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sabato 25 giugno 2011
L'Olanda si mobilità contro le macellazioni crudeli e religiose
(Capo d'asino che esce dalla prigione - Foto di Gustavo Piccinini)
"Almeno sul sistema della macellazione ebrei ed islamici sono uniti.. e la pensano allo stesso modo, cambia solo il nome: halal o kosher.." (Saul Arpino)
L’Olanda si mobilita contro la macellazione rituale. Infatti, secondo quanto riferito da fonti di stampa, una legge che vieta le tecniche di macellazione “halal” (islamica) o kosher (ebraica) sarà portata - non senza polemiche e divisioni – al voto del parlamento olandese. Per l’Enpa questo potrebbe rappresentare un importantissimo passo avanti nella difesa del benessere degli animali, anche di quelli destinati alla morte; un precedente al quale altri Paesi potrebbero e dovrebbero ispirarsi.
«Il problema non è soltanto olandese ma anche italiano», spiega Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Enpa, che aggiunge: «nel nostro Paese la normativa stabilisce che, per limitare la sofferenza degli animali, questi vengano storditi o abbattuti all’istante prima di essere macellati. La stessa normativa, però, prevede una deroga per la macellazione rituale.» Secondo il rito islamico e ebraico, infatti, la carne di bovini e ovini può essere consumata soltanto se l’animale rimane cosciente durante tutta la procedura mentre con una lama affilata vengono recisi esofago, trachea e vasi sanguigni per far uscire completamente il sangue. La morte sopraggiunge a seguito di un’agonia lenta e atroce, come dimostrano recenti studi dei segnali elettroencefalografici dei vitelli (tra cui quello neozelandese Electroencephalographic responses of alothane-anaestheised calves to slaughter by ventral neck incision whitout prior stunning). «Naturalmente – prosegue Ferri – noi siamo favorevoli alla scelta vegetariana o vegana e ci battiamo contro l’uccisione di animali, indipendentemente dal fatto che questi siano destinati all’alimentazione umana.
Tuttavia, se la normativa vigente prevede lo stordimento per garantire il benessere animale, qualsiasi deroga a tale principio rappresenta una ingiustificata violazione dei presupposti giuridici che stanno alla base di queste norme. Non è accettabile che in uno stato laico e civile sia ancora ammessa la macellazione secondo riti che urtano la sensibilità della maggior parte degli italiani: l'integrazione con i popoli e il rispetto per le altre culture e tradizioni non possono giustificare la richiesta di derogare a leggi che tutti dovremmo essere chiamati a rispettare.»
Fonte: www.lastampa.it
Non saprei come alzare il volume della notizia per farla giungere nelle teste di legno di chi si ostina a sotenere che sia "legge di natura" allevare gli animali, magari anche in modo intensivo, perché li si possa (anzi: li si debba mangiare).
RispondiEliminaTralascio l'orrore che mi fa il concetto di morte garantita previa tortura.
Non siamo più in un equilibrio biologico primordiale: non servono più le proteine animali.
Gli animali che ci aiutavano nel lavoro e che ora ci forniscono altre belle e buone cose, come lana o uova o latte abbiamo il dovere di allevarli come se fossero nostri collaboratori e li dobbiamo tenere in vita sino al loro limite naturale, pesci e uccelli copmpresi. Anzi dagli abitanti dei cieli e delle acque abbiamo tantissime cose ancora da scoprire, vivendo essi in mondi e modi totalmente differenti dai nostri.