Ante scriptum
Può un abitante della Terra affermare che un altro abitante, anch'esso terrestre, non é degno di condividere con lui l'evento vita? Possiamo dichiarare l'inutilità di una singola esistenza nel contesto dei viventi? Possiamo estraniarci dall'insieme e sterilizzare il nostro organismo da ogni elemento "estraneo"? Quale separazione é possibile dove tutto é Uno?
Le ultime boutades dei pii-regionalisti sarebbero solo da ridere se non fossero da piangere (come diceva l'amico Fuzzi). Prima che cali il sipario sull'operetta in corso, con tanto di chiusura a “numero chiuso”, vogliate sollazzarvi con alcuni striduli acuti del coretto pio-regionale che canta... (prossimamente a Pratale)
Paolo D'Arpini, fuori dal coro
….....
Prologo:
Salve,
leggete di seguito e a questo punto forse metteremo la parola fine a quanto accaduto.
(Stefano)
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"(La Rete Bioregionale...) era un insieme di tante voci, tanti percorsi ma tutti sullo stesso livello."
(Giuseppe, Lato Selvatico, n. 37)
"(...) nella nuova aggregazione che, se tutto andrà bene a Pratale andremo formando, non ci sarà posto per te.
NON TI VOGLIAMO! "
(Giuseppe in risposta a Stefano)
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So bene che quanto ho riportato sono delle estrapolazioni di discorsi più complessi, però forse potrebbero far capire quanto ci tenessi a poter esprimere le mie idee (sempre documentate) e quanto invece mi irritava, anche molto prima di Pratale (dove arrivai già nervoso), non riuscire a dialogare con Giuseppe (ma anche con Etain), non ricevere risposte, essere censurato e insomma sentire che nella Rete non c'era quella parità di diritti e doveri come invece enunciato...
La frase di Giuseppe "NOI NON TI VOGLIAMO!" è relativa alla mia lettera-tentativo di riappacificazione inviata a lui e a Etain (che non ha risposto quasi come sempre e quindi forse Giuseppe parla anche per lei o parla per tutti?), la mia lettera è allegata, la risposta per intero chi vuole può chiedergliela...
Forse avrete capito dove voglio arrivare e mi dispiace pure doverlo dire ma il fatto è che nella Rete o si stava tutti alla pari oppure a me (che avevo intuito che non era così) questa cosa non andava bene ed erano mesi, forse più di un anno che cercavo il dialogo privatamente con Giuseppe (ma anche con Etain) senza che si smovesse nulla (e la cosa è continuata anche dopo).
Chi non ha ben capito il mio comportamento nervoso di Pratale ora forse potrebbe ripensarci su. Ma anche Giuseppe ed Etain che io comunque dopo tanti anni considero tra i miei migliori amici e chi se ne frega alla fine se per un pò abbiamo discusso, o no?
D'altra parte vi sembra che io abbia mai chiesto che Giuseppe smettesse di curare libri per la Rete nonostante tutti i problemi su pubblicazioni e traduzioni (chiedere lumi a Baraghini se non credete a me...)? Ironia della sorte sull'ultimo numero di Lato Selvatico si parla tanto bene nostro libro sulle mappe locali (curato da me) che a suo tempo mi procurò una grandissima fatica (ricordi Giuseppe?).
Dunque annuncio che da Paolo, pur appoggiando quello che fa, non andrò perché essendo stato accusato di voler prendere il comando della Rete cerco di dimostrare che non è quello che volevo...
Invece annuncio che se in Italia si farà un Movimento Bioregionale che rappresenti il bioregionalismo avrò il piacere di farne parte, così in un bello e tranquillo Cerchio (vero Mario?) si potrà discutere serenamente di quello che è accaduto. Ci siamo incontrati per tanti anni stando bene, perché dovrei rinunciare proprio ora?
Ovviamente di quanto affermato da Giuseppe all'inizio "NOI NON TI VOGLIAMO!" non ne tengo proprio conto (e lo faccio anche per lui...)
From: Stefano Panzarasa
To: Giuseppe Moretti ; Etain Addey
Sent: Friday, October 08, 2010 11:15 PM
Subject: Rete Bioregionale Italiana
Cari Giuseppe ed Etain,
non so se avrete voglia di leggere ancora qualcosa di mio, ma prima di prendere una posizione chiara su quanto è successo, mi pare doveroso cercare di comunicare con voi...
Innanzitutto sono proprio disturbato dal fatto che si dica pubblicamente (Lato Selvatico) ma genericamente, che la nella Rete qualcuno voleva imporre le proprie idee (chi? quali?)
