Questo Blog è un contenitore di lettere, notizie, proposte, argomenti di ecologia sociale e bioregionale e di spiritualità laica.
domenica 14 novembre 2010
Dal mercatino dei polli di Spilamberto... storie vere raccontate da Caterina Regazzi
Caro Paolo. Sono tornata da poco dal mercatino dei polli, oggi era il mio turno, quindi sveglia alle 6 e un quarto, ma mi sono svegliata da sola 5 minuti prima che suonasse.
Oggi il tempo è particolarmente umido, anche se non troppo freddo così ho tirato fuori la mia giacca più pesante e berretto, perchè non mi piace stare chiusa nell'ufficetto caldo, preferisco stare fuori e girare fra le persone e se capita raccogliere qualche loro storia, anche per farne dono a te.
Senti questa: un signore che vedo lì da sempre ma di cui non ricordo il nome e che aveva avuto problemi di salute, alla mia domanda "come sta?" mi ha risposto che finalmente sta bene. Era stato operato alle corde vocali ed è stato tanto senza voce, poi una ulteriore operazione, fortunatamente, gliel'ha restituita, anche se flebile e un po' gracchiante, anzi, ha parlato tanto che temevo che se la consumasse tutta con me.
Mi ha raccontato che sua moglie, da quando non ha più il ciclo, si é chiusa in sé stessa e non parla più, ironia della sorte e lui le diceva (o le faceva capire) quando lui la voce non ce l'aveva davvero, quanto era fortunata lei ad avere la voce per poter parlare se solo l'avesse voluto! Io ho aggiunto che un po' di tristezza quando si arriva a una certa età, per una donna é normale, anche per consolarlo, allora mi ha raccontato che lui a sua moglie ha sempre voluto bene e ha cercato di trattarla sempre bene. Con le donne ha un debito di amore particolare.
Il 22 agosto del 1944, lui aveva 10 anni e si trovava fuori di casa sua nella bassa modenese, con sua madre. Lei era seduta e lui era sdraiato con la testa sulle sue gambe. Nell'abitazione vicino alla sua c'era una luce accesa, così "Pippo", l'aereo da caccia che volava nel Nord Italia, colpì e colpì sua madre che morì cadendogli sopra e riparandolo anche dai calcinacci che si staccavano dalle pareti della casa.
Spero e mi auguro che finiscano tutte le guerre che insanguinano il nostro bel pianeta.
Caterina Regazzi
Referente della Rete Bioregionale Italiana per il rapporto uomo/animali
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.