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mercoledì 1 giugno 2011
I giovani ed il nuovo piano di coscienza acquariano....
Scrisse l’antropologo-teosofo Bernardino del Boca:
“. . . Fra poco i giovani faranno un’altra scoperta, una di quelle necessarie per la rottura col passato e per permettere l’avvento del nuovo piano di coscienza. Scopriranno che gli adulti sono soltanto mascherati da adulti. Scopriranno che i corpi invecchiano e che l’adulto si immedesima nel ruolo che la società gli fa assumere, ma che gli adulti, dentro, sono ancora ragazzi, con le stesse paure, le stesse infantilità, le stesse odiose meschinità. Scopriranno che professori e magistrati, poliziotti e uomini politici, medici e avvocati, banchieri e giornalisti, sotto la maschera della loro deformazione professionale nascondono la realtà di un infantilismo che la nostra civiltà non ha potuto far superare. Quando si accorgeranno di questa realtà, i giovani non perderanno più tempo a contestare e a criticare gli adulti, ma guarderanno con un nuovo senso critico a loro stessi. . . .
Per imparare ad essere neutrali agli eventi, a non identificarci con le negatività ma a collaborare invece con tutto ciò che rappresenta la Vita, la Verità, l’Amore, dobbiamo imparare a osservare, a udire, a comprendere in modo oggettivo, non soggettivo. . . . Invece di perdere tempo e energie a preoccuparci per questi nostri errori del passato, causati dall’ignoranza e dall’egoismo , è meglio cercare di vincere l’ignoranza e l’egoismo affinchè non si facciano altri errori, e la scienza trovi la sua morale.
. . . E’ soprattutto nocivo l’uso delle mezze-verità. . . .
L’egoismo, la paura e l’ignoranza che hanno abituato gli uomini, sia i politici che l’uomo della strada, a non dire mai la verità completa (è ora diventata un’abitudine inconscia quella di addomesticare tutte le notizie, qualsiasi cosa che si dice, secondo una complessa e inconscia censura repressiva) così che ora questo stato inconscio di non-verità è il primo fattore che mantiene l’uomo nel suo stato di infantilismo emozionale e spirituale. . . .
Albert Einstein lo aveva compreso quando si era battuto per la “libertà accademica”.
“Per libertà accademica intendo il diritto alla ricerca della verità, il diritto a pubblicare e insegnare ciò che uno in buona fede ritiene essere vero. Questo diritto comprende anche un dovere: l’intellettuale e lo studioso sono tenuti espressamente a non nascondere alcun dettaglio di ciò che essi hanno compreso essere la verità. E’ ovvio che ogni restrizione alla libertà accademica agisce in un senso tale da impedire il diffondersi della verità e della conoscenza tra gli uomini, e perciò impedisce azioni e giudizi dettati dalla ragione. La minaccia alla libertà accademica nei nostri tempi deve essere vista nel fatto che sono attaccate, quando non impedite,la libertà d’insegnamento, il mutuo scambio delle opinioni e la libertà di stampa e di altri mezzi di comunicazione. Ciò viene messo in atto creando una situazione in cui la popolazione è indotta a temere che la propria posizione economica sia in pericolo. Di conseguenza un numero sempre crescente di persone evita di esprimere liberamente le proprie opinioni, persino nella vita privata. In questa situazione un governo democratico non può sopravvivere”. . . .
. . . I giovani cercano confusamente la libertà perché hanno compreso il pericolo di essere presi in quell’ingranaggio di paure e di egoismi che rende tanto difficile il vivere serenamente sul nostro pianeta.”
“IL SERVIZIO PUBBLICO, I GIOVANI, IL FUTURO” - Trasmissione televisiva “La storia siamo noi” 18-5-2011:
“L’umanità è preoccupata perché quelli che hanno cercato di guidare la cosiddetta globalizzazione hanno ritenuto spesso di usare questo sistema della paura per intimidire o con il pericolo atomico, o quello della polluzione ambientale, oppure la mucca pazza, oppure un virus strano e hanno dovuto accorgersi che non solo non era giusto ma non faceva nemmeno i loro interessi” – Ettore Bernabei – ex direttore generale RAI
Paola Botta Beltramo
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