Io penso che se avessimo potuto incontrarci con calma e non come è successo a Pratale, dove già sono arrivato nervoso (ricordate quanti contatti avevamo avuto prima, ma anche dopo, proprio sugli argomenti che ho sollevato?), non sarebbe successo nulla o perlomeno gli altri non mi avrebbero visto in quello stato di arrabbiatura e agitazione e non se la sarebbero presa così senza capirci poi più di tanto.
Ma con voi la cosa è diversa, se non avessi SEMPRE pensato di avere dei veri amici, non mi sarei mai permesso così facilmente di fare le critiche che ho fatto. Ma allora evidentemente mi ero sempre sbagliato (o no?) visto che alla fine avete lasciato che le cose andassero come sono andate, al punto che credo di aver capito che la vostra è stata proprio una posizione di comodo...
- Se la sono presa tutti con Stefano, bene, abbandoniamolo così non dobbiamo rendere conto più a nessuno delle domande che pone... -
Caro Giuseppe, chiedi a Baraghini cosa pensa della traduzione del libro di Snyder e ricorda anche che se ho criticato le traduzioni e le pubblicazioni della Rete sapevo bene ciò che dicevo e lo facevo per il bene della Rete e anche tuo... Non avevo altre mire...
E la storia dei nativi europei? Mi pare proprio che voi non vogliate accettare il fatto che le radici del bioregionalismo (quelle pacifiste, rispettose della terra, della condivisione, della femminilità, eccetera) siano nelle antiche comunità neolitiche agricole , altro che dissotterrare il culto della Dea Madre (Giuseppe...). Anche i cacciatori-raccoglitori del periodo di Cro-magnon (Mesolitico) avevano cominciato a pensare alla Dea Madre e per un certo periodo le due culture/società (di caccia- raccolta e agricola-allevamento) hanno pure convissuto insieme (e per fortuna non ci sono testimonianze di guerre fra di loro, convivevano pacificamente gli uni accanto agli altri) ma i bioregionalisti (almeno quelli che vivono nelle società occidentali) mi pare evidente debbano rifarsi più agli agricoltori che ai cacciatori...
E i diritti degli animali? Etain, per favore spiega a Martin che io non ho mai voluto interferite nel suo stile di vita, persino lo scrittore Safran Foer, autore di "Se niente importa - Perché uccidiamo gli animali", ha un amico vegano che costruisce mattatoi mobili (!) per assicurare una morte meno dolorosa possibile agli animali allevati nelle eco-fattorie dei suoi amici....
Ma si voleva o no parlare di queste cose all'interno della Rete, oppure era meglio soprassedere così che nessuno si sentisse disturbato? Era diverso tempo che mi pareva fosse proprio così...
Ora con un nuovo (ma esiste?) Movimento Bioregionale sembrerebbe tutto risolto, io (e Paolo) non ci siamo più e quindi tutto può tornare come prima?
Fa bene Paolo a voler tenere in vita la Rete Bioregionale Italiana che ha sempre recepito la pluralità delle posizioni e non ha mai escluso nessuno ma se si creerà un nuovo movimento aperto a tutti io sarò il primo ad intervenire (al primo cerchio/incontro pubblico) per portare, con rispetto per tutti ma con decisione, il messaggio di quanto è successo e cercare di ricomporre la situazione (se non altro per tutti quelli vecchi e nuovi che che non hanno capito nulla di quello che è successo e ci sono anche rimasti male...).
Carissimi,
io spero veramente che rispondiate e che si possa ricomporre tutto, magari facciamo pure passare del tempo, perché no, fate pure il vostro incontro a Pratale, però sarebbe bello che qualcuno poi andasse all'incontro della Rete da Paolo per portare un messaggio di pacificazione...
Un saluto,
Stefano Panzarasa
8 ottobre 2010
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Risposta: “Noi non ti vogliamo...”.. (ed omissis)
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Commento pervenuto da Renato:
Cari amici, il solo pensiero di partire in treno, sobbarcarmi un viaggio lungo un giorno(andata e ritorno ... per la rima) per presenziare a questa "saga senza fine" su cui sarebbe interessante pubblicare un libro o meglio un reality, mi ha ridotto allo stato vegetativo-meditativo.
Alcuni giorni fa, dall'associazione Valli Unite mi era arrivata la richiesta di info sulla pratica Bioregionalista, forse era meglio se gli spedivo la raccolta di mail. (non oso pensare al pensato e non detto).
Ironizzo ma tutto questo intristisce e preferisco discostarmi da queste storie che non mi appartengono e non mi intrigano.
Quindi non ci vedremo, né per reti né per movimenti, per un lungo periodo ...
Buon cammino a tutti....
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