Caro Paolo,
stamattina, dopo aver sbrigato alcune faccende domestiche, mi sono armata di guinzaglio e mi sono avviata verso il percorso natura, con la dolce Kira.
Lungo lo stradellino privato, in mezzo a quelli che erano fino a poco tempo fa due bellissimi campi di grano, abbiamo incontrato un passante con un cucciolone di Labrador, maschio, ma già di stazza considerevole, che si è messo ad infastidire un po' Kira, ma lei è stata capace di farlo stare al suo posto digrignando i denti appena un paio di volte.
Il proprietario poi ha accelerato il passo e ci ha sorpassato. I due cani erano entrambi sciolti (in questo modo i reciproci comportamenti sono più liberi e spontanei) , ma mentre avanzavamo, ci siamo voltati indietro e abbiamo visto che sopraggiungeva una guardia provinciale (divisa verde).
Avevo già fatto un incontro simile alcuni anni fa, allora ero sul Percorso Natura ed ero stata redarguita perché non tenevo il cane al guinzaglio. Allora avevo chiesto: "Ma, allora, questi poveri (si fa per dire) cani, dove possiamo liberarli?" E lui mi aveva risposto che si potevano tenere liberi solo nei terreni privati.
Io e l'altro "canaro" eravamo ancora su terreno privato, ma, mentre lui ha lasciato il suo cane libero dicendo "Tanto qui è privato, non può farci la multa!", io ho subito legato la mia. Poco più avanti mi sono fermata ad osservare la pozza d'acqua che stamattina era stranamente quasi completamente sgombra di uccelli, forse saranno stati gli innumerevoli spari che si sono sentiti stamattina presto, a disturbare le gallinelle d'acqua.
Aspettavo che la guardia fosse alla mia portata e gli ho chiesto:
"Buongiorno! Cosa fa di bello?"
E lui: "Controllo!
Io: "E cosa controlla?"
Lui: "Vede, quel signore più avanti, ha lasciato il suo cane senza guinzaglio, non si può!"
Io: "Ma come? Qui è un terreno privato!"
Lui: "Si, ma è zona di ripopolamento e hanno appena liberato i selvatici. In questa zona ed in questo periodo (si avvicina il periodo dell'apertura della caccia, anzi, oggi c'era la preapertura, con la caccia dal capanno, n.d.r.) possono liberare i loro cani solo i cacciatori per provarli e fare loro un po' di addestramento!"
Io: "Beh, ed io perché allora non posso liberare la mia?"
Lui: " Perché potrebbe disturbare i selvatici e infastidire il loro lavoro!"
Capito? Il cacciatore ha il diritto di "infastidire" i selvatici, io no! A parte che Kira non ha mai corso dietro a nessuno, né a una volpe, né a una lepre, nè a un fagiano, non ha proprio la caccia nel sangue, al massimo potrebbe correre dietro a qualche gatto, esclusi quelli di casa.
Ho ripetuto la domanda classica, tale e quale quella dell'altra volta: "E allora questi poveri cani dove si possono liberare?"
Risposta: "Guardi, non lo so, qui no e neanche sul Percorso Natura, perché se lì il suo cane fa cadere un ciclista quello la rovina!"
Uffa!
Ho lasciato perdere questa sterile discussione ed ho continuato a rimuginare e fare ipotesi fra me e me: e se un ciclista andando forte, non si accorge che c'è un pedone e cade e si fa male, si può rivalere sul pedone? E se si fa male il pedone? E se si fanno male tutti e due? Chi decide di chi è la colpa? Si chiamano i vigili urbani? E se un ciclista non vede il mio cane, che è tenuto al guinzaglio e lo investe e gli fa male, paga lui le cure? E se uno che corre sul percorso, inciampa su un ramo spezzato posto di traverso, cade e si fa male, chi è responsabile?
Conclusione: Come al solito è questione di attenzione e rispetto, due parole semplici semplici e piene di significato e di utilità......
Paola Bergonzini
SU QUESTO ARGOMENTO C'è BEN POCO DA DIRE! PERCHè L'UNICA COSA DA DIRE è L'ASSOLUTA MANCANZA DEL SENSO DI GIUSTIZIA IN QUESTO PAESE. E poi sostengono che il Diritto romano...in un certo senso era meglio quando i FEUDATARI (quelli espropriati dalla Rivoluzione Francese a vantaggio della borghesia degli affari) vietavano l'uso delle proprie terre pena l'impiccagione. Almeno in quel caso il gioco era scoperto! E non andavano in giro falsi profeti mascherati da funzionari, più o meno alti, di Enti pubblici.
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