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domenica 4 settembre 2011
L'altra campana sulle tasse... "A chi ed a cosa servono gli introiti dei salassi iniqui imposti dallo stato?"
……..Appena si parla seriamente di tagliare qualche costo della politica, l’insieme della caste parassitarie e indampienti ha pronto il trucco per distrarre l’attenzione via da se. «Lotta all’evasione! Che bisogno c’è di tagliare la spesa pubblica? Esiste in Italia un tesoro nascosto, 120 miliardi, anzi 180, anzi 200 e passa… Ecco, è nascosto là! No, qua! Basta prenderlo, e siamo salvi!».
«Denunciate gli Evasori! Fate la spia! Chiedete la fattura, lo scontrino! Questi sono i veri colpevoli, i veri delinquenti, i veri ladri! Prendeteli!».
E tutti a cercare i ladri, o almeno – visto che non li troviamo – ad odiarli per spirito civico; tutti a cercare il tesoretto sepolto che ci sarà pure, ma che da 40 anni a questa parte non si trova, e se non si trova è colpa della casta che non sa trovarlo, mica nostra. Di solito, questa è una scusa a cui ricorre la Sinistra; oggi vi ha ricorso anche la destra cosiddetta di Berlusconi e di Calderoli, il che prova in modo definitivo che i parassiti sono parassiti, senza distinzione, trasversalmente. Sono un solo partito.
Anche il cardinal Bagnasco ha additato al pubblico odio e sospetto la figura dell’evasore, questo nemico pubblico introvabile. Faceva meglio a tacere, visto che la Conferenza Episcopale si è esentata dall’ICI in base a occulte trattative coi governi precedenti (come del resto sono esenti da imposte le mega-cooperative). O forse no, ha fatto bene, ha tentato di sviare l’attenzione dalla propria elusione.
«Quando anche gli Evasori pagheranno, noi tutti pagheremo meno tasse», ci dicono. E noi, ogni volta ci caschiamo. Eppure dovremmo ormai saperlo: ogni volta il fisco ci strizza, poniamo, 10 miliardi l’anno di maggiori introiti fiscali, eppure noi paghiamo sempre più tasse. Perchè la funzione pubblica, più soldi ci spreme, più ne spreca e spende.
Ve lo dice uno che non ha mai evaso una lira perchè è sempre stato un dipendente con prelievo alla fonte: l’evasione fiscale è la legittima difesa, vorrei poterla fare anch’io.
Maurizio Blondet
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Evadere le tasse è Legittima Difesa
Abbiamo il dovere morale di evadere le tasse, lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo ai nostri cari e ai nostri amici, lo dobbiamo alla nostra nazione.
Oggi non esiste nessuna ragione di sperare che la macchina pletorica, inefficiente e corrotta dello stato si emendi spontaneamente, non esiste ragione per sperare che l’intreccio fra corporazioni e politica permetta spontaneamente le riforme strutturali e liberali necessarie per la crescita.
La politica e la società italiana sono interamente arroccate nella difesa di una miriade di interessi particolari e mostruosi privilegi. L’Italia è governata da una fetida gerontocrazia che ha scaricato interamente sulle generazioni future l’onere di pagare i conti. Non è giusto, non è equo ,dunque abbiamo il dovere morale di evadere ogni singolo centesimo di tasse possibile.
Siamo ad un tornante della storia, l’Italia dopo 50 anni non potrà più fare nuovo debito pubblico, la sanzione, ammesso che davvero lo sia, è il default. Significa che lo stato non potrà più traslare sui figli il costo della propria inefficienza. Le scelte e il dibattito pubblico su come debba essere affrontato il problema, ovvero su chi debba pagare e su come e cosa si debba tagliare è uno spettacolo indegno che attraversa trasversalmente la politica, l’imprenditoria confindustriale, il mondo sindacale, e ogni singola categoria sociale ed economica italiana.
Chiunque abbia un minimo di sale in zucca è consapevole che esiste una sola strada per coniugare risparmio e crescita, quella che porta al taglio drastico della spesa improduttiva, tradotto significa innalzamento dell’età pensionabile e revisione di alcune pensioni maturate magari con pochi anni di contributi, tagli draconiani ai “costi della politica”, riorganizzazione e blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, un taglio drastico ai dirigenti di nomina politica, la vendita di patrimoni pubblici mobiliari e immobiliari.
