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venerdì 22 luglio 2011
Serenità poco zen... nel malaffare italiano contemporaneo
Notizie variopinte in fila da prima pagina di giornale
1) Deputato indagato per corruzione, utilizzo di segreti di stato, favoreggiamento, va a messa: "Sono sereno".
2) Sui rifiuti il governo battuto due volte. La Ministra competente: "Vado avanti serena".
3) Ex sindaco indagato per concussione e corruzione: "Io sereno, nulla da temere".
All'interno, la quarta: possibile uxoricida rifiuta di rispondere al giudice per le indagini preliminari ma dichiara: "Sono sereno con la mia coscienza".
Sicuramente non ho le qualifiche per fare le pulci ad insigni direttori di giornali e alle loro onorevoli redazioni, ma non sembra loro di sforare (non di sfiorare) il ridicolo? E cosa rende questi signori e signore infusi di serenita'? Chiunque di noi, persone comuni, nella stessa situazione sarebbe al minimo discretamente agitato anche se innocente e limpido come l'acqua di sorgiva.
Ora, immaginiamo di fare un po' di giornalismo di strada, per cosi' dire. Ad esempio: Il tasso di disoccupazione femminile in Italia e' il secondo piu' alto dell'Unione Europea (48,9%) inferiore solo a quello di Malta. Una donne su due non ha un lavoro ed ha rinunciato a cercarlo. La signora Bianchi, disoccupata con due figli a carico, mentre riceve l'intimazione di sfratto per morosita': "Vado avanti serena".
In Italia un giovane su cinque - fra i 15 ed i 29 anni - non studia ne' lavora. Giovannino o' bello, 19 anni, ha deciso di affiliarsi alla camorra: "Sono sereno con la mia coscienza".
Pur di venire incontro alle modeste richieste del loro governo (1.000 euro in piu' al mese di balzelli e aumenti), dirette solo alle famiglie con reddito medio-basso, i signori Rossi hanno abbandonato per strada l'improduttivo e rognoso nonno che li stava affossando a colpi di ticket sanitari. Si dichiarano "sereni" e il nonno stesso, intervistato mentre rovistava nell'immondizia, ha commentato: "Io sereno, nulla da temere. Tanto il prossimo ictus, in queste condizioni, dovrebbe essere l'ultimo".
Maria G. Di Rienzo
La Non violenza è in cammino
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