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giovedì 17 marzo 2011
Bioregionalismo e comunicazione di Teodoro Margarita
Messaggi di fuoco e fumo.. alle finestre e su Facebook
Asso - Siamo al 16 marzo, ormai, ma il riscaldamento della mia scuola
funziona a tutto regime, i ragazzi protestano, è troppo
caldo, si distraggono, aprono di continuo le finestre, io li
invito a mettersi d'accordo tra loro: quelli vicini ai
termosifoni soffrono di più e le vorrebbero spalancate,
quelli più distanti, finiscono per aver freddo. Ciò causa
trambusto e danneggia le lezioni.
Oggi, però, le finestre debbono restare chiuse e basta,
viceversa soffocheremmo.
C'è che gli operai del comune nel potare i platani hanno
pensato, geniali, che non val la pena di portare le ramaglie
in discarica, pardon, isola ecologica e li stanno, oplà,
bruciando sul posto.
Di qui una gran nube di fumo e ancor peggio, tutti gli
allievi, inevitabilmente, in piedi a protestare: "Prof,
perché se papà accende le sterpaglie gli danno la multa e
se lo fa il Comune, oltretutto, intossicandoci, non succede
nulla?"
Bella domanda. Una domanda che mi ponevo anch'io e con più
forza ancora.
Oltretutto, in un comune vicino, le potature non le portano
da nessuna parte, semplicemente un gran tritatutto sbriciola
al seguito del camioncino degli operai, il tutto e così
produce trucioli, segatura che potranno essere prontamente
riciclati.
In questi giorni, dibattendo anche su Facebook, come
amministratore di un gruppo locale, circa tremila membri, in
difesa di una meravigliosa cascata, ho invitato a riflettere
su una dimensione più allargata dell'ecologismo, il famoso
"Pensare globalmente e agire localmente", orbene mi sono
arrivati i messaggi più vari.
Alcuni, per fortuna, di chiaro e solidale appoggio: siamo
amanti della natura, del paesaggio e quel che sta succedendo
in Giappone ci riguarda, viceversa, alcuni mi hanno
fermamente rimproverato rinfacciandomi l'esser questo gruppo
unicamente finalizzato alla battaglia per difender la
cascata Vallategna qui in Vallassina, nel comasco, e basta.
Certo, rifletto, il pensiero ecologista è ben lungi
dall'aver fatto breccia, proprio per nulla, se giungono
tanti segnali, tanti messaggi che, palesemente, dimostrano
il contrario.
Tra i tanti che si sono adirati con me, cito un tale che si
firma Pit Anghi su Facebook, ovvio, uno pseudonimo, costui
nel corso dello scambio di messaggi che abbiamo avuto, egli
fieramente nuclearista, alla mia affermazione: Io mi scaldo
con la legna, ho una stufetta, mi sbatte in faccia il suo"Se
vai a fuoco col cavolo che vengo a spegnere l'incendio".
E' così, ci sono, tante persone simili, non ci siamo solo
noi eco-pacifisti al mondo.
E ritorno alla nube del Comune, quel fumo provocato dalle
sterpaglie e dalle potature che gli operai, in barba a
qualunque logica, tranquillamente bruciavano.
Nella mia stufa, adeguatamente sminuzzate e sfrondate,
quelle frasche, mi avrebbero riscaldato ed aiutato
nell'accensione.
Una gestione intelligente del legname, dei propri scarti
agricoli- i miei vanno tutti nel compost- quanta energia in
meno consentirebbero di importare, annullando uno dei
principali argomenti dei nuclearisti.
Nubi, nubi di fumo, radioattive e semplici fumi di roghi di
sterpaglie.
Da una finestra di una scuola sono solo pensieri, se non
divengono coscienza di milioni di persone, patrimonio
permanente di un'intelligenza collettiva, sono solo fumi,
sono solo fumo....
Teodoro Margarita - thermidore@yahoo.com
Referente per la conservazione delle sementi tradizionali.
Rete Bioregionale Italiana
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