappiate che il Signore vostro Dio non
scaccerà più queste g! enti dinanzi a voi, ma esse diventeranno per
voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi;
diventeranno spine nei vostri occhi, finché non siate periti e
scomparsi da questo buon paese che il Signore vostro Dio vi ha dato”
Giosuè 23, 12-13); rifiuto dei popoli indigeni che sono qualificati
di “immondizia” (Esdra 9, 11); selezione razziale (Esdra 10, 10-11);
espulsione dei “meticci” (Esdra 9, 14) e delle ex-mogli di Israeliti,
in quanto appartenenti a “popoli abominevoli” (Esdra 10, 44);
interdizione di avere rapporti con stranieri (Nehemia 13, 30), ecc.
Questo, senza parlare del Talmud o dello Choul’han Aroukh.
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Raccolta di notizie a cura di Joe Fallisi
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