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Nonostante il clima britannico sia sinonimo di pioggia il dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali (Defra) è stato costretto a proclamare lo stato di emergenza per siccità nell’Inghilterra sud orientale. La stagione insolitamente secca ha portato le falde acquifere a superare il record negativo dell’estate del 1976.
Le autorità britanniche, di fronte alla più grande siccità degli ultimi trenta anni, hanno ammonito sul rischio che anche il resto del Paese debba fare i conti, la prossima estate, con la mancanza di acqua. “Chiediamo l’aiuto di tutti invitando tutti a consumare meno acqua e a cominciare a farlo subito”, ha detto il ministro per l’Ambiente Caroline Spelman.
La popolazione è stata invitata a ridurre il consumo di acqua, facendo docce di pochi minuti invece del bagno, evitando dispersioni e chiudendo il rubinetto quando ci si lava i denti. “Con molta probabilità sempre più aree saranno colpite dalla siccità, dal momento che stiamo registrando un prolungato periodo di ridotte precipitazioni“, ha aggiunto il ministro.
Stando a quanto reso noto dalle aziende del settore idrico, nella zona sud-orientale del Paese è caduto solo il 73% delle piogge previste tra ottobre e gennaio, il livello più basso dal 1992, mentre le agenzie governative hanno denunciato come i livelli di alcuni fiumi e di diverse falde acquifere siano più bassi di quelli registrati durante la siccità del 1976.
“Nonostante la nostra fama di un Paese in cui piove spesso” ha precisato il ministro, “rischiamo di avere in futuro meno precipitazioni e meno certezze su quando arriverà la pioggia”.
(Fonte: Ansa)
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