Non accadrà mai, non spontaneamente.
Sono nato con un debito pubblico di 28.000 sulle spalle, ora ne ho 34.000. La spesa pubblica italiana negli ultimi 10 anni è aumentata di 100 miliardi di euro, anni fa è stata fatta la riforma delle pensioni: un gruppo di vecchi politici consigliati da vecchi economisti si è riunito e ha deciso che il sistema pensionistico italiano dovesse passare dal retributivo al contributivo.Il risultato è che presto andremo in pensione con al massimo il 45% dello stipendio contro l’attuale 70%. Intendiamoci è giusto, mentre è ingiusto pretendere che altri paghino la nostra pensione, ma quel gruppo di vecchi politici, siccome a quel tempo era già abbastanza vicino alla pensione, si è guardato bene da attuare immediatamente la riforma, ha fatto i conti e l’ha fatta partire dopo che loro avessero maturato i requisiti pensionistici.
Oggi, ho la prospettiva di dovere pagare per il resto della mia vita un carico fiscale e tariffe pubbliche a livelli senza precedenti, so che potrò contare sempre meno su servizi pubblici e so che ai miei figli,a sistema invariato toccherà una sorte ancora peggiore. Come se non bastasse, a casa mia, il mio comune mi tratta come fossi una vacca da mungere e inventa sistemi sempre più ingegnosi per togliere a me e ai miei cari il frutto del lavoro.
Ora vi chiedo dovrei essere un buon contribuente? Dovrei pagare le tasse?
No non lo farò, non più, da ora sarò un evasore fiscale, girerò con quanto più contante possibile in tasca, mi rifiuterò di pagare i servizi di professionisti e artigiani se non rigorosamente in nero dietro un congruo sconto. Non pagherò il canone Rai, toglierò tutti i soldi possibili dai conti bancari e li trasformerò in oro. Purtroppo, oggi, il mio reddito da lavoro, è ancora vincolato dall’abominio chiamato “sostituto di imposta”, voglio licenziarmi e diventare autonomo.
Sarò un evasore fiscale, lo farò con forza e convinzione.
Lo farò per me perché sono un uomo e rivendico il diritto di disporre della maggior parte del frutto del mio lavoro e del mio ingegno.
Lo farò per i miei genitori, per mia moglie e i miei figli perché so che con questo sistema lo stato, nel bisogno, per loro non ci sarà.
Lo farò per la nazione di cui vorrei essere cittadino perché sono consapevole che solo il baratro o il suo orlo, mi restituirà un luogo in cui torni a esistere la speranza per un futuro migliore.
Le grandi manifestazioni non servono più a nulla, non abbiamo nemmeno il diritto di sceglierci i rappresentanti al parlamento, evadere le tasse è l’ultimo vero atto rivoluzionario che ci è rimasto, tutto sommato sarebbe molto più semplice emigrare in un altro paese. Rimanere qui e lottare contro lo stato per riformalo, non è solo la legittima difesa è un atto di disobbedienza civile, un percorso difficile e coraggiosa.
Se, come spero, anche voi deciderete di diventare evasori fiscali dovete sapere che avrete quasi tutti contro. Le forze dell’ordine, la magistratura, la pubblica amministrazione e la massa dei cittadini illusi che se tutti pagassero le tasse ne pagheremo meno.
E’ una terribile menzogna.
Se tutti chinassimo il capo alla mostruosa pressione fiscale scritta nelle assurde leggi Italiane lo stato sprecherebbe più soldi e tutti pagheremmo le stesse tasse di prima.
Pensateci e mentre lo fate chiedetevi come mai, improvvisamente, tutti i poteri forti: i politici,i grandi industriali, i sindacati, i media mainstream, tutti chiedono che si instauri in Italia uno stato di polizia tributaria. Davvero credete in un improvviso slancio di lungimiranza. No sono alla ricerca di una soluzione per perpetrare se stessi.
Io Evado Le Tasse.
Paolo Rebuffo (Rischio Calcolato)
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