(Pagina de La Repubblica menzionata)
Sostiene La Repubblica di domenica 02 ottobre 2011: “passerà un convoglio ogni otto minuti; dimezzerà i treni da Bologna a Rebibbia; entrerà in funzione a gennaio prossimo; con quattro nuove stazioni”
Riflessioni dell’Associazione diritti dei pedoni – ADP.
Dal novembre 2006 (ufficializzato il 28 dicembre 2006) le stazioni della B1 sono diventate TRE a seguito dell’abbandono della costruzione della stazione Nomentana. Per sei anni è rimasta la struttura stradale del cantiere e, questo, perpetua l’errore sulla esistenza della stazione Nomentana (che è desaparecido).
La frequenza dei treni sulla Metro, per esempio, a Madrid, essendo immutabile dal 1 gennaio al 31 dicembre, viene correttamente pubblicizzata con “la frequenza massima è di tre minuti”.
La frequenza per la Metro di Roma non può essere “sintetizzata”, come sostiene Repubblica, in “passerà un convoglio ogni otto minuti” in quanto sono molte le variabili della sua frequenza: giorni feriali, sabato e festivi; invernale ed estivo; orario di punta e di basso utilizzo. Pertanto, si può solo indicare l’intervallo minimo e massimo. Attualmente sulla B la frequenza minima è di 4’15” e quella massima di 8’30” con 283 treni (pagg. 5 e 11 – Carta servizi Atac 2008). Con l’attivazione della B1, alla stazione Bologna, dopo n. 2 treni che proseguiranno per Rebibbia, quello successivo (1 su 3) verrà dirottato su Conca d’Oro; pertanto, sulla B1 la frequenza minima sarà di 12’45” e quella massima di 25’30”. Se rimangono gli attuali 283 treni. Certo, raddoppiando il numero dei treni attuali (da 283 a 566), quel tempo minimo di 12’45” diventerebbe 6’23”, mentre quel tempo massimo di 25’30” diventerebbe 12’45”. In presenza di questa “supermiracolosissima” ipotesi (del raddoppio dei treni) la frequenza media sarebbe di 9’34”.
(Allo stato, non risultano esserci operazioni di acquisto treni per le Metro B e B1.)
La mobilità a Roma è fondata sulla illegalità diffusa e tollerata (ormai acquisita come cultura) che genera paura (oltre a morti, feriti ed un altissimo costo sociale) ed instaura una “convivenza incivile”.
In tale ambito, diffondere la notizia che la B1 entrerà in funzione a gennaio prossimo, senza alcuna precisazione/delucidazione, può generare ulteriore paura.
Cosa succederà a gennaio prossimo?
Sostiene l’ADP che l’opera della costruzione della B1 è stata aggiudicata il 07 ottobre 2004 e che il contratto è stato stipulato il 26 novembre 2004; che il tempo di esecuzione è stato stabilito in 2040 giorni (dall’aggiudicazione sono scaduti il 10 maggio 2010; o dalla stipula sono scaduti il 29 giugno 2010); e che, in questi 2040 giorni, sono compresi 180 giorni di “prove effettuate dopo l’ultimazione dei lavori”. Visto che ad oggi, tutti i cantieri (sia quelli per le tre stazioni, sia quelli per i pozzi di areazione) sono in frenetica attività, dobbiamo presumere che, quanto sostiene Repubblica, si riferisce al tempo di “ultimazione dei lavori”. A questo punto scatteranno i 180 giorni per la effettuazione delle prove che, l'ADP auspica, verranno effettuate interamente.
Per questo, i cittadini di Roma non potranno salire e scendere dai treni della B1 prima di luglio del 2012. Quasi due anni dopo i termini contrattuali. (Da 2040 giorni a quasi 2800 giorni.)
“Siamo entrati nel tempo dei neutrini – sostiene il presidente dell’ADP, Vito De Russis – ma per i 220mila cittadini del IV Municipio di Roma è sempre il tempo della “carota”. Quei cittadini, nel dicembre del 1990, dovevano salire e scendere dalla Metro B a Conca D’Oro se non fosse stata dirottata su Rebibbia (in servizio l’8 dicembre 1990). Invece, pochi giorni dopo, la legge per Roma Capitale (L. 396/1990), con lo stanziamento di circa 10 miliardi di lire (voce d4.2.5 - somma impegnata e versata) materializzava la “carota B1”. Carota agitata per ben 22 anni: il tempo di una generazione”.
Vito De Russis
Uff. Stampa ADP
3393484370
09.10.11 - XXI Giornata del Pedone a Piazza del Popolo - dalle 9,30 alle 13,30
Foto di Gustavo Piccinini
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